Il 2007 sotto l’albero
Un anno fantastico, ricco di nuove amicizie, scoperte di prodotti eccezionali del nostro Sud. Tante cose da mettere sotto l’albero, così cerco di darvi conto delle migliori che troverete sparse nel sito.
Nel bicchiere
Il rosso
Sul podio il Montevetrano 1997 grande vino, di eccezionale complessità e longevità. Espressione compiuta di scienza enologica di Riccardo Cotarella, passione e impegno di Silvia Imparato, ricchezza del terroir che sta per riservarci nuove sorprese di cui avremo modo di parlare.
A seguire il Ripe del Falco 1993 di Ippolito, perché c’è il fascino del tempo e di una regione che nel 2008 sarà protagonista. Perchè Ippolito è uno dei più antichi produttori italiani e questa tradizione continua nell’ultima generazione di giovanissimi entusiasti.
Al terzo posto il Vigna Piancastelli 2004 di Terre del Principe, capolavoro di equilibrio fra eleganza e potenza, un pista nuova poco battuta in Campania che apre nuove possibilità in un regione la cui anima è ancora troppo beverina e poco progettuale.
L’Aglianico
Al primo posto il Taurasi 1999 di Contrade di Taurasi, vino difficile, concettuale, sofferto ma generoso, potente e complesso, sicuramente una delle migliori espressioni di tutti i tempi.
A seguire l’Aglianico del Vulture 2004 di Titolo, classico, sobrio, il testimone fra Salvatore e la figlia Elena quest’anno laureata in Enologia a Pisa.
Il terzo è una aspettativa, parlo del Naturalis Historia Taurasi 2004 di Mastroberardino destinato a creare un nuovo stile nel mondo taurasino. Ne sentiremo parlare molto.
Il rosato
Apre la scelta il Giroflé 2006 Masseria Monaci di Severino Garofano, esecuzione ricca di profumi, allegra, per certi versi scanzonata a fare da contraltare a rossi impegnativi e concettuali.
Segue il Rogito 2005 delle Cantine del Notaio di Marcella e Gerardo Giuratrabocchetti, stile rossista per una categoria considerata ingiustamente di risulta.
Al terzo posto il Getis 2006 di Gigino Reale, espressione della Costiera Amalfitana, la sua locanda è un presidio del gusto, le vigne di biodiversità.
Il bianco
Al primo posto un vino che pochi hanno bevuto, è il Facetus Falanghina 2001 di Libero Rillo, una partita dimenticata, rivisitata e pronta per essere presentata agli appassionati.
Segue la Coda di Volpe 2006 di Fattoria della Rivolta di Paolo Cotroneo, un classico che in questo millesimo ha superato se stesso raggiungendo vette di piacevolezze inimmaginabili.
Il terzo è il Greco di Tufo 2005 di Pasqualino di Prisco, complesso, ricco, minerale e fruttato. Una bottiglia da incorniciare, conservare e stappare fra qualche anno.
Il passito
Sicuramente il Fastignano 2003 di Papa a Falciano del Massico, un rosso antico che sarebbe piaciuto ai nostri nonni. Caldo, avvolgente, vero.
Bollicine
Il Dubl Greco dei Feudi seguito da Anselme Selosse inizia ad avere la giusta complessità, l’immediata forza di uno spumante ancestrale e non omologato.
La delusione
Il Fiano di Avellino 2006, fatta qualche rara eccezione, è da consumare subito entro il 2008. Annata da dimenticare.
La sorpresa
Incredibile Sommarrello 2002 di Castelmagno, rosso vissuto solo in acciaio e vetro, buonissimo, longevo, fresco, gradevole, poliedrico.
Nel piatto
La ricetta innovativa
Il risotto al pomodoro di Gennaro Esposito della Torre del Saracino è geniale, registra il momento felice di alta creatività vissuta con semplicità e modestia. L’abbiamo condivisa con Silvia Imparato.
La ricetta tradizionale
Lo spaghetto alla colatura di alici del San Pietro di Cetara ha conquistato anche Paolo Marchi.
Il ristorante emergente
Palazzo Petrucci a Napoli. Bella ambientazione, ricette innovative con sapori tradizionali, servizio professionale e discreta carta dei vini. Uno dei pochi posti in città dove poter fare una bella esperienza gastronomica tra antico e nuovo.
La trattoria emergente
Sicuramente A’ Taverna do’ Rè vicino il Mercadante è il posto dove si trovano ben fatti tutti i Propilei del repertorio classico gastronomico napoletano. Se magna bbuon’ e se pava poco
La cena
Quella strepitosa organizzata nell’agriturismo Corbella di Giovannina Voria a Cicerale per la commissione di assaggio di Vini Buoni d’Italia. Venti portate pantagrueliche ricche di spunti, gioco sui prodotti, entusiasmo maniacale, cultura del gusto. Ciascuna valeva il viaggio. Mario Busso ha onorato dalla prima alla ventesima.
Il pranzo
Quello fatto con cari amici (Manuela e Peppe, Paolo, Francesco) all’Antica Trattoria a Sorrento. Esperienza, mestiere, saper vivere: Aldo Doria è davvero fantastico. Ci siamo alzati quando gli stranieri venivano a cenare.
Il dolce
Sicuramente il panettone di Pasquale Marigliano da San Gennariello di Ottaviano. Soffice e leggero come un babà, lievitazione indimenticabile.
Il prodotto
Il pomodorino del piennolo di Sapori Vesuviani di Pasquale Imperato.
I luoghi
Dormire
Nel Marulivo di Pisciotta prigioniero della storia e della natura sorvegliato da olivi secolari del Cilento
Vedere
I vigneti di Luigi Moio a Mirabella Eclano e di Milena Pepe a Sant’Angelo all’Esca, straordinario dominio dell’uomo sulla natura, la riqualificazione del paesaggio agrario di un terra dura e difficile.
Nuotare
Nel mare di Capo Palinuro
Mangiare
A piedi nudi nella sabbia di Conca dei Marini una frittura di Zefiro
Camminare
Nel vigneto di falanghina e piedirosso degli Astroni
Sognare
Davanti la cattedrale di Acerenza
Eventi
La manifestazione più carina
Blog Cafè a San Patrignano con Luigi Cremona, Paolo Marchi, Elisa, Lo spazio di Staximo, Muccapazza, Viaggiatore Gourmet, Tommaso Farina, Eleonora Cozzella, Filippo Ronco e altri amici. Incrociare la rete è stato simpatico, divertente, istruttivo. In un clima di organizzazione perfetta, dove la solidarietà non è una parola vuota. Una cena intima e appassionata.
L’apertura
La Fabbrica dei Sapori di Cosimo Mogavero a Battipaglia
Il Festone
Il 6 giugno con Emiddio Trotta e mille invitati. Un gruppo ristretto…
Leggere
L’articolo che mi ha divertito di più
Quello di Tommaso Farina nel suo blog sul ristorante di Stefania Nobile
Quello che mi ha dato molto fastidio
Il primo articolo di Cambi contro <il sistema> sul Giornale: povero di argomentazioni e troppo ricco di astio personale
Il blog come divertimento
Il Maiale Ubriaco
Il blog come professione
Cavoletto di Bruxelles
Piccole soddisfazioni
Il libro <Le ricette del Cilento> delle Edizioni dell’Ippogrifo è alla terza edizione in quattro mesi. Incredibile: non si fa in tempo a metterlo sul mercato che viene assorbito. E poi <La cucina napoletana di mare> con la Newton è diventato un classico: distribuito con quotidiani del gruppo Caltagirone e con quelli del gruppo Rieffeser, viaggia sopra le 30.000 copie ed è pure tornato in libreria dopo una ristampa e due edizioni. Sono anche contento del lavoro fatto con la <Guida Vini Buoni d’Italia> del Touring, del mio contributo a quella dei <Ristoranti dell’Espresso>, della <Basilicata 2008 è servita> con Tirso Edizioni e della guida della Comunità Terminio Cervialto (quella del Taurasi) curata con Luigi Cremona.
Per il prossimo anno, grandi novità sul fronte del vino. Ma avremo modo di riparlarne. E poi c’è il sito…
Il ricordo
A due fiori strappati: Luigi Rapuano e Fabio Lombardi. Sarà un Natale difficile per i loro genitori e gli siamo vicini. Come pure a Paola, Bruno e Luigi De Conciliis che hanno perso il papà Alessandro.