Il Valentina 2005 di Rotolo
Il bello nel Cilento deve ancora venire. Parola di Alfonso Rotolo, enologo e contadino figlio di contadini a Rutino, vicino Agropoli, impegnato con Fiano e Aglianico sulle prime colline del Parco Nazionale. Sì, il bello deve ancora venire perché in realtà, vendemmia prima o vendemmia dopo, stanno finalmente entrando in produzione i nuovi impianti del tridente cilentano, De Conciliis, Maffini e Rotolo. Dunque la qualità del frutto è la base di ogni bicchiere futuro giocato solo sulla qualità: sotto il Sele, si sa, la fretta è una cattiva consigliera ed è il tempo giusto, non l’orologio o l’agenda, a dettare i ritmi delle scelte in campagna e sulle etichette. Una decina di anni fa i produttori cilentani hanno avuto il colpo di reni rispetto ad altri terroir meridionali passando con decisione dai blend tipici di territorio alla valorizzazione dei vitigni in purezza, fiano e aglianico per la precisione, costretti a convivere con malvasia, trebbiano, sangiovese, barbera, merlot piantati nel corso dell’ultimo secolo. Prodotto, semplicità di stile e spinta commerciale favorita dal successo del toponimo Cilento grazie al Parco per la doc e di Paestum per la igt. Così continua lo sviluppo nella parte meridionale della regione, dove, anche qui, gli attori si stanno moltiplicando: alle spalle degli storici Marino e Botti ormai ci sono Tipaldi ad Acciaroli, Barone a Rutino, Polito ad Agropoli, Di Bartolomeo a Laureana Cilento, Cobellis a Vallo della Lucania e altri ancora se ne annunciano. Ma se il bello deve ancora arrivare cosa sarà mai allora questo incredibile Valentina 2005, figlio di una vendemmia difficile brillantemente interpretata da Alfonso? L’annuncio di una nuova ondata di grandi vini cilentani? La conferma del lavoro svolto sinora? Chissà, di certo parliamo di uno dei migliori bianchi della passata vendemmia in cui i sentori di frutta e di erbe della macchia mediterranea si fondono delicatamente e impercettibilmente con il legno mentre in bocca c’è una spinta fresca e al tempo stesso morbida, supportata dalla struttura e dalla incredibile pulizia finale che conferma come il fiano, benché uva molto difficile, è capace di regalare grandi soddisfazioni agli appassionati. Lo abbineremo alle ricette di pesce di Franco della Veranda ad Agropoli, estro creativo e appassionato, oppure all’atmosfera magica degli ulivi millenari di Pisciotta dove Vito Puglia ha rilanciato la storica osteria Perbacco, punto di riferimento estivo per gli amici provenienti da tutta Italia in cerca di sapori e di rapporti umani veri. Senza guardare l’orologio, naturalmente.