Il Gambero Rosso di San Vincenzo ha riaperto. Ecco come è cambiato e i piatti di Emanuela Cattani Pierangelini
di Giuseppe Grammauta
La notizia è arrivata in primavera. Emanuela Cattani Pierangelini riapre il Gambero Rosso di San Vincenzo.
Chi mi conosce sa quanto questo potesse farmi piacere. Allora ci si contatta, anche per sapere i tempi, i modo e le persone che potevano accompagnare Emanuela in questa nuova avventura.
Lei è come sempre schiva ma poi sempre disponibile: appena sarò pronta te lo farò sapere.
Pochi giorni fa quindi arriva la data. Il 12 Giugno si parte. Il Gambero è stato per trent’anni la casa di Emanuela e Fulvio, aveva bisogno, dopo questo periodo di letargo, di rivedere la luce. Provo timidamente a chiedere se fosse possibile provare il nuovo menù del Gambero…pochi secondi e sento: quando venite?
Così, assieme a mia moglie Monica e mio figlio Luigi, che ha varcato per la prima volta la porta del Gambero a tre anni (ora ne ha 12), percorro per l’ennesima volta i 120 chilometri per San Vincenzo, con il solito immenso piacere.
Sul sedile posteriore ci fa compagnia la scatola che Maffi mi ha portato al mattino…vuole esserci anche lui e allora ci omaggia della meravigliosa mozzarella di Rivabianca (aprendo la scatola scopriremo che sono due) da far conoscere ad Emanuela.
L’ingresso al Gambero è per me sempre un’emozione. Si va a trovare un’amica nella sua casa.
La sala è pronta alla partenza con le meravigliose tovaglie e apparecchiate con la solita sobria eleganza.
Si passa quindi nella sala studio per dare la giusta considerazione alla “scatola” giunta da Paestum: due cape ‘ creature come dicono a Napoli, di Rivabianca di Paestum dono dell’amico Maffi.
L’apertura è un lampo e in pochi minuti si crea un aperitivo con il freschissimo Champagne Paul Goerg, il “bambinello” e un salame di cinta della produzione di Fulvietto, chè e presente anche sul nuovo menu con la selezione dei suoi prodotti.
Il primo brindisi con amici di Emanuela che sembrano gradire
A questo punto, dopo un breve passaggio in cucina per salutare lo chef Lorenzo Lunghi, di anni 23, si passa a tavola.
Qui prevale ancora la semplicità molto ricercata. Il burro e l’olio “loro” sul tavolo e il pane cercato dai migliori produttori della zona.
I piatti che abbiamo scelto dal menu, che comprende portate di pesce e carne nel giusto equilibrio. Stasera però è solo piacere e impressioni, niente giudizi.
Un saluto della cucina. Terrina di Polpo. Piatto storico, nato per essere proposto al Bucaniere, il locale di Fulvietto che sta per rinascere su progetto dell’architetto Fucksass.
Due antipasti
Acciughe marinate, peperoni e insalatine piccanti. Il mare nel piatto, grande materia prima e equilibrio con la parte vegetale.
Insalata di mare. Un nome semplice per un piatto completo, arricchito dalle diverse componenti del pesce, in cotture e consistenze diverse
I primi piatti
Ravioli di melanzane, pomodoro e parmigiano. Delicati e ricchi allo stesso tempo. La consistenza della pasta rimane per me la migliore di sempre.
Ravioli con bietoline, burrata e tartufo. Mia moglie quando è soddisfatta dei piatti non parla. Ieri sera era di pochissime parole…
Lasagnetta di mare, piatto molto particolare. E’ una vera e propria lasagna con la componente grassa. Voluttuoso.
Poi i secondi
Tonno, sedano rapa e cipollotti in agrodolce. Piatto della serata. Il tonno oggi lo trovi ovunque ma questo no. Grande l’idea di formare dei singoli “bocconi”.
Orata crema di melanzane, pomodori verdi. Il trionfo del mare di San Vincenzo.
Orata di oltre sei chili pescata all’amo. Sia la crema che i pomodori sono tecnicamente lavorati in maniera ineccepibile solo in funzione del pesce e non per prevalere su di esso.
A questo punto siamo veramente satolli.
Dalla cucina arriva un vassoietto con l’idea della serata. Non un pre-dessert. Una cosa golosa da assaggiare per l’equilibrio del palato, che va bene con tutto.
Pane, burro (una panna leggermente montata) e marmellata.
Solo un dessert per il “piacere”
Sfogliatina con pesche e gelato. Una goduria.
Si è proseguito tutta la cena con lo Champagne Paul Goerg, che ha ben retto.
Il servizio è affidato a Emanuela affiancata da giovani motivati e appassionati, come tutto lo staff.
La carta dei vini è agile ma con presenze importanti e scelte personali.
Si riparte per ritornare al più presto.
Come si dice in questi casi: alla balena.
Un abbraccio Emanuela.
Piazza Vittoria, 72
San Vincenzo (LI)
Tel. 0565.701021
Sempre aperto. Chiuso lunedì e martedì
Conto sui 100 euro
17 Commenti
I commenti sono chiusi.
Che dire, Giuseppe? Veramente un bell’inizio!!! Quello che mi colpisce di più di questo “resoconto” è la sobrietà del racconto che va di pari passo con l’eleborazione mai “urlata” dei piatti. Un bel connubio : la mano calda dello chef Lorenzo lunghi con la magistrale penna di Giuseppe Grammauta!!! Un consiglio : attenzione al piccolo Luigi (anche mio figlio si chiama così), tienilo lontano dal Maffi, si potrebbe ritrovare a vendere orologi oppure a produrre uova, di qualità, ma pur sempre semplici uova…
Che colpo! E che piatti semplici e geniali: pane burro e marmellata….grande
che piacere! il piatto che mi intriga dipiù è quello coi ravioli bietole burrata e tartufo
alla vista effettivamente i tre primi intrigano un sacco, ma anche l’orata. io comunque settimana prossima ci andro’, ben felice di essere come in vacanza… tanto il lavoro in questo giro l’ha fatto grammauta.
e non sapete che fatica per convincerlo. tant’e’ che stamattina ,al pigna che non ci credeva cpme san tommaso ho scrtitto : habemus papam :-))
@ tornatore : no comment. e comunque le mie galline si sono risentite…. e quindi peggio per te :-)
Grazie a tutti per le belle parole, naturalmente immeritate.
Grazie a Giancarlo per il pedimento stretissimo…e se ora ci prendo gusto?
E ovviamente grazie ad Emanuela che mi ha permesso di visitare casa sua.
Mi colpisce la estrema e diretta pulizia dei piatti, giocati tra semplicità e ricordi, citazioni di consuetidini passate.
Un solo dubbio: da piccoli pane e marmellata con il burro era una golosità eccezionale, spesso unica (non esistevano merendine, il Buondì timidamente si affacciava). L’idea è molto carina, ma al termine di un bel pranzo giocato sulla dinamicità non rischia di rallentare la corsa come un parapista invece di aiutare a proseguirla più leggeri, in poche parole: acidità?
Forse una marmellata di bergamotto o limoni non andrebbe meglio?
O magari come entrée?
Luciano, semplice si va a provare e se ne parla!
:-)
Che bella notizia!
Quanto prima farò visita al “rinnovato” Gambero.
Grazie Giuseppe
Giuseppe, non ho fatto in tempo a telefonarti che avevi gia’ scritto! L’espressione del piccolo Luigi e’ molto gourmand. Non potevi scegliere migliore inizio che con un’anteprima del nuovo Gambero Rosso… E la carta dei vini com’e’? AF
Last, ma, spero, non least, mi associo ai complimenti a Giuseppe per la sua bella recensione, che immagino emozionante per lui per la lunga amicizia che lo lega a “quelli del Gambero”, ma non per questo velata da inutili svolazzi e stucchevoli piaggerie.
Un carissimo in bocca al lupo a Emanuela, alla quale spero di fare presto visita, magari anche in compagnia di Giuseppe.
Grazie Antonello.
Irrompe sulla scena il duo “I GRAMMAFFI”, i bucanieri del web, i gemelli dello scoop, i Woodward e Bernstein del lucianopignatarowineblog.
Non contenti dell’anteprima vi servono anche la prima del nuovo Gambero Rosso.
Chissà l’invidia dei vari blog.
Complimenti a Pignataro per averli in squadra.
Amico mio complimenti!!!!!!.La semplicità delle tue parole mi invita alla prova…
Questi piatti mi intrigano tutti. Amo il pesce e lo cucino spesso. Seguo la tradizione siciliana, ma debbo riconoscere che i piatti presentati da Giuseppe presentano un connubio tra pesce e verdure che francamente mi ha piacevolmente stupito. Le acciughe marinate le ho fatte tante volte ma accompagnate da peperoni e verdure piccanti mai. Pe le melanzane avevo la “presunzione” che le sapessimo cucinare bene solo noi siciliani, debbo dire che però non ho mai mangiato i ravioli di melanzane e nemmeno le orate alla crema di melanzane. Può una siciliana non assaggiare tali prelibatrezze ? Direi di no…Giuseppe mi hai convinto, penso che dovrò fare una capatina da quelle parti..ma la mozzarella di Paestum ..dove la trovo ? Complimenti per la recensione e la presentazione anche fotografica e soprattutto complimenti al giovane chef.
se abiti a catania ti dico dove puoi trovarla. altrimenti chiama il caseificio , chiedi di lidia, le dici che sei un’amica di maffi, aspetti cinque minuti che abbia finito di “santiare” contro il sottoscritto e poi ….. sara’ dura comunque . per l’estate e’ praticamente tutta sold out. da ottobre in avanti meno difficile. saluti.
uso privato di blog altrui ? puo’ essere. almeno e’ alla luce del sole e su richiesta. praticamente quasi servizio pubblico.
io a vico ho visto cose che voi umani……