I Centenari premiano la pizzeria Monfortino di Caserta
“Quando li ho visti entrare mi sono emozionato, nessuno mi aveva avvertito”. Francesco Di Ceglie racconta così quello che è avvenuto stamane in pizzeria quando una delegazione delle pizzerie Le Centenarie guidata dal presidente Antonio Starita con il segretario Alessandro Condurro e Giovanni Capasso si è presentata per dargli un riconoscimento simbolico: un’antica stufaportapizze in rame, simbolo della tradizione consegnata a lui e al pizzaiolo Fabio Russo. La motivazione: “Per la loro capacità di esaltare il gusto, i valori e le proprietà della vera pizza napoletana, anche fuori i confini della città di Napoli, diventando così “Ambasciatori” della pizza napoletana. Presente anche il Presidente dell’Associazione Mani d’Oro Attilio Albachiara.
La scelta di premiare questa pizzeria è un chiaro segnale: premiare la tradizione nella città dei canotti come ben sanno i nostri lettori grazie alla recensione della pizzeria Monfortino pubblicata qualche mese fa. Antonio Starita ha dichiarato: “Francesco Di Ceglie e Fabio Russo stanno dimostrando che anche lontano da Napoli è possibile difendere e promuovere la vera pizza napoletana. Francesco e Fabio hanno compreso che la modalità di stesa della pizza, il fornaio e il forno a legna rappresentano un patrimonio del nostro mondo, che non possiamo e non dobbiamo disperdere. Anche se giovani e figli di una realtà che corre fin troppo velocemente e dimentica facilmente Di Ceglie e Russo meritano il nostro riconoscimento, in quanto hanno dimostrato di comprendere che il presente esiste perché c’è stato un passato e che questo passato è sempre vivo e vivace”.
Nelle guide specializzate Il Monfortino è segnalato unicamente da 50TopPizza con un forno, sia nella edizione 2018 che in quella 2019 chiusa il 23 luglio al Mercadante. Il motivo è presto detto: buon impasto di tipo tradizionale, alta qualità anche sui grandi numeri, ottimi prodotti.
2 Commenti
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Cioè la pizzeria Da Michele che usa olio di semi decide cosa è la pizza napoletana? Ah ahahahaha,
Lei esprime una critica alla pizzeria Da Michele che riguarda un ingrediente che fa parte del condimento: non riguarda, cioè, l’impasto che costituisce il disco di pasta con cornicione.
È una critica che ho sentito altre mille volte sul web.
Ma, secondo me, questo ingrediente non caratterizza in modo determinante una pizza classica napoletana.
Come ho già detto, ho mangiato due volte la pizza Da Michele (attenzione, un po’ di anni fa, quindi non so com’è adesso)
Ebbene le considero delle buone pizze napoletane ma non otttime o eccellenti e penso che vi siano pizzerie, anche non molto reclamizzate sul web, cd. pizzerie di quartiere, dove ho mangiato pizze margherite superiori: questo, attenzione, secondo il mio personale gusto.
Il presidente Paci, dell’associazione AVPN, in un’intervista su questo blog di poche settimane fa, ha espresso la sua concezione della pizza napoleta classica che, come dissi, condivido (v intervista di Paci).
Ed è l’IMPASTO, con le sue caratteristiche, ha determinare se una pizza possa o non possa chiamarsi napoletana classica.
Mentre, come il presidente Paci diceva nell’intervista, negli ultimi anni si è data molta importanza al condimento della pizza.
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Adesdo parlo in generale e non in riferimento al commento di Fatelordo che è stato solo lo spunto per esprimere delle opinioni sulla gloriosa napoletana classica.
Ebbene, secondo me, c’è una gran confusione mentale tra gli italiani e, purtroppo, anche tra i napolitani, su
1 cosa sia una napoletana,
2 cosa la caratterizza, e
3 cosa la distingue dalle altre tipologie di pizza.
I food blog hanno una grande responsabilità per questo stato confusionale.
La logica del MARKETING ha prevalso e, negli ultimi anni, c’è stato un doppio fenomeno parallelo:
1 l’esaltazione di tipologie diverse e lontane dalla pizza classica napoletana e
2 il conseguente declassamento della napoletana classica narrata, nei food blog italiani e napoletani, come pizza di serie B.
Spesso si sono spacciate per napoletane, esaltandole, le cd. PIZZE A MODOMIO che hanno qualcosa delle napoletane… ma non sono napoletane veraci.
Se volete capire meglio la LOGICA DEL MARKETING che domina, come ho detto, il mondo della pizza napoletana
oltre a leggere i food blog, leggetevi le interviste di Alessandro Condurro della pizzeria Da Michele e… i video che sforna insieme alle pizze(v. ultimo articolo di pochi giorni fa su questo blog)
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È finita un’epoca.
Quella poesia, quella cultura, quell’atmosfera che avvolgeva Napoli e il suo prodotto principale è, ormai, nelle mani del MARKETING…
e della COMUNICAZIONE… del MARKETING.