Il vino nel Cilento: Bruno De Conciliis


Bruno De Conciliis con Enrico Malgi

Nella letteratura ellenistica ricorre spesso un termine della filosofia stoica che sta per rinascita: palingenesi. Mi sono ricordato di questa reminiscenza scolastica pochi giorni fa, quando mi sono recato a far visita a Bruno De Conciliis, perché è stato sopratutto con lui e attraverso di lui che la viticoltura cilentana si è rilanciata, è stata riscoperta e ha avuto la sua palingenesi, appunto. E su questo abbrivo, si è innescato poi un processo di emulazione che ha portato alla nascita di molte altre aziende vitivinicole sul territorio. Ma resta il fatto che Bruno resta comunque l’apripista, il battistrada, colui che ha iniziato e portato avanti quest’operazione archeologica, cominciando dall’anno zero. Il Cilento enoico s’identifica ancora adesso con lui e pochi altri viticoltori e questo posso testimoniarlo personalmente, perché nei miei frequenti viaggi constato con piacere che Bruno è conosciuto e apprezzato dappertutto.

Accennavo prima al nostro recente incontro avvenuto presso la sua azienda di Prignano. Ebbene, ultimamente ho rincorso Bruno per molto tempo, ma per una ragione o l’altra non trovavamo una data precisa che potesse coincidere con i nostri rispettivi impegni. Soprattutto perché lui è sempre in continuo viaggio in Italia e/o all’estero, ma poi alla fine, tra un aereo e l’altro, finalmente ci siamo potuti vedere. Come al solito è stato molto ospitale e disponibile e mi ha dedicato un’intera mattinata, nonostante i suoi molteplici impegni di lavoro.

Parlando del più e del meno in modo informale, dopo un po’ immancabilmente il discorso è scivolato sulla viticoltura locale, a cui io imputo una certa staticità; la mancanza d’idee propositive; l’assenza di progetti responsabili a medio e lungo termine; la poca sperimentazione per la paura di osare; l’insufficiente visibilità e pubblicità che patisce a livello extraterritoriale, a motivo di una radicata carenza di strumenti di comunicazione multimediali; e, per ultimo, la limitata coesione e aggregazione tra i coltivatori stessi che agiscono separatamente e individualmente. Bruno, tra una sigaretta e l’altra che accende in continuazione, mi sta a sentire con molta attenzione, poi incomincia a sviscerare il suo pensiero, che credo di aver interpretato sinteticamente e oggettivamente così:

“Non posso parlare degli altri per ovvi motivi, ma ti posso portare come esempio la mia esperienza maturata nel corso di questi anni. Non penso di essere stato statico ed inoperoso, semmai il contrario. Pensa che attualmente produco circa 250.000 bottiglie di vino l’anno, divise in varie tipologie e che trovano mercato soprattutto all’estero. Da qualche tempo ho progettato la produzione di un Fiano d’altura sugli ottocento metri nel comune di Morigerati con metodo biodinamico e sistema ad alberello, che presto diventerà una realtà. Si tratta del territorio vitato più meridionale della Campania (questo primato viene conteso all’azienda Donna Clara di Licusati. N.d.R.). Il coraggio di osare, poi, non mi è mai mancato, anzi ho rischiato spesso sulla mia pelle. E per fortuna, alla fine i risultati mi hanno dato sempre ragione. Così come le mie sperimentazioni che hanno caratterizzato in tutti questi anni il mio lavoro e il mio costante impegno. Sono poi abbastanza fornito sotto l’aspetto informatico, altrimenti non potrei avere tanti contatti con tutto il mondo. Per quanto riguarda poi l’unione tra noi viticoltori cilentani, ti posso dire che vado d’accordo e collaboro con tutti. Anche quando mi chiedono una consulenza cerco di essere disponibile. In definitiva, quindi, io mi sento ottimista, tanto che sono convinto che il futuro della viticoltura cilentana si tingerà di rosa e andrà sempre meglio”.

Come non essere d’accordo con quanto affermato da Bruno? Per il bene della viticoltura cilentana spero che abbia proprio ragione lui, come al solito…

Enrico Malgi

 

Viticoltori De Conciliis –Località Querce, 1 – Prignano Cilento (SA) – Tel. 0974 831090 – Fax 0974 831334 – [email protected]www.viticoltorideconciliis.it – Enologo: Bruno De Conciliis – Ettari di proprietà: 25 – Bottiglie prodotte: 250.000

3 Commenti

  1. trovo interessante e ben chiara l’analisi del contesto vinicolo nel territorio cilentano fatta dal giornalista,il signor bruno de conciliis è stato tenace e lungimirante,ho avuto il piacere di apprezzare i suoi vini fin dall’inizio,a quei tempi gestivo un piccolo ristorante nel centro storico di Salerno e un venditore di vini mi propose di assaggiare del vino di una giovane cantina cilentana,mi parlò di Bruno e della sua passione per il vino e per il jazz,nel mio locale i clienti mangiavano ascoltando musica jazz,mi piacque il vino e anche la sua storia,dopo un pò di anni e solo per caso ho comprato una casa a prignano cilento a pochi minuti dalla cantina De Conciliis e con grande piacere ho avuto modo di visitare la cantina ,partecipare a qualche degustazione dove il signor bruno dava sfogo a tutta la sua esperienza spiegando nei dettagli le caratteristiche dei suoi vini,per un’appassionata e sentimentale come me è un piacere constatare i risultati e il successo guadagnato con passione e tenacia di chi ha osato e creduto in un’impresa che a tanti può sembrare ardua.

  2. NAIMA:ANIMA.Nel bene come nelle meno fortunate sperimentazioni BRUNO rimane il motore(troppo mobile)del sonnacchioso Cilento anche enoico.P.S.Un consiglio spassionato per la signora Emilia:ha usato spesso il termine signore.Così facendo mi va ad imborghesire la geniale creativita’di un’artista prestato al mondo del vino.

  3. Ero presente all’incontro, devo dire che ascoltare Enrico Malgi e Bruno De Conciliis, è estremamente interessante.
    Da un lato il piglio del giornalista che cerca di scrutare a fondo le questioni e dall’altro la saggezza di chi ha lavorato bene raggiungendo ottimi risultati.
    Una terra fantastica, fatta di gente appassionata.

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