I panettoni di Helga Liberto: la passione di una professoressa di Chimica che passa dalla teoria alla pratica!
In un mondo di famosi lievitisti maschi, Massari, Giorilli, Morandin, i campani Sal de Riso, Alfonso Pepe, Salvatore Gabbiano si inserisce una donna, una professoressa di chimica di Battipaglia, Helga Liberto, che dopo anni di studio e di prove da quest’anno scende anche lei in campo per candidarsi a Regina dei Panettoni.
E’ il dolce del Natale, anche se non appartiene alla nostra tradizione del Sud,ma negli ultimi anni i più prestigiosi concorsi sui panettoni hanno visto primeggiare proprio i campani. Forse perché è sul panettone che si può verificare la capacità di padroneggiare il lievito madre e le fasi di lievito maturazione.
“Solo per il lievito –afferma con orgoglio Helga Liberto- impiego 10 ore con 3 rinfreschi per 50 ore di lievitazione totale”.
E l’impasto di lievito acqua e farina,uova freschissime e burro fresco di altissima qualità si sposa con i prodotti generati da quel territorio fertilissimo che va dal Vesuvio al Cilento e materie prime di grande qualità provenienti d’oltreoceano.
Ed ecco allora “Nuvola del Vesuvio” con arancia biologica a canditura morbida,uvetta australiana di alta qualità ,albicocca Pellecchiella presidio Slow Food,pasta di buccia di sfusato amalfitano candito e vaniglia del Madagascar.
“Carezza del Cilento” con fico bianco cilentano,miele d’arancio millefiori,mandorle noci e nocciola tonda di Giffoni IGP. si può avere anche nella versione limited in cui il fico è il bianco monnato di Prignano Cilento presidio Slow Food.
In “Terra degli Alburni” invece è protagonista il Marrone di serino di IGP che sposa il caffè Illy ,il ciccolato fondente al 75% e l’infusione di rum con 12 anni di invecchiamento.
Non poteva mancare una versione dedicata all’Oro Rosso “Il Mio San Marzano”in cui la nostra solanacea viene semicandita e combinata con pasta d’arancia e uvetta australiana,il tutto ricoperto da glassa bianca.
Li trovate da PizzArt a Battipaglia!
8 Commenti
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Roba da acquolina in bocca solo a leggerne la descrizione….mi intorta la Carezza del Cilento. Ma come è possibile averli standosene a centinaia di km dalla prof di chimica ?
@Giancarlob, il primo passo potrebbe essere la telefonata a casa (di PizzArt), poi i treni veloci, e ultimo ma non ultimo avere un amico in Cilento, intrigato dalla
“Nuvola del Vesuvio” (che baratto con un diritto di stappo) sto mandando un subliminale, più efficace di un vocale, alla volpe di Novi Velia…
@Marco Galetti: Ok, grazie, quindi PizzArt è la strada da seguire.
@Giancarlob, è un tentativo… se la volpe me ne manda due uno virtuale è per lei, buone feste
Ma Serino non si trova negli Alburni!
@Marco Galetti Grazie e buone feste anche a lei.
Nel frattempo ieri qui a Milano ho messo l’ occhio sul negozio da visitare passato il periodo di feste nella speranza di trovare a più buon mercato un panettone di Pepe sempre con fichi cilentani……
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.Con sessioni estive autunnali ed invernali il “mestiere” si può imparare.Messaggio subliminale, di due panettoni reali gliene regalo uno virtuale e……meno male che è Natale.FM.
Mi sto volpizzando, si figuri che ieri ho stappato quel che avevo destinato a chi a Salerno non si è palesato…