Il ritorno della molitura delle olive ad Anacapri


Olio Oro di Capri - La raccolta

Olio Oro di Capri – La raccolta

di Marco Milano

Un’incoraggiante notizia arriva dall’isola di Capri in tema di ritorno alle tradizioni della filiera agro-alimentare. L’associazione “L’Oro di Capri” fondata qualche anno fa sulla terra dei Faraglioni con l’obiettivo di valorizzare la produzione di olio isolano doc , infatti, che ha iniziato con i suoi soci in questi giorni la raccolta delle olive, ha annunciato il ripristino della molitura delle olive ad Anacapri. In via sperimentale, a distanza di tempo dalla chiusura di tutti i frantoi capresi, “L’Oro di Capri” ha dato il via ad una serie di moliture selettive. Un lavoro che consente di definire la caratteristiche organolettiche di alcuni esemplari secolari di olivo presenti negli oliveti degli associati e per il quale è stato utilizzato un mini-frantoio che ha permesso di lavorare le olive direttamente nei campi. La valutazione organolettica dell’olio di queste varietà, effettuata dalla Facoltà di Agraria di Portici, va di pari passo con il lavoro di caratterizzazione genetica e datazione avviato nel passato inverno con il CNR di Perugia. “Lo stesso frantoio – hanno raccontato i soci dell’associazione – è stato utilizzato per la molitura delle olive in piazza durante la settembrata anacaprese, in modo da far rivivere la magia dimenticata della produzione dell’olio, durante la Sagra destinata a riproporre le antiche tradizioni contadine”. Il primo olio ottenuto da questa molitura presenta “un profilo sensoriale molto particolare. Fruttato di oliva verde, fresco, intenso, erbaceo.

Olio Oro di Capri - Macchinari eco

Olio Oro di Capri – Macchinari eco

Al palato piacevole amaro di foglia, in armonia con il piccante che richiama la rucola. Ottimo l’equilibrio complessivo”. Intanto prosegue la raccolta negli oliveti di Pino e del Faro, dove le olive hanno raggiunto il giusto grado di maturazione.

Oliveti Olio Oro di Capri

Oliveti Olio Oro di Capri

Secondo le stime a produzione sarà superiore di almeno il dieci per cento rispetto allo scorso anno, con buone aspettative da un punto di vista qualitativo. Ad essere coinvolte saranno le zone anacapresi di Guardia Veterino, Orrico Damecuta, Artimo, Migliera, Follicara. Last but not least va detto che c’è stato in questi giorni un vero e proprio “open day” nell’oliveto Presidio Slow Food di Pino dei Monaci, per illustrare come avviene la fase della raccolta delle olive. Nella stessa giornata c’è stata anche una prova sul campo con attrezzature alimentate a batteria, in modo da rendere le fasi della raccolta a base di macchinari più sostenibili, eliminando l’impiego dei motori alimentati da combustibili fossili.