A tutto Gavi, grande bianco piemontese


Il Gavi grande bianco piemontese

Il Gavi grande bianco piemontese

di Marina Betto

Se parliamo di vini piemontesi vengono subito in mente i grandi rossi, complessi e di struttura, con vasto corredo aromatico e spiccata attitudine all’invecchiamento ma anche tra i vini bianchi ci sono queste caratteristiche. Il Gavi tra Arneis, Timorasso e Favorita spicca tanto da essere definito il Barolo bianco. E’ un vino che solitamente si beve giovane ma sempre più frequentemente spuntano vecchie annate godibili. Il Gavi è un vino montano-marino nasce infatti dove la Liguria compenetra il Piemonte, dove le colture non sono mai estensive per la presenza di boschi, dove dalle vigne si vede il mare e si sente il suo profumo portato dal vento con le montagne alle spalle che difendono dal freddo e  la vasta pianura padana dalla parte opposta. Qui svernavano le nobili famiglie genovesi che unendo sempre l’utile al dilettevole si rifornivano anche di vino da spedire in tutto il mondo dal porto di Genova. Il Marchese Doria già nel 1782 spediva in America del vino bianco e nel 1800 molte famiglie genovesi installarono impianti specializzati. Il vitigno Cortese dalla grande spalla acida era utile alla spumantizzazione come assicurava Oudart enologo che curava le cantine del Conte Cavour. In Europa alla fine dell’800 era già molto apprezzato e diffuso tanto da essere citato nell’opera ” Mille Varietés de Vignes” di Pulliat nel 1888 e nel testo ” Vini Tipici d’Italia” di Arturo Marescalchi del 1924. Le colline di Gavi sono composte da terreni diversi, ora si tratta di terre rosse ora di terre bianche. A nord di Gavi la forte ferrettizzazione delle ghiaie miste ad argille colora il suolo di rosso come i campi da tennis mentre le terre bianche gessose con numerosi fossili marini le troviamo al sud vicino agli Appennini. La diversità dei suoli si riflette poi nel bicchiere con vini più potenti e strutturati e vini più delicati e profumati. Il Gavi DOCG è fatto di uva Cortese 100% proveniente dalla parte collinare a sud della provincia di Alessandria. Rese basse favoriscono l’espressione di questo vino che troviamo in versione Ferma, Frizzante, Spumante e Riserva. La versione Ferma è la più gettonata mentre molto meno è quella Frizzante, la Riserva è fatta solo da tre aziende su un totale di 80 produttori. Floreale e fruttato con un finale spesso ammandorlato il Gavi può essere un vino da aperitivo e adatto ad una cucina leggera e fresca come quella estiva, ottimo con il pesce crudo trova il suo compagno ideale nel ” Cappon magro” storico piatto ligure in cui si trovano pesce e verdure su un letto di gallette ma anche con i ravioli ripieni di borraggine ” a culo nudo” come si dice in gergo cioè senza condimento. L’export di questo vino assorbe circa l’85% della produzione che lo porta così come in passato attraverso le rotte del mare ad essere apprezzato  dalla Russia agli Stati Uniti, al Giappone, ad Hong Kong, alle Filippine a Dubai fino a Trinidad e Tobago.

Marchese Luca Spinola Gavi d.c.d Gavi Carlo 2018. Azienda fondata nel 2005 a Rovereto di Gavi da Andrea Spinola che da 15 ettari vitati produce anche vino kosher. Il Gavi fa solo acciaio e tre mesi di battonage sulle fecce fini.  13% vol. per questo vino dalla veste chiarissima con pallidi riverberi verdini, profumo di acacia e pompelmo, foglie di bosso e felce quasi un Sauvignon al naso. Sorso fresco e sapido, pieno e corposo.

La Chiara Gavi d.c.d Gavi La Chiara 2018  casa vinicola fondata nel 1975 con 25 ha vitati. Solo acciaio per questo vino che raggiunge i 12,5 % vol, suo è un giallo dorato, un bouquet di fiori e frutta gialla matura con pennellate di melissa; è un sorso morbido in bocca con finale ammandorlato molto piacevole e fresco.

Marchese Luca Spinola Gavi Carlo 2018 e La Chiara Gavi 2018

Marchese Luca Spinola Gavi Carlo 2018 e La Chiara Gavi 2018

Produttori del Gavi – Gavi d.c.d Gavi Maddalena 2018 13 % vol. Cinque mesi in acciaio su fecce fini per ottenere un vino dal colore più carico con note minerali, si riconosce la cera,la pesca e le erbe aromatiche, la cipria,il talco, la frutta più esotica. E’ un vino di corpo, sapido con un finale avvolgente.

Broglia Gavi d.c.d Gavi  La Meirana 2018 13,5 % vol. naso inizialmente un po’ chiuso sommessamente sprigiona florealità e note fruttate e di cipria. In bocca è ugualmente molto delicato ma non ci sono stridìi tra le componenti che appaiono ben integrate con la morbidezza che avviluppa il sorso. E’ un vino con le curve che sanno di mela golden.

Gavi Maddalena 2018 e Broglia Gavi La Meirana 2018

Gavi Maddalena 2018 e Broglia Gavi La Meirana 2018

Guido Natalino Gavi d.c.d Gavi La Caplana 2018 12,5% vol. particolari sentori caratterizzano questo vino che sfodera accenti di pietra focaia e mandorla tostata su un substrato fruttato-agrumato. Fresco il sorso è delicato e sfuggente come un refolo di vento marino.

Guido Natalino Gavi Caplana 2018

Guido Natalino Gavi Caplana 2018

La Mesma Gavi DOCG Riserva Vigna della Rovere Verde 2016 13% vol ha un cuore speziato questo vino biologico che ricorda l’ anice e  il cumino mescolato alla mela e al pompelmo. Sorso sapido e minerale con un retrogusto vegetale che richiama l’asparago.

La Mesma Gavi DOCG RISERVA Vigna della Rovere Verde 2018 e La Mesma Gavi Spumante Metodo Classico 2011

La Mesma Gavi DOCG RISERVA Vigna della Rovere Verde 2018 e La Mesma Gavi Spumante Metodo Classico 2011

La Mesma Gavi Spumante Metodo Classico 2011 13% vol ha un affinamento di 60 mesi sui lieviti, porta al naso arancia candita e sentori di lievito fresco; molto morbido e pieno in bocca è nel complesso abbastanza fine e piacevole lasciando una lieve sensazione di nocciola ciò che lo rende perfetto con i formaggi dolci.