Hakuna Matata ad Arienzo (CE): il pub pizzeria da non perdere al centro
di Tiziano Terracciano
Per Arienzo (crocevia tra Casertano, Napoletano e Beneventano) ci passiamo ogniqualvolta ci dirigiamo verso il capoluogo Sannita e stasera decidiamo di addentrarci nel centro cittadino per raggiungere la bella e movimentata piazza strutturata in modo da consentire agevolmente il parcheggio senza compromettere la vivibilità della piazza stessa. A rifocillare la movida locale ci pensano un caratteristico WineBar-Enoteca e questo Pub-Pizzeria.
L’insegna ci indica che siamo in una birreria ma fortunatamente non manca una piccola carta di vini (tre bianchi e tre rossi) dalla quale scegliamo l’Aglianico Beneventano Igp della cantina Il Poggio di Torrecuso (10 euro).
Il reparto Pizzeria lavora sia per la sala che per l’asporto e pertanto l’impasto preparato viene pensato per soddisfare anche le esigenze di lavorabilità dei cosiddetti “metri di pizza”. Quindi per la farina Tipo 0 qui utilizzata ci si ferma ad una idratazione di circa il 62%. La stesura del disco è alla Napoletana con i cornicioni (leggermente più alti rispetto alle dimensioni di disciplinare) che al taglio mostrano un’ampia alveolatura a denotare una corretta lievitazione che dona leggerezza alla pizza.
La pizza che maggiormente ci ha soddisfatto per equilibrato dosaggio degli ingredienti e per gusto è stata sicuramente la “Polpetta Napoletana” (6 euro), preparata con mini-polpettine di Marchigiana e melanzane a funghetto.
Ci siamo poi fatti tentare dalla “Buongustaia” (5 euro) prettamente per assaggiare l’ottima Porchetta artigianale Sannita sminuita essenzialmente dalle patate al forno utilizzate, che sono risultate un po’ “troppo asciutte” per i nostri gusti.
Dalla carta dei distillati scegliamo la grappa Sibona eXtra Old (3,50 euro)
Pub-Birreria-Pizzeria Hakuna Matata
Piazza Lettieri
81021 Arienzo (CE)
Tel 334 990 1920
Hakuna Matata Pub Birreria Pizzeria
Un commento
I commenti sono chiusi.
Chi frequenta “non superficialmente” i food blog, non si ferma alle classifiche, ai titoloni, ai colori sfavillanti delle foto, ai “paroloni” della “retorica dell’esaltazione” ecc…
Tende a una comprensione più profonda degli articoli che legge e che riguarda molteplici aspetti: chiarezza, completezza, coerenza argomentativa, stile ecc…
Dopo numerose letture, noi lettori “non superficiali” stiliamo, mentalmente, le nostre personali classifiche sui food blogger italiali secondo diversi criteri:
chiarezza, completezza, sintesi, obiettività, ruffianeria, indipendenza, schiena dritta, onestà intellettuale, sincerità, calore emotivo,
uso dei superlativi, figure retoriche più usate, ironia, leggerezza, ecc…
Chiaramente, con il tempo, si sviluppano anche simpatie.
Sarebbe interessante un blog a livello nazionale, una specie di TripAdvisor, in cui i lettori dei blog italiani recensiscono i blogger italiani, compresi i food blogger.
__
Su questa pizzeria mi soffermo sull’alveolatura del cornicione.
Parlando in generale, non basta
avere degli alveoli più o meno grossi e ben separati.
Il cornicione deve essere ben cotto, cioè non deve contenere acqua oltre una certa
percentuale: durante la cottura l’acqua contenuta nell’impasto(in questo caso del 62%) evapora ma fino ad un certo punto. Se continua eccessivamente la pizza napoletana classica può perdere quella caratteristica
che è la morbidezza unita all’elasticità. E poi il cornicione esternamente potrebbe tendere verso la croccantezza.
Direi che questa è, secondo me, una delle più grandi difficoltà da superare per chi voglia fare una vera pizza napoletana classica.
Tanto è vero che se leggete attentamente le recensioni sulle pizze, spesso ci vengono descritte pizze( cd. ammodomio) con cornicioni leggermente croccanti che hanno perso, cioè, la caratteristica della classica
napoletana.