Il Castello Baronale di Semivicoli, l’Abruzzo di Gianni Masciarelli e Marina Cvetic


Marina Zvetic in Piazzeta Gianni Masciarelli

dall’inviato Mario Sposito

Il luogo fissato per l’incontro è Piazza Esedra, Roma, sono le dieci  e trenta di sabato mattina e mi aspettano due giorni magnifici: architettura, enoturismo, design, grandi vini, la storia di un grande uomo ed una donna magnifica. Incontro Rocco che mi guiderà sino al Palazzo Baronale di Semivicoli, in Semivicoli, una frazione di San Martino sulla Marrucina, nell’Abruzzo più segreto. L’autostrada è sgombra, c’è tanto sole ed i fiocchi sparuti di nuvole fanno da cappello ai paesini arroccati qua e là sulle colline.

Tagliamo la piana del Fucino, attraversiamo il cuore della Marsica, lo sguardo trova Pescina di Ignazio Silone;  Morrone, di “colui che fece per viltade il gran rifiuto”;   Pacentro, paese  dove Madonna trova le sue origini, così come John Fante le ritrova a  Torricella Peligna.

All'interno del Palazzo

Più avanti cominciano ad imporsi il Gran Sasso e la Majella, sbuca qualche pala eolica e mi accorgo che le punte degli alberi crescono piegate.   E’ proprio questa costante ventilazione associata alle buone escursioni termiche tra giorno e notte che rendono l’Abruzzo naturalmente predisposto alla produzione di uve di qualità. Rocco mi regala un proverbio: ” Tocco senza vento è come il Diavolo senza tormento”.

Ma facciamo un passo indietro.

Sono partito per incontrare da vicino la storica azienda Masciarelli,  visitarne vigneti e cantine,  alloggiare presso Il Palazzo Baronale di Semivicoli.

Cantina Masciarelli

Per addentrarci meglio nell’universo Masciarelli è bene  ripercorrere in breve la storia del suo fondatore.

Gianni Masciarelli, è prematuramente scomparso nell’estate del  2008, lasciando un vuoto umano e professionale.
Comincia la sua attività nel 1981 a San Martino sulla Marrucina, quando di ritorno da un soggiorno in Francia, lungo il periodo di una vendemmia, decide di produrre e vendere vino. Poco più che ventenne adotta ed applica, nella sua terra, modelli di coltivazione, potatura e vinificazione appresi in Francia, sfidando l’idea di vino che imperava di quei tempi in Abruzzo e sopratutto gettando le basi per un’enologia di alta qualità nella sua regione: in pochi anni diviene ambasciatore della terra d’Abruzzo nel mondo. Pensa in grande Gianni, e così i due ettari e mezzo con i quali ha cominciato sono oggi 400: più di  sessanta vigneti distribuiti sulle quattro province abruzzesi.

Altro che serbatoio di vino sfuso: il suo Abruzzo è fatto di complessità e innovazione, i suoi vini vincono la sfida con il tempo, le sue etichette conquistano riconoscimenti e premi in lungo e in largo.

Nel 1987 la sua strada incrocia quella di una studentessa di tecnologia alimentare dell’università di  Belgrado, conosciuta durante una visita ad una cantina sociale in Croazia. La  giovane è Marina Cvetic, che nel 1989 diverrà sua moglie.

Insieme Gianni e Marina hanno lavorato duro per la realizzazione dei loro obiettivi  e dei loro sogni.

Più volte, durante il mio breve soggiorno, Marina mi ha raccontato delle numerose sfide del marito, di come per esempio Gianni Masciarelli sia riuscito a “dare dignità ad un uva maltrattata”, il Trebbiano, di come studiava le antiche planimetrie catastali per meglio localizzare i futuri vigneti, di come fosse attento anche ai più piccoli aspetti della terra che amava.

Nel 2004 la coppia acquista il Palazzo Baronale di Semivicoli, ed i vigneti ad esso adiacenti,  portando avanti un lungo e duro progetto di restauro, affidato all’architetto Lelio Oranio Di Zio, con lo scopo di dare alla dimora storica una nuova destinazione d’uso.

Ingresso del Palazzo Baronale di Semivicoli

Il fato ha però privato Gianni dellla gioia di veder compiuto l’ennesimo lavoro, l’ennesima sfida della sua vita, stroncata d’improvviso poco prima della fine dei lavori.

Contadini al lavoro nella vigna di Semivicoli

E’ proprio dal palazzo che riprendo il mio racconto.

Vi arrivo verso mezzogiorno, il colpo d’occhio è stupendo: un ampio giardino con alberi e fiori, il prato regala un verde intenso, le  rose offrono grandi profumi e colori sfumati.

Il Giardino anteriore

Mi accoglie  Valentina, nipote del custode sotto la vecchia proprietà ed ora responsabile del luogo. Conosce bene la storia e le stanze del palazzo ed è lei ad accompagnarmi alla scoperta della struttura.

Eretto in varie fasi tra ‘600 e ‘700, il palazzo appartenuto al Barone Perticone, è stato acquistato e restaurato da Gianni Masciarelli e Marina Cvetic per farne punto di turismo alto e raffinato, un hotel de charme, con una forte attenzione all’ecosostenibilità.

Il progetto di restauro ha conservato le antiche forme, le cromie e i materiali originari, con lo scopo di liberare tutto il potenziale evocativo di ambienti così affascinanti. Ove necessario si è operata una reintegrazione con materiali compatibili per caratteristiche, origine e datazione.  A ciò si è affiancato l’impiego di impianti elettrici e di climatizzazione che offrono un elevato standard prestazionale restando praticamente invisibili. Il design degli interni a cui si è dedicata Marina Cvetic è una melodica composizione di elementi tradizionali e contemporanei firmati da Driade, Poltrone Frau, Philip Stark ed Antonio Lupi, per citarne alcuni.

Il primo nucleo costruttivo risale al ‘600, l’insieme degli ambienti testimonia un modo di vivere ed una cultura del quotidiano che appartiene ad altri tempi.

Il  piano terra era infatti destinato alle attività produttive, vi troviamo  l’antico  frantoio, la cantina, i magazzini e l’affascinante bottaia.

La Bottaia

Tutti spazi ridestinati a luoghi di accoglienza, dagli eventi alle degustazioni. Il piano si completa con il wine bar che offre tutte le etichette Masciarelli, i Franciacorta,  i Borgogna ed i Riesling della Mosella della Masciarelli distribuzione.

Il Wine Bar del Castello di Semivicoli

Il Frantoio

Saliamo verso il piano nobile accompagnati da un bellissimo profumo di sandalo. Anticamente caratterizzato da stanze private e di rappresentanza, nonché da cucine e dispense, è oggi composto da spazi conviviali, da sale relax, lettura, conversazione e degustazione, oltre che di accoglienza degli ospiti.

Nel sottotetto trovo le stanze una volta destinate alla servitù ed il granaio, riconvertito in una superior suite di 120mq con 18 finestre e vista a 360° sulla Majella, sui giardini, i boschi, gli uliveti ed i vigneti.  Siamo anni luce lontani dai frastuoni, siamo vicini al nevoso bianco della Majella, alle acque chiare dell’Adriatico.

Il Granaio Superior Suite

Il ristoro avviene in giardino, tra qualche piccola vigna: un cesto da pic nic con prodotti freschi  preparati nella cucina del palazzo, innaffiato dal delizioso Villa Gemma Bianco 2010 e dal più solido Castello di Semivicoli Trebbiano 2007,  seguito da un assaggio degli oli della linea Marina Cvetic, partendo dalla finezza del Leccino e del Frantoio, fino alla nota speziata e piccante di Carboncella e Dritta.

In giardino per il pic nic

La piacevole compagnia fa il resto: un angolo di paradiso per me.

Nel pomeriggio incontro Marina Cvetic, andiamo a vedere alcuni vigneti e facciamo  visita in cantina. É una donna speciale, non c’è dubbio: “Imprenditrice dell’anno 2006” per Abruzzo Impresa; “Donna del Vino e della Vita” per il Glossario 2008 di Paolo Massorbio; appare in “Le donne del vino – Le Migliori produttrici europee ed I loro vini”, edizione AtVerlag 2008.

Mi colpisce per energia, cultura e risolutezza, sin dal primo giorno ha affiancato il marito nella vita e sul lavoro ed ora è lei che conduce l’azienda.

Ci parla del lavoro attuale in vigna e di come attualmente siano impegnati a preservare la vite dalle malattie che minacceranno la prossima stagione. Lungo la strada vigne di Trebbiano e Montepulciano coltivate a pergola abruzzese e guyot. Marina racconta della volontà di offrire vini di assoluta qualità mutuando processi tradizionali ed innovativi, dalla vigna fino in cantina, realizzando vini per ogni gusto e per ogni tasca;  ci racconta delle potenzialità dell’Abruzzo, di quelle espresse e di quelle ancora da esprimere.

Al rientro al Castello la degustazione di ben nove vini dell’azienda nell’incantevole bottaia, caratterizzata dai fusti realizzati a mano agli inizi dell’Ottocento da artigiani e soprattutto dai prigionieri che l’allora Barone Perticone rinchiudeva nelle segrete del secondo piano. Si racconta che ad uno di essi, per la realizzazione della botte più grossa, il Barone avesse condonato la pena capitale.

Vigna Semivicoli

Il fascino del luogo è da cornice ideale per la degustazione condotta da Marina Cvetic che ci racconta tanto dei suoi vini e delle idee di Gianni, da sempre impegnato alla ricerca del suo vino perfetto.

Per le  impressioni sui vini e per un approfondimento rimando ad un altro post.

Gli ospiti del Palazzo possono usufruire anche di cene “su misura” che arrivano direttamente con la firma di ottimi chef della cucina del territorio. Noi ci siamo mossi verso uno di questi e per la cena ci siamo recati presso La Grotta dei Raselli, coccolati da un servizio discreto e impeccabile, viziati dalle prelibatezze della cucina e deliziati dal Per Gli Amici, vino prodotto in poche bottiglie da Gianni Masciarelli, un blend che il produttore ha tenuto nascosto a tutti, moglie compresa.

Per gli amici, il Blend misterioso di Gianni Masciarelli

Questo è quanto accaduto durante la prima giornata a Semivicoli, intensa ed indimenticabile.

L’indomani sono le campane della chiesa del paese a suonar mattino. Dopo la ricca colazione colazione con biscotti e crostata alla marmellata di uva montepulciano, torta soffice con pezzetti di fragola e scorzetta di limone, frutta fresca e buonissimo miele di acacia andiamo a visitare il borgo di Guardiagrele, a pochi minuti di auto dal Castello.

La colazione nell'antica cucina

E’ domenica, il paese è vivo, tantissimi negozietti di prodotti tipici, dai salumi al mosto cotto, dalle erbe della Majella ai confetti della vicina Sulmona, dalla pasta artigianale di Giuseppe Cocco fino ovviamente ai vini Masciarelli.Che buona l’Italia penso.

Guardiagrele

Ci spostiamo a Pescara per un veloce pranzo di mare, per chi come me è abituato al Tirreno, la preparazione risulterà molto rotonda, forse meno sapida della nostra, altrettanto buona ed inimitabile.

Insomma per chi non lo sapesse ancora c’è un Abruzzo da scoprire, uno da bere ed uno da mangiare, ci sono storie di uomini come Gianni Masciarelli che vale la pena conoscere e donne che seppur venendo da altri posti ed altri luoghi rappresentano assolutamente la caparbietà un popolo che vale la pena di incontrare.

Castello di Semivicoli

Via San Nicola 24
Contrada Semivicoli
66010 Casacanditella CH
[email protected]
Castello Tel/Fax +39 0871 890045

+39 0871 890045

Cell. +39 329 4937535

+39 329 4937535


Azienda Masciarelli Tel +39 0871 85241

+39 0871 85241

Il Castello di Semivicoli può essere visitato
tutti i Lunedi dalle ore 10:00 alle ore 17:00, oppure previo appuntamento.

Riferimento: Azienda Agricola Masciarelli

66010 San Martino sulla Marrucina (Chieti)

Tel: 0871 85241
0871 85241
Fax: 0871 85330

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