Il Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense, la vera cultura contadina della Penisola nel piatto
Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense
Via San Vito, Via Raffaele Bosco, 92
Telefono: 339 3529394
Aperto la sera, domenica a pranzo.
Chiuso lunedì
In inverno a cena venerdì e sabato, domenica apranzo
Ferie a gennaio
Il Cellaio di Don Gennaro, uno scorcio dell’esterrno
Siamo tornati al Cellaio Di Don Gennaro a Vico Equense e non possiamo che confermare lo stato di grazia che vive questo localino appena fuori il paese. Un presidio culturale prima ancora che gastronomico, in cui Franca Di Mauro si preoccupa di metere in vetrina, seguendo i principi della stagionalità e della territorialità, tutte le eccellenze della cultura contadina del territorio proponendole in maniera semplice e semza fronzoli.
Finchè dura il bel tempo, è possibile mangiare fuori in giardino o sul terrazzo, anche se dal nostro punto di vista, caldo d’inverno e fresco d’estate, ha un sup grandioso fascino.
Buoni antipasti di fior di latte e salumi, crocchettone e fritti irrinunciabili, buoni prima e ottimi secondi, la proposta èun vero e proprio tripudio della cultura dell’orto mare della Penisola Sorrentina.
Ma il motivo principale che anima questo locale, lo personalizza, lo rende piacevole e confortevole, è la passione per il proprio territorio. Non è retorica spicciola: lo vedrete in ogni particolare, dall’arredamento al menu. E scoprirete una Penisola Sorrentina diverso, meno marinara e meno mondana, il segreto che ha consentito agli abitanti di una terra un tempo poverissima, di sopravvivere per secoli, abbagliati da tanta bellezza.
Il Cellaio di Don Gennaro, esterno
Il Cellaio di Don Gennaro, particolare
Il Cellaio di Don Gennaro, l’ingresso dal patio
Il Cellaio di Don Gennaro, la sala interna
Il Cellaio di Don Gennaro, uno dei tavoli
Il Cellaio di Don Gennaro, capresina di benvenuto
Il Cellaio di Don Gennaro, capresina di benvenuto
Il Cellaio di Don Gennaro, latticini e salumi locali
Il Cellaio di Don Gennaro, i fritti
Il Cellaio di Don Gennaro, il pane fatto in casa
Il Cellaio di Don Gennaro, la parmigiana
Il Cellaio di Don Gennaro, peperone imbottito
Il Cellaio di Don Gennaro, alici ripiene e fritte
Il Cellaio di Don Gennaro, ‘o crocchettone
Il Cellaio di Don Gennaro, zuppetta di fagioli spollichini e frutti di mare
Il Cellaio di Don Gennaro, tagliata con chips di patate
Il Cellaio di Don Gennaro, il pollo
Il Cellaio di Don Gennaro, sorbetto al limone
Il Cellaio di Don Gennaro, crostatina di pellecchiella del Vesuvio con gelato
Il Cellaio di Don Gennaro, tortino di fichi, mandorle e panna
Il Cellaio di Don Gennaro, millefoglie crema e amarena
Il Cellaio di Don Gennaro, il vino
Report del 29 settembre 2018
John Guida, nipote di Don Gennaro, insieme alla moglie Franca, alias Annamaria, quasi nove anni fa decisero di rimettere a posto questa antica cantina dove si conservavano olio e vino. Lui ginecologo, lei professoressa, hanno così creato uno spazio appena fuori dal centro di Vico Equense, facilmente raggiungibile.
Qui troverete un vero covo della filosofia Slow, creato con passione da Franca insieme a Rita Abagnale, fondatrice di Slow Food in Campania insieme a Vito Puglia, scomparsa quasi un anno fa.
Franca Di Mauro e Rita Abagnale
Un connubio culturale colturale perfetto, che ha messo insieme per anni la passione di Franca e la sua pignoleria per i dettagli con la grande esperienza di Rita nel valorizzare le piccole produzioni e collegarle alla rete nazionale dell’associazione.
Ma tutta questa premessa può benissimo non interessare a te, cliente che varchi la soglia del Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense.
Allora ti diciamo che tanto per cominciare c’è un bel parcheggio gratuito che da queste parti fa la differenza. Eccome se la fa. Il clima della Penisola Sorrentina è mite, consente di mangiare nel bello spazio esterno oppure nel suggestivo fascino delle pietre del Cellaio.
Il Cellaio di Don Cennaro
Bella carta dei vini, quasi interamente dedicata alla Campania piena di spunti e con ricarichi giusti. E poi salumi, formaggi, olio d’oliva di qualità.
Il Cellaio di Don Cennaro
La cucina è affidata ad un giovane cuoco, Luciano Galano, a cui auguriamo di attenersi sempre a questo stile semplice, essenziale, che va incontro ai gusti della clientela e non delle telecamere. La mano è buona, la tecnica consente interventi migliorativi delle ricette dfamiliari che però non vengono assolutamente stravolte. Tutto, dal portapane con i merlettini al sorriso del personale, concente di sentirsi subito a proprio agio.
Il Cellaio di Don Gennaro, il pane
Gli antipasti partono dal presupposto che già si arriva affamati. Sono bocconi della tradizione ricchi, pulita la frittura, e saporiti.
Il Cellaio di Don Gennaro, alici fritte e all’insalata
Il Cellaio di Don Gennaro, mozzarelline in carrozza
Il Cellaio di Don Gennaro le fritture
Da urlo la zuppetta di lenticchie con la scarola. L amateria prima di qualità viene trattata egregiamente in cucina. Impossibile reisstere.
Il Cellaio di Don Gennaro zuppetta di lenticchie e scarole
Ottima anche la mano dei primi, ma siamo in Camoania e questa cosa la dobbiamo dare per scontata.
Il Cellaio di Don Gennaro, fettucce ai funghi
Il Cellaio di Don Gennaro, spaghetto al piennolo
Da favola il pollo (vero) con le patate (vere) fritte e asciutte. Il migliore di sempre mangiato in Campania, se la batte con il pollo di Nando Salemme di Abraxas a Pozzuoli.
Il Cellaio di Don Gennaro, il pollo e le pattatine fritte
La tecnica del giovane cuoco emerge soprattutto nelle proposte di mare. Lampuga e baccalà cotti alla perfezione.
Il Cellaio di Don Gennaro, il baccalà in bianco con pappacelle
Il Cellaio di Don Gennaro, la lampuga
Infine la linea dei dolci, appagante e beatificante.
Il Cellaio di Don Gennaro, il dolce di fichi
Il Cellaio di Don Gennaro, il dolce
Il Cellaio di Don Gennaro, classico pasticciotto
CONCLUSIONI
Il Cellaio di Don Gennaro è in questo momento, dati causa e pretesto, la migliore combinazione per godersi i sapori e il magico territorio della Penisola. Accoglienza, sobrietà, piatti veri ma non scontati, conto alla portata di tutti, compreso il ricarico sui vini. Una bella esperienza da fare soprattutto adesso che la Costiera inizia a liberarsi un poco, impabile venire qui con la giusta compagnia a godervi il carezzevole autunno di una cucina intramontabile che nasce dal mare di Napoli, dall’orto della Terra delle Sirene e dalla fame contadina.
Il Cellaio di Don Gennaro, finale
Cellaio di Don Gennaro a Vico Equense
Un commento
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Forza, Luciano, metticela tutta, sei già sulla buona strada! Zia ti viene a trovare uno di questi giorni!