Il brand Procida Capitale della cultura veicolato nel mondo dal “brand” pizza napoletana
È ciò che è accaduto grazie al contest Un Pizzaiuolo per Procida organizzato dall’Apn, l’associazione presieduta da Sergio Miccú da sempre protagonista della tutela del mondo pizza e fautrice di eventi volti a promuovere e valorizzare l’arte del pizzaiuolo.
Questa volta, in occasione di Procida Capitale della cultura, è riuscito addirittura a fare arrivare un pezzetto di questa isola – o meglio dei prodotti unici di questa terra – nel resto del mondo.
“Un evento inizialmente centrifugo che poi – ha detto Miccú spiegando il contest – in questi due giorni è diventato centripeto portando a Procida Pizzaiuoli provenienti da tutto il Mondo”.
E ieri, infatti, in una sorta di “giochi senza frontiere” dove i concorrenti sono giunti anche da oltreoceano portando il loro vessillo, è andata in scena la “sfida finale” a colpi di ingredienti.
Pomodorino cannellino, carciofo flegreo, polpo, alici e, naturalmente il grande limone di pane di Procida utilizzato in svariate consistenze.
10 pizze dedicate all’isola che erano state preselezionate dalla giuria tecnica .
E infatti il contest è durato un anno intero. In questi mesi, nelle delegazioni estere dell’APN si sono svolte le selezioni delle ricette che poi sono state inviate all’organizzazione.
A Napoli, il comitato promotore insieme ai giurati, ha individuato i condimenti migliori, gli abbinamenti di gusto di maggiore appeal, e ha decretato i 10 finalisti sui 250 Pizzaiuoli che hanno partecipato.
Quale sarà il vincitore?
L’attesa durerà fino a stasera quando la giuria tecnica composta dagli chef Antonio Sorrentino di Galleria Navarra e RossoPomodoro, Raffaele Trematerra di Fede Group, dagli istruttori della Pizzaiuoli School dell’APN, Vincenzo Pellone e Simone Fortunato (titolare pizzeria Diaz), da Alberto Buonocore pizzaiolo di Fede Group e dal brand Ambassador di Caputo – Il Mulino di Napoli, Davide Civitiello decreterà la pizza Procida nel mondo.
Questi i dieci concorrenti che si sono sfidati ieri sera: i croati Jernej Belot e Alen Radanovic, il serbo vincitore del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo 2022 Goran Abramovic, i coreani Kim Joo Young e Kim Hyo Gon, l’austriaco Antonio Avallone e gli italiani Gianluca Capobianchi, Procolo Ferrigno, Umberto Salvo e Paolo Lubrano.
Sempre stasera, dopo l’attribuzione di un premio simbolico, si concluderà anche la “sfida” tra i ragazzi degli istituti alberghieri Lucio Petronio di Monteruscello (entrato di diritto in quanto promotore dell’iniziativa con il Preside Filippo Monaco), Duca del Buonvicino di Napoli, Striano di Terzigno e il Luigi Veronelli di Bologna.
Molto attesa la premiazione presentata interamente dallo showman esperto del mondo pizza e voce dell’Apn, Enzo Calabrese.
Al vincitore andrà un’opera donata dall’artista procidano Pasquale Manfredi.
“La pizza – ha detto Sergio Miccú- ha dimostrato ancora una volta di saper tenere unito il mondo. Quando anche gli assetti geopolitici vacillano e l’economia è in crisi, questo disco di pasta, si conferma grande collante di vita. Per questo diciamo che la pizza è molto più che un semplice piatto ed è invece veicolo di cultura ma anche salvezza dei popoli. Siamo fieri di poter sottolineare, con questi eventi, la forza di un prodotto della tradizione che per troppo tempo era stato relegato a folklore. La pizza è Napoli ma nel senso che è frutto di quella forza e di quella ingegnosità unica del popolo partenopeo”.
“L’arte del pizzaiuolo napoletano che è patrimonio immateriale dell’Umanita – ha detto l’Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Procida, Leonardo Costagliola – ben si associa a Procida capitale della cultura . È stato un evento internaziona che ha valorizzato innanzitutto i prodotti tipici della nostra isola e dei Campi Flegrei”.
Procida Capitale della cultura infatti è Procida. Ma è anche Pozzuoli. È anche Quarto. È Monte di Procida. È il mito ed il mistero dei Campi Flegrei che, grazie a Sergio Miccú e all’iniziativa sostenuta da parter come Mulino Caputo, Latticini Orchidea, Ciao il pomodoro di Napoli, Gi. Metal è riuscita ad unirsi all’altro mito che è la pizza.