Immensus Malvasia bianca Puglia Igt: 2014-2004 verticale di Mazzone a Ruvo di Puglia
Non capita tutti i giorni di fare una verticale di Malvasie in Puglia, e sinceramente, neanche Francesco Mazzone aveva idea della riuscita qualitativa del suo vino.
L’azienda Mazzone è a Ruvo di Puglia in provincia di Bari, e il territorio è quello di Castel del Monte che da il nome a una Doc eccellente.
Ve ne parlo, perché è una vera chicca poco conosciuta. L’attività inizia negli anni settanta con il padre Domenico, che eredita dei vigneti, frutteti e oliveti. A seguire la passione del padre è Francesco con i suo fratelli, che l’laureatosi in enologia dà la spinta propulsiva all’azienda. Ed ecco che nasce la cantina sotterranea, la bottaia e una linea di vini in bottiglia.
I vitigni coltivati, sono Nero di Troia, Bombino Bianco e Malvasia; e qui si sofferma la mia curiosità. Non ce ne sono molte Malvasie ben lavorate in Puglia e quella di Mazzone, devo dire, è sulla buona strada.
Vi anticipo, che stranamente, la più consona a miei gusti è stata la prima versione, la 2004; vuoi la gran voglia di far bene, vuoi l’inesperienza, vuoi la minore contaminazione degli studi di Francesco da parte degli ambienti enologici, ma a me è piaciuta moltissimo.
Difatti, abbiamo degustato varie annate e si sono delineate, vari stili di lavorazioni e prove fatte; ma i risultati di degustazione portavano sempre alla 2004.
E, infatti, inizierò a parlarvi dell’Immensus Malvasia bianca Puglia Igt 2004; nasce da un tendone di oltre trentacinque anni, coltivato in un terreno molto calcareo e minerale, con una lavorazione semplicissima senza macerazione, diraspata e poi fermentazione.
Già dal colore di intuisce l’integrità del prodotto e la stabilità degli elementi organolettici. Giallo paglierino tenue con riflessi ancora sul verde, stranissimo per un vino di oltre dieci anni. I profumi faticano ad aprirsi, ma dopo poco si mostrano puliti e abbastanza netti con note di zenzero, buccia di limone disidratata e la tipica mandorla; le note mielose chiudono un olfatto intrigante; la sapidità e la discreta acidità al gusto, sono da supporto a note floreali e con un finale sottile e fluido.
L’Immensus Malvasia 2005 è figlia della vendemmia calda; colore giallo oro brillante; note salmastre, di creta e ferrose puliti e sinceri; gliceroso ma piacevole al gusto.
La Malvasia 2006, è un’annata complessa; già dai profumi puliti e complessi, con note di idrocarburi e limone amalfitano. Il mio stupore cresce soprattutto quando, al primo sorso, mi trovo difronte a un corpo perfetto e austero; note mielose, salmastre, sapide e mandorlate, creano un equilibrio perfetto, seguito tanta mineralità e un frutto perfetto come pesca e sentori mandorlati tipici; finale pepato e vellutato.
La Malvasia 2007 cede nel colore e nei profumi poco convincenti; meglio al gusto dove sfoggia un’inaspettata radice di liquirizia e tanta acidità.
La 2009 e la 2010 si sono arrese al tempo.
La 2011 ricalca profumi e gusto degli altri, rimarcando le note tipiche di mandorla, salmastro, miele e tanta piacevolezza nel berlo.
La 2012 è giocata maggiormente sulla mineralità, sia nei profumi che al corpo, come la pietra focaia, note pietrose e tanta mandorla con fiori e frutto perfetto. La 2013 ha uno stile più tecnico, meno espressive delle altre, ma resta comunque pulita e piacevole; tanto floreale e morbidezza nel finale gustativo. La 2014 è da dimenticare a causa dell’annata.
Nella Malvasia 2015 si inizia a cambiare tecnica di lavorazione, a tutto vantaggio della piacevolezza di beva; sosta sui lieviti e batonnage, gli assicurano note di pera e tanto floreale, con un pizzico di vivacità olfattiva data da sbuffi di zenzero; sorprendente è la nota di fiori di sambuco e tanta mineralità al palato, non mali il finale rinfrescante.
E la sera non potevo farmi mancare una cena a base delle bottiglie aperte, con varie Tartar di pesce vario e un risotto ai frutti di mare; è incommensurabile il piacere gustativo della malvasia con le sensazioni sapide e morbide dei due piatti. Palcoscenico del matrimonio perfetto è stata la Locanda di Beatrice a Corato.
Per correttezza d’informazione, quasi tutte le prime annate non sono in vendita.
Azienda Agricola Mazzone
Ruvo di Puglia
Strada provinciale 22 Ruvo-Palombaio 460/a
70037 Ruvo di Puglia
tel: 340.0683993- 3476402309 – 348.2591858
www.aziendamazzone.it – [email protected]
Un commento
I commenti sono chiusi.
conosco e apprezzo da anni la produzione di questo piccolo artigiano del vino del comprensorio di Castel del Monte.in particolar modo mi è sempre piaciuto il loro Bianco Immensus, che trovo spettacolare per la qualità e per il costo onestissimo della bottiglia. Concordo con la disamina del sig. De Palma, autore dell’ articolo su uno stile spesso cangiante, che determina un vino spesso assai differente di anno in anno e non solo per l’andamento climatico .Comunque rimane un vino sempre gradevolissimo, che offre inaspettate possibilità di invecchiamento per i bianchi di questa zona.
Davvero un plauso alla famiglia Mazzone a cui auguro di raccogliere i successi che merita per impegno e passione profusa