In Gran Bretagna vogliono fare le pizze più piccole per ridurre le calorie e combattere l’obesità. Ecco perchè è il paese preferito dal Covid


 

Fare pizze più piccole per ridurre l’obesità? Purtroppo solo un anglosassone può pensare che la questione sia meccanicamente così semplice. Se ne parla oggi in una pagina del Messaggero corredata dalla intervista a Gino Sorbillo e dalla notizia dell 50TopPizza Europa.
Come ben sappiamo, il tema non è la quantità, o per lo meno non solo la quantità, ma la qualità dei prodotti. Nei paesi anglosassoni, soprattutto nelle catene multinazionali, le pizze sono talmente piene di roba da superare il fabbisogno calorico giornaliero mentre difficilmente una pizza italiana supera le 750 calorie (anche sa da noi purtroppo si inizia ad abbondare di latticini). La marinara difficlmente supera le 500 calorie.
Purtroppo questa cultura vede il cibo alla stessa stregua della benzina nelle auto, non considera lo stile di vita che deve accompagnare il cibo e soprattutto la convivialità a tavola.
Un falso problema dunque, di una cultura che si affida troppo agli algoritmi che poi porta alla teoria del gregge con gli effetti che abbiamo visto.
Ridurre le porzioni è giusto, si può benissimo, molto più semplicemente, prendere una pizza in due. Che ne dite?

Un commento

  1. Una sana e corretta alimentazione,ci dice che consumare una buona pizza margherita o una pizza marinara,accompagnate nell’arco di una giornata da frutta e verdura,si può anche due volte a settimana.Piuttosto imporrei alle pizzerie napoletane(o vagamante tali) di abolire quell’obbrobbrio gastronomico nonchè poco salutare e per niente educativo,della PIZZA WURSTEL E PATATINE.

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