Il Vecchio Gazebo, dove la pizza è maiuscola
di Stefania Leo
L’aggettivo più consono per la pizza creata e servita a Il Vecchio Gazebo di Molfetta (Ba) è “maiuscola”. Il piatto italiano più famoso al mondo è l’ossessione di Giuseppe Pino Petruzzella, vice direttore Associazione Pizzaioli Professionisti, e del suo pizzaiolo e socio Domenico Piccininni. Insieme hanno osannato questo alimento nato povero e un po’ per caso, mettendo insieme otto pagine di menu dedicate alla pizza. La forma è sempre quella – rigorosamente tonda. Dentro questo cerchio di pasta, cambia tutto, ogni volta.
La miscela di base utilizzata è fatta di farina zero e tipo due, che dà origine a un impasto elastico, capace di sorreggere sontuosi condimenti. La lievitazione si allunga fino a 72 ore per poter garantire una perfetta digeribilità. Il bordo devia dalla new wave crunchy pugliese, rimanendo alto, morbido e fragrante, con un alveolatura ben strutturata.
Al momento di sfogliare il menu si può essere colti da una vertigine di gusto. Ma la vasta scelta non deve però disorientare: il personale di sala, sempre attento e cortese, è la bussola ideale per fare la scelta più consona alla stagionalità degli ingredienti e al proprio appetito.
Ad esempio, per chi non si accontenta della solita Margherita, consigliamo di provare la Regina. Salsa di pomodoro potenziata con una dadolata di pomodoro fresco, profumi di origano e basilico che esaltano i bocconcini di fiordilatte lasciati in cottura.
Il ventaglio di ingredienti utilizzati per le pizze in menu è molto ampio. La scelta è maniacale, come avviene per la bufala affumicata di San Giovanni Rotondo, protagonista insieme ai friggitelli e al guanciale di Martina Franca della pizza Friggitelli. A impreziosire, pomodorini cotti al forno.
La mozzarella di bufala si fa protagonista di altre ricette interessanti come la Mediterranea (doppia pastella e salsa di pomodoro, in uscita: mozzarella di bufala, acciughe, basilico, origano, olio extravergine d’oliva) o la Verace (passata di pomodoro giallo con bufala e filetto lardellato).
Per gli amanti delle pizze hardcore, consigliamo di provare la Preziosa, con crema al mascarpone, mozzarella, salsiccia di Norcia, funghi porcini e tartufo nero. In pieno ritorno anni Ottanta, troviamo in carta anche la famigerata pizza alla Bismark, che Piccininni valorizza e riporta sulla cresta dell’onda.
Dato che in Puglia la carne di cavallo è spesso protagonista della tavola, Il Vecchio Gazebo le rende omaggio con la pizza Puledro: sedano e lattughino accompagnano sfilacci di puledro, pomodorino fresco, robiola e perle di aceto balsamico.
Il Vecchio Gazebo è anche ristorante. Grande protagonista del menu, il pesce, di cui lo chef Pantaleo Mezzina offre versioni mai banali. Provate i piatti fuori carta, magari da gustare proprio in attesa della pizza. La prova è maiuscola anche su primi e secondi. La cantina si sbilancia sulla birra: al fianco delle 40 etichette legate al mondo del vino, in carta si può scegliere tra 60 referenze artigianali.
La Puglia non ha più paura della pizza e Il Vecchio Gazebo lo sta dimostrando con grande impegno e qualità, facendo scuola a colpi di pala e pugni di farina.
Il Vecchio Gazebo
Via Guglielmo Marconi, 18
70056 Molfetta (Ba)
Telefono: 080 3344877
Giorno di chiusura: mercoledì
Sito: www.ilvecchiogazebo.it