Il pecorino fresco che non si venderà mai
Questa forma di formaggio me l’ha fatta Deucalione dopo aver munto le pecore all’ombra di una quercia.
“Nun ce mettim ‘a mericina”, non mettiamo medicine. Ossia, nella cultura contadina, tutto quello che non è naturale o fatto dalle proprie mani: si usa caglio di stomaco di agnello per la fermentazione e il risultato è una straordinaria piccantezza in un sentimento lattico.
Deucalione me l’ha donata perché sono andato a trovare il figlio impegnato a fare vino, una delle mie innumerevoli visite per trasfigurarmi bene nel territorio a me molto caro.
Non vi dirò dove per due motivi
Primo perché è un segreto che custodisco per il mio piacere egoistico: le forme sono poche, mica è la Selecta che posso trovare nei ristoranti dalla Val d’Aosta alla Sicilia come la Galbani.
Secondo per evitare che domani mattina le piombino addosso i carabinieri, la guardia di finanza, gli ispettori dell’asl, i vigili urbani e altre brutali e illogiche articolazioni burocratiche che stanno opprimendo i contadini più di qualsiasi giogo feudale vissuto nei secoli passati.
Ormai, Tecce dixit dall’alto delle sue 5000 bottiglie, il mio incubo non sono le grandini o la peronospera, ma le carte.
Se sei finanziere d’assalto, imprenditore edile, commis di stato, mignotta o sensale, hai tutte le garanzie di farla franca dopo aver commesso reati: la destra tutelerà i tuoi diritti a spada tratta mentre la sinistra ascolterà le tue ragioni con attenzione cercando di dimostrati che ti può rappresentare meglio.
Ma se sei contadino, se cioé sei tu che produci la vera ricchezza da cui ha origine tutto, non hai speranze. A meno che tu non abbia un fratello avvocato che non ti fa pagare le spese. L’ultimo dei funzionari regionali ti sequestrerà i tuoi registri, dovrai sospendere la vendemmia mentre una ventina di auto con i lampeggianti sostano davanti alla tua azienda per contestarti le vinacce non registrate e altri terribili misfatti.
Se sei una industria multinazionale, potrai vendere pane congelato, cibi in strane scatolette, alimenti ogm non dichiarati, comprare latte in Germania, produrre il formaggio in Romania e venderlo in Italia come mozzarella per i poveracci che abboccano nei discount.
La società di classe nasce dal cibo e finisce nel cibo.
E’ lo stesso principio per cui un costruttore può edificare in riva al mare mentre un agriturismo si vedrà bloccato dalla soprintendenza se vuol mettere i pannelli solari.
Lo stato oggi, mai come prima dai tempi di Giolitti, è lo stato che garantisce i ricchi, i banditi, la delinquenza organizzata
I contadini, gli artigiani e la qualità non hanno rappresentanza in Italia.
Tutte le storie che incontro negli anni sono racconti di terribili vessazioni subite, ingiustizie consumate, multe per una virgola non messa.
Ecco perché il vero fomaggio di pecora non lo potrete mai mangiare.
5 Commenti
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Ma hai pubblicato proprio tutto, di quello che ti avevo confidato… ;-))
siamo in due ; ). viva i contadini veri, buoni, buonissimi e custodi di una cultura che vogliamo fortemente sopravviva. Per questo: andate in giro TUTTI per le campagna, date loro un motivo per continuare a farli questi prodotti anche quando non c’è più un anziano a incaponirsi a conservare la tradizione.
condivido in toto
E je ch’aggio ‘a dicere cchiù?
Capisce a me, Lucià!
ma infatti.
fai pascolare le pecore sul tuo campo dove hanno mietuto il grano (o giù di lì) e il pastore ti regalerà un po’ di queste preliabate cosucce.. altrimenti nemmeno la conoscenza di un deputato te la farà avere..
questa è una regola vera, anche se va detto che è a discapito dello sviluppo territoriale, che invece vive di commerciabilità.
questo da un lato. dall’altro è vero che spesso questi cibi naturali se sottoposti a controlli ai quali si sottopongono i rispettivi formaggi (o latticini) industriali rivelano cariche biologiche forti. per cui a meno di una loro specifica deregolamentazione non sarebbero “commerciabili”.
comunque sia il mio migliore formaggio fu proprio un illegale podolico fatto in un capanno costruito di terra e foglie di castagno, cotto da anziane mani da latte munto a calci e pugni da alcune selvatiche vacche, lasciate libere su una località ancestrale sull’altopiano garganico.
affinato per alcuni mesi in loco..
un sogno, o meglio un orgasmo, fu l’assaggio di quella mezza forma di cui raccolsi e leccai le bricioline quando finì. purtroppo