Horteria a Milano, il gusto della materia prima di grande qualità
Horteria a Milano
Via della Moscova, 34
Sempre aperto, domenica solo a pranzo
Chiuso lunedì
Tel.353 441 9985
In questa fase gastronomica tutti quanti noi cerchiamo semplicità, essenzialità e verità nel piatto. I rituali che ci obbligano a mangiare sei sette cose per lasciar allo chef la possibilità di farci capire che abbiamo il Michelangelo della cucina prima di arrivare a quello che abbiamo ordinato ci hanno stancato.Calorie inutili che ci appesantiscono. Ora tutti noi vogliamo sapere se quel prodotto ha un fornitore vero o se viene da un catalogo per cuochi allevati in batteria, vogliamo che la materia prima sia cucinata bene, in modo aggiornato, e, ovviamente un giusto rapporto fra qualità e prezzo.
Insomma, voglia che mille Horteria sboccino in una città che corre dopata verso l’Europa lascinado indietro tutt.
Horteria è un progetto di una giovane veneta, Claudia Codato, figlia d’arte, che ha già un locale omonimo a Mirano e di un giovane comasco con radici cilentane non recise, Mauro Salerno: radici anzi consolidate perchè è da quelle terre lontane popolate da streghe e briganti che arriva il fantatsico olio del papà e tanti prodotti di una terra libera e pulita come poche, lì dove è stata codificata la Dieta Mediterranea da Ancel Keys.
Il design del locale segue questa filosofia, pulito, piante come decorazione e come protagoniste in tanti piatti. La sala vive di un’atmosfera propria: piante, legno, argilla, corten emergono in un contesto dalla forte espressività. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro.
Attenzione, non lasciatevi ingannare dal nome: non si tratta di un luogo di pasdaran vegetariani o vegani. Leggiamo infatti nella presentazione stampa: Non si tratta di un locale per vegetariani, ma per chi ama un’alimentazione corretta e ragionata, ma allo stesso tempo gourmet: proteine come carne e pesce non mancano, ma il vegetale e la sua trasformazione vengono esaltate al medesimo livello. Ricerca della materia prima, filiera corta e creatività non mancano in cucina.
Ed è proprio la cucina che ci ha convinto moltissimo, con piatti da bistronomia decisamente centrati in cui il vegetale ha pari dignità della carne e del pesce come dimostra la ribollita, scelto per iniziare. Giochi di consistenze e di cotto e di crudo, sapori ben estratti. Si tratta di preparazioni leggere ma ricche di gusto, con alle spalle concezioni moderne e attuali: il tema del recupero, quello della filiera corta, il giusto rapporto con le radici e una presentazione pulita e moderna. Un locale non ideologico, ma che ormai da per acquisiti certi temi senza neanche il bisogno di esibirli.
Ma veniamo alla squadra dei fornelli.
Roberto Cogni, classe 1994 di Magenta, ha iniziato subito all’estero con un’esperienza nella gestione di un ristorante a Valencia. Ha poi lavorato conAntonello Colonna a Milano per poi diventare sous chef al ristorante Desco. A fare da spalla a Roberto sono Leandro Santoli (Gucci Osteria e Attimi di Heinz Beck) e Hisham Bendebka (Langosteria e Trippa).
Questa freschezza ed energia giovanile emerge con chiarezza dai piatti. Questo è un luogo dove si sta bene, non stressati, in una cornice costituita dal servizio attento di Claudia e Mauro in sala e da una selezione di vini decisamente interessante, coltsa e curiosa.
Lasta but not least i prezzi: nel degustazione quattro portate a 70 euro, sei portate a 80. C’è anche un menu lunch più veloce che a Milano ha un senso perchè qui vanno sempre tutti di fretta a pranzo granne i turisti e gli sfaccendati come noi.
Consigliatissimo per stare fuori dalla bolgia.
Ah, indimenticabile il fianco di cavallo!