InvecchiatIGP: Barbera d’Asti Superiore Nizza 2012, Cantina Sociale Barbera Sei Castelli


Barbera d’Asti Superiore Nizza 2012, Cantina Sociale Barbera Sei Castelli

Barbera d’Asti Superiore Nizza 2012, Cantina Sociale Barbera Sei Castelli

di Carlo Macchi

Le cooperative in Piemonte non hanno mai avuto vita facile e la Sei Castelli è veramente una mosca bianca, specie nel territorio dell’Astigiano. Stiamo parlando di una cantina che raccoglie migliaia e migliaia di ettolitri di vino, al 90% barbera, lo vinifica e poi lo vende sfuso a tantissime cantine, sociali o meno.

Anche se lo sfuso riesce a far quadrare il bilancio da circa 20 anni è partito un progetto di selezione dei migliori cloni di barbera che oggi ha portato da una parte ad un’ottima Barbera dal nome evocativo di Risveglio della Vite e dall’altra ad un museo particolarissimo, dove le barbatelle prendono vita e colore e portano lo stupito visitatore a fantasticare su animali e mondi fantastici.

sei castelli vite museo

sei castelli vite museo

Seduti accanto a queste “barbatelle di mondi e animali fantastici”, una bella serie di assaggi assieme all’enologo Enzo Gerbi ci avevano presentato un quadro molto positivo sul livello del loro imbottigliato (una minimale parte rispetto allo sfuso e quindi selezionato con grande attenzione), quando Enzo ha detto “Ma perché non proviamo un Nizza di qualche anno?”

Dovete sapere che tra me e il Nizza non è mai corso buon sangue: quasi sempre dosi pantagrueliche di legno nascondono delle ottime barbera e anche se negli ultimi anni le cose sono cambiate l’amore non è mai sbocciato.

sei castelli

sei castelli

In più l’annata scelta è stata la 2012, tra le più calde degli ultimi 20 anni: tutto questo mi metteva in allarme ma come potevo dire di no?

Si stappa, lo mettiamo nel bicchiere e comincio a recitare il mea culpa:  NON sento sentori cotti, NON sento legno mal dosato, ma anzi trovo prima note fruttate polpose e fresche e poi addirittura sentori floreali. In bocca spicca (e siamo nel 2012) la freschezza del vitigno ben amalgamata a tannini dolci e mai disturbata dall’alcol. Mentre parliamo lo teniamo nel bicchiere per una mezzoretta e più volte mi scopro a berne un sorso, così, per puro piacere. Un vino che, oltre a farmi capire che alla Sei Castelli lavorano bene da anni, mi ha tolto alcuni preconcetti sul Nizza. Quindi devo ringraziare questo Nizza 2012 e naturalmente Enzo Gerbi, che non solo l’ha fatto ma me l’ha fatto assaggiare!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.