Il Consorzio di tutela della mozzarella contro Autogrill
Ecco il testo del comunicato
“Autogrill SpA diffonde notizie false e tendenziose su Consorzio tutela mozzarella di bufala Campana Dop e commercializza prodotti non conformi alla Dop abusando del nome Mozzarella di Bufala”
“Il Consorzio per la tutela del formaggio Mozzarella di Bufala Campana Dop non ha mai avuto ne ha in essere oggi alcun rapporto di natura commerciale e promozionale con Autogrill – dice il presidente Luigi Chianese, che aggiunge – Autogrill ha semplicemente esposto, come era doveroso, il marchio della Mozzarella Dop che è ingrediente di alcuni dei suoi prodotti in vendita al Ciao, al bar snack e al market.” E’ in atto un tentativo per accreditare il Consorzio come partner commerciale di Autogrill, cosa non vera: “Valuteremo attentamente l’opportunità di sporgere denuncia per millantato credito – annuncia Chianese.
Autogrill è invece stata denunciata per tentativo di frode in commercio all’autorità giudiziaria competente per territorio, in tenimento del Comune di Roma, il 3 luglio scorso. Nella centralissima Via del Corso veniva smerciata la “Pizza Bufalina” presso il locale “Spizzico” . La pizza contiene una sedicente “mozzarella di bufala campana dop”, risultata poi essere un filone di formaggio fresco a pasta filata di latte di bufala. L’attività
Il sequestro, la denuncia e la contravvenzione furono eseguiti da ispettori del reparto annona del Comune di Roma e da agenti vigilatori del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Successivamente, Autogrill, in una nota, ha specificato che il prodotto utilizzato come ingrediente per la “Pizza Bufalina” non era Mozzarella di Bufala Campana Dop, ma semplice “Mozzarella di Bufala”. Ed ha inoltre millantato l’esistenza di un accordo promozionale che non c’è con il Consorzio.
“Vale ancora la pena ricordare a quanti lo avessero già dimenticato – dice Vincenzo Oliviero, direttore del Consorzio Tutela e coordinatore degli agenti vigilatori del Consorzio – che la semplice dicitura mozzarella di bufala è vietata dalla legge italiana, con il Decreto Ministeriale 21 luglio 1998, in quanto ingannevole. La forma al genitivo “Mozzarella di bufala” può essere utilizzata solo congiuntamente all’aggettivo “Campana” poiché parte integrante della denominazione di origine protetta”.
Sequestro, contravvenzione e denuncia, sono stati resi possibili grazie al Decreto legislativo 297/2004, che ha reso punibili le violazionu dei prodotti soggetti ai disciplinari di Dop e Igp.