I vini di Pietratorcia a Ischia


Pietratorcia:Vito Verde nei pressi dell’antico palmento nella storica cantina (foto di Sara Marte)

di Sara Marte

Vito Verde non è uomo da giri di parole e per questo incontrarlo in cantina è sempre una grande fortuna. Lui conosce e comprende profondamente ciò che è il mondo del vino e la sua terra. Così, dirette come le sue parole, arrivano le bottiglie di Pietratorcia; impresa riuscita, per le famiglie Iacono e Verde, quella di rappresentare con mestiere e verità un territorio così vocato come Forio.

Gino Iacono, enologo aziendale, lavora la terra e parla ai suoi vini: quando sono pronti escono in commercio se no, senza piegarsi al mercato, ti dice semplicemente di attendere. Bravi e scevri da ogni sovrastruttura inutile. C’è poco da fare, questa è cosa assai rara e dunque preziosa.

La curata azienda Pietratorcia verso Vigne del Cuotto e il fosso dei conigli (foto di Sara Marte)

 

Il fosso dei conigli (foto di Sara Marte)

Un'occhiata all'interno del fosso dei conigli, Pietratorcia (foto di Sara Marte)

 

In azienda potrete vedere gli antichi palmenti, uno storico torchio, il tufo verde e i conigli da fossa. Ancora, qui potrete passeggiare attraverso i due ettari di vigne del Cuotto.Gino ci spiega che c’è poi una “memoria storica” dei vitigni classici come l’uva rilla, coglionara e San Leonardo.

La vista panoramica da Vigne del Cuotto (foto di Sara Marte)

La varietà territoriale che offre Ischia è infinita così come le sue vigne e allora Pietratorcia è anche vigne di Chignole, circa tre ettari, con la sua monorotaia, gli strettissimi terrazzamenti che ospitano uno, massimo due filari e le parracine da rifare ogni anno per una viticoltura eroica. Poi, giù in picchiata, sorvolando stradine e paesaggi mozzafiato, si arriva al livello del mare verso la vigna Janno Piro sulla strada verso Citara.  Ogni singola area ha le sue caratteristiche e anche a breve distanza tutto cambia: dalle fumarole, ai terreni argillosi e sabbiosi molto sciolti alla presenza di lapilli, regalando vini fortemente diversi fra loro. Scelgo due bottiglie che ho molto amato in degustazione in azienda. La prima ha tutta la freschezza di un bianco che più Ischia non si può: Il Forastera 2011.

Forastera 2011, Pietratorcia (foto di Sara Marte)

Ha un naso articolato di fiorellini di campo e agrumi, note lievemente erbacee e sentori minerali. La bocca ha un’agilità superba. Si muove snello e affilato, elegante e molto sapido quasi salato. Scattante e rigenerante è semplicemente buono. Bottiglia che si lascia bere tutta senza stancare, permettendosi dunque il pregio di parlare di tavola e convivialità. Passo a un rosso di mare: Ischia Rosso Vigne di Janno Piro 2009.

Vigne di Janno Piro 2009, Pietratorcia (foto di Sara Marte)

In parte affinato in legno, parte solo acciaio, è un blend di guarnaccia, piedirosso e aglianico. Dalla 2010, come ci ha anticipato Gino Iacono, probabilmente sarà solo acciaio. La realtà è che in questa 2009 il legno non dà fastidio ed è usato con sapienza e discrezione tant’è che i sentori principe sono quelli marcatamente iodati e poi ancora le erbette mediterranee. Sul fondo un frutto gradevole, maturo e succoso come la ciliegia e sentori di petali di rosa completano il naso. Buona la freschezza e la sapidità del palato che assieme alla bella materia lo sostengono lungo per un finale pulito e fresco. Altra bottiglia con cui poter pasteggiare soddisfatti e senza pensieri. A proposito di tavola, qualora vi trovaste nella splendida Isola d’Ischia, potrete passare in cantina non solo per i vini ma per provare anche la sensibile ma mai affettata ospitalità di cui si occupa proprio Vito Verde: dall’aperitivo alla cena, solo prodotti del territorio e ricette classiche, quelle delle case ischitane, sia chiaro e non le brutte copie turistiche di certi ristoranti. Verità qui è proprio la parola d’ordine.

Pietratorcia è in via Provinciale Panza, 267, Forio (NA). Sito: www.pietratorcia.it . Telefono : 081908206. Email : [email protected]  oppure pietra [email protected] Enologo:  Gino Iacono. Ettari :10. Bottiglie prodotte: 150.000. uve: forastera, biancolella, greco, fiano, uva rilla, viognier, malvasia di Candia, gewurztraminer, coglionara, san leonardo, aglianico, guarnaccia, piedirosso, syrah.

9 Commenti

  1. Dal mare al monte Epomeo Forio è un luogo incantato di strade e persone e comunicatori che spiegano l’isola verde anche attraverso il vino. Pietratorcia rappresenta la parte buona dei vini in cui, proprio come dice la signora Sara, poter ritrovare l’isola.Il forastera , seppur una bottiglia così detta base è un’espressione di grande freschezza e trerritorialità che consiglio a tutti di provare.
    Buona Ischia a Tutti i fortunati che ora si trovano lì. Io purtroppo torno a lavorare lontano dalla mia isola.
    Pietro

  2. Qaundo si parla di viticoltura eroica andando a Vigna Chignole vi accrogerete di cosa vuol dire. Quelle vigne strappate al monte Epomeo, difficilissime da lavorare eppure Pietratorcia non ha mai rinunciato a fare il vino lì sapendo che quella vinga ha caratteristiche specifiche così come quella della bottiglia di Vigne Janno Piro. E’ uno dei miei vini preferiti perchè ci ritrovo il territorio e il mare da cui viene. Rosso d’Ischia da cucina Ischitana.
    Bella , anzi bellissima realtà.

    1. Lucia ha proprio ragione. Vigna Chignole è emblematica. Pensi che nella mia prima visita per Slow Wine, Gino Iacono mi ha portata su in vigna con la monorotaia ed è stata un’emozione che ho ancora negli occhi e nel cuore, oltre a un po’ di fifa lì nel carrellino!. Visitare le persone e i luoghi del vino è sempre fondamentale per capire cosa c’è in bottiglia.
      Buona giornata.

  3. Scusate se introduco il discorso moneta ma ho comprato un trittico di questo bellissimo rosso due mesi fa e ricordo di averle pagate circa 12-13 euro l’una. Ho trovato fosse un ottimo rapporto qualità prezzo soprattutto per il lavoro il luogo e la beva così territoriale e riconoscibile. Sempre per rimanere in tema quanto costa indicativamente la forastera? Non voglio insistere sui prezzi ma secondo me sono un aspetto importante visto che girano bottiglie gusto legno a prezzi inconcepibili e senza territorio.
    Andrea

  4. Salve Andrea. E’ giustissimo parlare anche di prezzi assieme al valore e al territorio perchè il quadro deve essere completo. La Forastera. e qui sono sicura che farò felici molte persone, la troverà a 8 euro circa. Territorio, abbinabilità in tavola, grande beva e prezzo onesto. Prosit!

  5. Mia moglie ed io, quando riusciamo a concederci delle piccole fughe ad Ischia ci fermiamo sempre nei pressi del porto di Forio a bere un bel bicchiere di vino Pietratorcia. C’è un accogliente e semplice localino in una stradina caratteristica dove potersi fermare e rilassare. E’ sempre un piacere provare questi vini immersi nel cuore di Forio. Non sono mai stato in azienda e adesso sono molto curioso, come posso fare?

  6. Certo! Lei si ferma da Zio Vito! Anche per me è un punto rilassante dove mangiare qaulcosa e bere un bicchiere, tutto in scioltezza. Per andare in azienda,invece, chiamando al numero a fondo pagina puo’ prenotare sia per la visita che per la cena. Le consiglio di assaggiare, scoperta per me di quest’anno grazie a Vito Verde, un liquore agli agrumi da fine pasto veramente godibile, fatto in casa , ma questo è ovvio. Non rimarrà deluso.

  7. Ogni volta che vado ad Ischia e approdo a Forio è sempre un’emozione infinita. Questa è una terra unica dove il turismo smodato non ha però intaccato la base degli ischitani veri che lavorano con passione nella loro terra e per la loro terra. Pietratorcia per me è un vero esempio di Ischia pulita. I vini base sono di altissimo livello, non solo la forastera ma il biancolalla , il tifeo Rosso così vinoso, croccante e fruttato ed infine la mia insana passione, il Meditandum un passito che fanno solo nelle annate giuste. Avanti tutta Ischia!
    Carmine

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