I Grani Antichi del Cilento: un viaggio nel futuro – Campi del Cilento Mietitura 2018
di Enrico Malgi
Titolo double-face, perché nel corso della giornata del 23 luglio il programma è stato articolato in due distinte fasi: nel pomeriggio l’evento “Campi del Cilento – Mietitura 2018”, che si è svolto presso l’azienda agricola La Petrosa di Ceraso, dove è andato in scena l’affascinante e suggestivo rito della mietitura di un campo di farro monococco, illustrata dal titolare Edmondo Soffritti che ha raccontato anche del processo di trebbiatura e le tecniche di conservazione del grano. Presenti semplici turisti e poi giornalisti, bIoggers, buyers, esperti del settore ed una delegazione dell’Associazione Panificatori della provincia di Salerno. In serata, invece, appuntamento presso lo scenografico Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, dove si è sviluppato l’interessante convegno “I Grani Antichi del Cilento: un viaggio nel futuro”, con la partecipazione di illustri ospiti: Rosa Pepe, agronoma del CreaOrt di Pontecagnano, Enrica De Falco, docente del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno, Giuseppina Di Tore, export manager di Molini Pizzuti, Giovanna Voria, chef cilentana ed ambasciatrice della Dieta Mediterranea nel mondo, Antonio Cera, fornaio economista del Forno Sammarco di San Marco in Lamis (Fg) ed il pizzaiolo Antonio Langone del Vallo di Diano. A fare gli onori di casa il sindaco di Pollica Stefano Parisi ed il Direttore del Museo di Pioppi Valerio Calabrese, che ha moderato il dibattito.
Un ricco contenitore (che rientrava nel nutrito calendario degli appuntamenti estivi del Festival della Dieta Mediterranea di Pioppi) che, come in un prezioso scrigno, ha voluto racchiudere in sé storia, tradizione, cultura, scienza, territorio, folklore, biodiversità, conoscenza e gastronomia.
In questo privilegiato contesto si è innescato uno stimolante processo dibattimentale che ha voluto risaltare la differenza che passa tra grani antichi e moderni e che interessa principalmente la salute, l’ambiente, l’economia locale e la crescita territoriale. Ed è proprio quello che è emerso dagli interventi e dalle riflessioni dei relatori.
La professoressa De Falco ha posto l’accento sulle componenti che hanno portato alla sostituzione dei grani antichi con i grani moderni: “Una maggiore resa produttiva, una resistenza superiore alle avversità climatiche e qualità tecnologiche più adatte alla trasformazione”. L’agronoma Rosa Pepe, invece, ha dichiarato che: “…Oggi si stanno rivalutando i grani non manipolati, perché ci si sta rendendo conto che non causano problemi per la salute, perché di tratta di grani più leggeri, digeribili e nutrienti.
La biodiversità, però, ha valore soltanto se realmente di coltiva in un ambiente biodiverso, altrimenti diventa una moda e non una concretezza”. Il fornaio economista Antonio Cera, fondatore del movimento “Grani Futuri”, ha ricevuto per l’occasione dalle mani del Sindaco di Pollica Stefano Parisi e dal Direttore del Museo di Pioppi Valerio Calabrese il prestigioso riconoscimento di Ambasciatore della Dieta Mediterranea nel mondo.
Egli si è fatto promotore di una rete per la diffusione della tradizione del pane secondo criteri di sostenibilità, lotta agli sprechi e biodiversità, così com’è riportato nel suo “Manifesto Futurista del Pane”. Cera afferma poi che: “…Il pane racconta i popoli come nessun altro prodotto. Se in tre anni il 50% dei ristoratori avrà un piatto di pane sarà già un primo successo”. Anche Giovanna Voria, coltivatrice e riscopritrice del cece di Cicerale Presidio Slow Food, ha portato il suo contributo con una testimonianza di vita vissuta in prima persona quando era ancora bambina, raccontando della sua esperienza di figlia di contadini.
Mentre Giuseppina Di Tore ha sciorinato dati e numeri della sua azienda salernitana Molini Pizzuti e delle esperienze vissute in giro per il mondo. “…In questo percorso abbiamo scoperto un grande interesse verso i grani cilentani, ma allo stesso tempo sono emersi vari elementi di criticità, come il prezzo molto alto, la sovraesposizione sui mercati dell’espressione grani antichi, la scarsa informazione sui benefici e l’assenza di certificazione adeguata”. Il pizzaiolo Antonio Langone, laureato in archeologia, ha parlato della coltivazione dei grani antichi nel suo territorio del Vallo di Diano. Da parte sua Valerio Calabrese ha voluto così sintetizzare il proprio pensiero: “Non c’è luogo migliore del Cilento per raccontare come un territorio può rinascere grazie all’agricoltura ed alla qualità dei propri prodotti”. Il Sindaco Parisi in fase di introduzione aveva anch’egli posto l’accento sulla biodiversità territoriale e la grande attenzione che il Cilento riserva sempre a coltivazioni di eccellenza.
In conclusione si deve auspicare una reintroduzione dei grani antichi cilentani nell’alimentazione quotidiana. Tali varietà, infatti, non hanno subito alterazioni genetiche, sono meno raffinate, più leggere e più digeribili ed inoltre vantano proprietà organolettiche superiori rispetto alla media dei grani moderni, di cui l’Italia è importatrice dall’estero per circa il 50%.
I grani antichi rappresentano un grande patrimonio di biodiversità da preservare ed il loro recupero può comportare grandi benefici anche in relazione alla tutela dei piccoli produttori locali e delle antiche tradizioni contadine. Senza dimenticare poi che il grano, insieme all’olio ed al vino, è uno dei tre elementi che compongono la “triade mediterranea”, incarnandone i principi di quella dieta riconosciuta patrimonio Unesco.
Alla fine dell’interessante convegno largo spazio alla degustazione di pizza, pane e pasta, preparati con farine a base di tre grani cilentani: Carosella, Gentil Rosso e Senatore Cappelli.
In particolare si sono degustati piatti tipici locali come la pizza fritta cilentana, l’acquasala ed i fusilli di Felitto, preparati questi ultimi dalle mani di un’esperta massaia, oltre che una classica ed ottima pizza margherita cotta nel forno a legna.
A conclusione della serata il contastorie di Trentinara Domenico Monaco si è esibito in un suo personale ed applaudito show.