Garantito Igp| Il premio Giulio Gambelli a Fabrizio Torchio


Fabrizio Torchio con Simona Campolongo e Chiara Pagliarani- gruppo Grape

di Carlo Macchi

E finalmente ci siamo! Il premio nazionale Giulio Gambelli, Promosso da noi IGP e da ASET (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) è arrivato al giorno tanto atteso, quello della premiazione.

Il premio è stato creato per premiare i giovani enologi vicini all’idea di vino che fu di Giulio Gambelli: massima fedeltà e attinenza al vitigno, alle caratteristiche del terreno, alla diversità delle annate, in assoluta pulizia e correttezza esecutiva. Massimo rispetto per la materia prima e prodotti che esprimano in maniera “chiara e netta” sia i vitigni di provenienza che il territorio di origine.

Ma già dalle prime battute questo premio è diventato un potente riflettore da puntare su un mondo che non sempre riesce ad emergere e a trovare spazio. I giovani enologi infatti non sempre riescono ad esprimere il loro talento ed ha trovare cantine disposte a scommettere su di loro.

 

Quello che posso dire, dopo aver parlato con molti dei 19 selezionati per la finale è che questi giovani hanno idee, forza e volontà creativa da vendere. Quello che possiamo dire dopo aver assaggiato i loro vini (74 in tutto tra spumanti, bianchi, rosé e rossi) provenienti da buona parte del nostro stivale (Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia) è che la stragrande maggioranza di loro ha compreso molto bene il pensiero del grande Giulio Gambelli.

 

Giulio Gambelli

Infatti i vini presentati erano assolutamente in linea con i requisiti del premio e il compito della giuria non è stato facile.

 

Alla fine ha vinto il primo Premio Nazionale Giulio Gambelli il trentaduenne piemontese Fabrizio Torchio, laureato con lode al’Università di Torino e attualmente amministratore delegato del Gruppo Ricerche Avanzate Per l’Enologia (Grape) che si occupa di analisi avanzate su uve e vino. A lui vanno i 1500€ del premio, messi in palio dalle aziende amiche da sempre di Giulio Gambelli, assieme ai nostri complimenti.

 

Ma nel momento in cui viene premiato un giovane di poco più di trent’anni ci sembra giusto ricordare i nomi dei giovani colleghi che con lui hanno “lottato” fino all’ultimo, presentando vini di assoluto livello sia dal punto di vista interpretativo che qualitativo.

 

In ordine rigorosamente casuale: Claudia Galterio, Matteo Bertè, Mattia Filippi, Luca Faccenda, Erik Dogliotti, Fabio Rossi, Elena Fucci, Paula Cook,Sieghard Vaja, Rocco Vallorani, Arianna Occhipinti, Marta Rinaldi, Dino Dini Angelo Molisani,
Francesco Bordini, Gabiele Gadenz, Davide Fasolini e Cristiano Garella.

 

Tutti loro potranno riprovare il prossimo anno, se verranno nuovamente proposti dalla giuria di selezione composta dal meglio del giornalismo enogastronomico italiano.

 

Adesso però non cadiamo nel facile tranello di cominciare a definire il vincitore come “l’erede” del pensiero di Gambelli. Un erede vero e proprio non c’è stato quando lui era in vita e mi sembra veramente fuori luogo trovarlo ora che è scomparso da più di un anno. Semplicemente credo si possa dire che i semi del suo pensiero hanno attecchito bene e si spera diano sempre più buoni frutti.

 

Una breve riflessione conclusiva: ci voleva un personaggio come Giulio Gambelli, colui che per anni è stato il grande vecchio del vino toscano e non solo, per mettere in vetrina dei giovani e bravi enologi. Del resto Gambelli aveva sempre puntato sui giovani e molto dell’attuale gotha dell’enologia italiana deve molto a quest’uomo schivo, timido ma semplicemente geniale nel comprendere il linguaggio dell’uva e del vino, in particolare del suo amato sangiovese.

Alta fedeltà
Italian Wine Review
Lavinium
Luciano Pignataro WineBlog
Winesurf

9 Commenti

  1. Quali aziende cura personalmente Fabrizio Torchio? Sarebbe bello anche sapere quale suo vino era in assaggio.

  2. Elana Fucci ???????

    questo è un premio riservato a tecnici che devono essere capaci di interpretare la vendemmia in più parti d’italia, camminare vigneti, parlare con contadini, avere coraggio di scegliere e provare, lavorare vitigni differenti, capirne potenzialità , limiti, saperli interpretare al meglio, essere presente in ogni azienda sempre, comunque, … questo è il premio Giulio Gambelli perchè cosi era lui !

    Con tutto il rispetto per il Titolo, questo non era affatto “titolo” per F.

    …a buon intenditore… umiltà e rispetto ! sempre !

    1. ….pensala come vuoi, rispetto la tua opinione anche se non capisco perchè te la prendi così tanto……….
      ….e non capisco neanche cosa vuol dire “riservato”….
      Se un enologo è nella lista dei concorrenti vuol dire che ha i requisiti richiesti quindi perchè non può vincere ?

      1. ……….dimenticavo……..parli di umiltà e rispetto……
        Penso che la stai prendendo troppo sul serio !!
        Io sono un semplice lettore che esprime il suo parere, volevo solo manifestare la mia ammirazione per una giovane enologa, non volevo screditare il vincitore o qualsiasi altra persona !!
        Ho usato un’espressione un po’ scherzosa !!
        ……ci vuole più leggerezza, un po’ di ironia e qualche sorriso in più !!

        1. certo che la prendo sul serio….

          chissà perchè ad ogni commento che riguarda il Titolo c’è sempre un tuo commento…. sempre una tua precisazione…

          è facile avere ammirazione per se stessi vero F. ???????

          non prendiamoci più in giro…..

          1. ……….credo ci sia un grosso equivoco !!!!
            F. è l’iniziale del mio nome che è Federico.
            Ho scritto diverese volte commenti sul Titolo così come su altri vini su questo e su altri blog (se hai tempo controlla).
            Se pensi a qualcosa di diverso ti stai sbagliando di grosso.

  3. ……..non dovrei darti altre spiegazioni, ma siccome sono un signore ti indico anche alcuni commenti che ho scritto (i primi che mi vengono in mente) così potrai leggerli e renderti conto di chi sono (tra l’altro mi occupo prevalentemente di vini francesi !!) e dell’enorme granchio che hai preso :
    -su questo blog l’articolo sui rosati di Enrico Malgi a proposito di rosati di Provenza
    -su “Cronache di gusto” recentemente ho commentato su Elian Da Ros, un produttore del Sud Ovest della Francia
    -su “Intravino” nel pezzo dove si chiedeva un parere sulla cantina con la migliore accoglienza ho parlato di Elena Fucci, Roberto Ceraudo e Baglio del Cristo di Campobello
    Credo che possa bastare e spero di aver chiarito….
    Non è assolutamente il caso di arrabbiarsi se qualcuno esprime la sua stima ad un produttore e tu non lo condividi…..
    ……e se ci sono persone che parlano bene di altre vuol dire solo che queste ultime lavorano bene !!!!

  4. Certo se il vincitore avesse evitato di ammettere che non conosceva Giulio e di aver reperito pochi giorni prima informazioni su internet, sarebbe stato alquanto meglio…

    Aggiungerei quindi che Torchio non sembra proprio un seme attecchito di Giulio. E poi questi è enologo? E e quali vini produce? Con quale avrebbe vinto?

    Perplessità…

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