In memoria di Sergio Miccu


Al termine della cerimonia funebre di Sergio Miccu, ho avuto l’onore di leggere l’ultimo saluto in chiesa. Luigi Savino lo ha raccolto in audio e lo ha postato. Ecco il testo.

 

Miccù

Miccù

 

Ogni volta che scrivevo Pizzaiolo e non Pizzajuolo arrivava puntuale la sua “cazziata”. In quella “ju” al posto della “i” c’è la sintesi di tutta la vita di Sergio
E’ stato un visionario, un visionario moderno sin dalla decisione di fondare l’Associazione Pizzajuoli Napoletani, con la “ju”, appunto. Con questo atto il faro si accendeva per la prima volta sull’artigiano invece che sulla pizzeria. L’Associazione da lui presieduta conquista subito un spazio importante in città e in tutto il Mondo, diventando una voce importante e autorevole.

Al punto che nel 2004 è promotrice del riconoscimento del marchio europeo “Stg” (Specialità Tradizionale Garantita) alla Pizza Napoletana.
Ma questo risultato fu solo la premessa ad un traguardo impensabile, a cui nessuno credeva, realizzato grazie alla capacità del mondo pizza di fare rete, ossia il riconoscimento Unesco all’Arte del Pizzajuolo Napoletano nel 2017 con la successiva istituzione, il 17 gennaio 2018, della giornata dedicata a chi fa questo lavoro.
Di fronte alle innovazioni, Sergio ha sempre tenuto la barra dritta sulla tradizione senza cedere. Non perché fosse una persona retrograda o chiuso, ma perché, da visionario, aveva capito due semplici verità: la prima è che il classico non tramonta mai. La seconda è che quando tutti si muovono va avanti nel mondo globalizzato chi riesce a stare fermo.
Partendo da questo assunto ha spinto per la formazione, un altro suo chiodo fisso. E’stato il più convinto sostenitore dell’inserimento nel mondo scolastico dell’insegnamento del mestiere di pizzaiolo.

Ma il termine visionario lo descrive bene anche per altre iniziative assunte: pensiamo alla nascita di TuttoPizza, unna mossa che ribadiva come Napoli sia il centro, almeno in Europa, quando si tratta questo argomento.

Infine mi piace sottolineare un aspetto, diciamo così, politico della personalità di Sergio: ha sempre fatto prevalere l’interesse generale senza fossilizzarsi in piccoli recinti. E’stato grazie a questo atteggiamento da buon padre di tutti i pizzajuoli che si sono realizzati due obiettivi fondamentali come il marchio europeo e il riconoscimento Unesco.
Sergio e ha seminato tantissimo, ciascuno di noi gli deve qualcosa. E noi ogni vota che scriveremo e diremo sempre “pizzajuoli” lui sarà con noi.

 

 

2 Commenti

  1. Ho saputo solo ora della scomparsa di Sergio. Una notizia bruttissima. Conviveva da anni con una brutta malattia ma lottava come un leone. Come hai detto, Sergio era una persona generosa ed altruista: lo posso confermare avendo lavorato con lui alla scrittura del dossier di candidatura dell’arte dei pizzaiuoli napoletani UNESCO. Anche allora, pur essendo il solo e unico ad averci aiutato davvero nella scrittura del dossier, accettò di condividere il riconoscimento con altre realtà associative e con altri protagonisti convinto che l’unione di tante realtà fosse un punto di forza dell’intera comunità. Sergio pensava al plurale, lavorava per unire, mai per dividere. Ha sempre posto avanti a tutti la sua comunità di riferimento e per questo Napoli e i pizzaiuoli napoletani hanno avuto i riconoscimenti mondiali più prestigiosi. Mancherà molto a tutti noi.

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