Guida Ristoranti Gambero Rosso 2011: Gennaro Esposito, Heinz Beck e Vissani al comando. Ecco le Tre Forchette
E’ il Centro sud la grande novità della nuova edizione della Guida Ristoranti del Gambero Rosso, curata da Clara Barra e Gianfranco Perrotta.
In testa un trittico d’autore con 94/100
Gennaro Esposito
Heinz Back
Gianfranco Vissani
A seguire ancora due ristoranti del Sud, Don Alfonso e Romito e Combal Zero.
LE TRE FORCHETTE
La Pergola de l’Hotel Rome Cavalieri – Roma ……….. ……….. 94
La Torre del Saracino – Vico Equense ………………….. ……….. 94
Vissani – Baschi……….. ………………………………………………….. 94
Combal.zero – Rivoli……….. ………………………………………….. 93
Don Alfonso 1890 – Sant’Agata sui Due Golfi……….. ……….. 93
Reale – Rivisondoli ……………………………………………. ……….. 93
Le Calandre – Rubano ……….. ……………………………………… 92
Osteria Francescana – Modena……….. ………………………….. 92
Laite – Sappada……….. ……………………………………………….. 92
Dal Pescatore Santini – Canneto sull’Oglio ……….. ……….. .92
Piazza Duomo – Alba……….. ……………………………………….. 92
Villa Crespi – Orta San Giulio……….. ……………………………. 92
Oasis Sapori Antichi – Vallesaccarda……….. ……….. 91
Il Pagliaccio – Roma……….. ………………………………..91
Uliassi – Senigallia……….. ………………………………… 91
Da Caino – Montemerano……….. …………………………… 90
Le Colline Ciociare – Acuto……….. ………………………… 90
Lorenzo – Forte dei Marmi……….. …………………………. 90
La Madia – Licata ……….. ………………………………………. 90
La Madonnina del Pescatore – Senigallia……….. ………. 90
Miramonti L’Altro – Concesio……………………… ……….. 90
Enoteca Pinchiorri – Firenze ……….. ……………………… 90
St. Hubertus de l’Hotel Rosa Alpina – San Cassiano…. 90
Trussardi alla Scala – Milano……….. ……………………… 90
I TRE GAMBERI
Angiolina Pisciotta (SA)
Antichi Sapori Andria (BA)
Osteria del Boccondivino Bra (CN)
La Brinca Ne (GE)
Ai Cacciatori Cavasso Nuovo (PN)
Caffè La Crepa Isola Dovarese (CR)
Cibus Ceglie Messapica (BR)
Consorzio Torino
Locanda al Gambero Rosso Bagno di Romagna (FC)
Locanda Mariella Calestrano (PR)
Luna Rossa Terranova di Pollino (PZ)
Maso Cantanghel Civezzano (TN)
La Ragnatela Mirano (VE)
La Sangiovesa Santarcangelo di Romagna (RN)
Vecchia Marina Roseto degli Abruzzi (TE)
Osteria della Villetta dal 1900 Palazzolo sull’Oglio (BS)
LE TRE BOTTIGLIE
La Baita Faenza (RA)
Casa Bleve Roma
Le Case della Saracca Monforte d’Alba (CN)
Del Gatto Anzio (RM)
Enoteca Marcucci Pietrasanta (LU)
Ombre Rosse Preganziol (TV)
Oste della Mal’ora Terni
Picone Palermo
Roscioli Roma
36 Commenti
I commenti sono chiusi.
Allora:
Vissani: perde un voto
La Torre del Sarfacino: stabile
La Pergola: un punto in più
Combal: stabile
Don Afonso: stabile
Le Calandre: meno 1
Reale: più 2
Francescana: stabile
Laite: più 1
Dal Pescatore: stabile
Piazza Duomo: stabile
Villa Crespi: stabile
Oasis: più 1
Il Pagliaccio: più 3
Uliassi: stabile
Caino: meno 1
Colline Ciociare: più 3
Lorenzo: più 2
La Madia: stabile
La Madonnina: meno 1
Miramonti l’Altro: più 2
Pinchiorri: meno 3
St Hubertus: più 2
Trussardi: più 4
Perdono le Tre Forchette:
Perbellini
Il Canto
Met
http://www.youtube.com/watch?v=cJB1xufZ7Zs&feature=related
contenta per Oasis , quest’ anno in “calo” per l’espresso, ma i Fischetti sono grandia prescindere:)
condivido:
gli aumenti di Reale e di Colline ciociare; la retrocessione di Lopriore
non condivido assolutamente:
gli aumenti di Oasis e di Trussardi; il primo posto di Torre del Saracino
incomprensibile l’assenza di Ciccio Sultano
Ma come si fa a condividere la retrocessione di Lopriore? Che tristezza.
Giovanni
ero più triste io quando ho finito di mangiarci, a settembre scorso; e pensare che c’ero andato pensando di fare un grandissima cena; la sera prima ero stato da Bracali, inorriderai, ma per me stravince alla grande. Cucina troppo cerebrale, direi cervellotica, ma priva di emozioni sensoriali vere. Molta apparenza, molto meno sostanza.
In genere non sono un fan della Michelin, ma, se gli hanno tolto anche l’unica stella che aveva, una ragione ci sarà; hai provato a chiedertela?
Ecco, io invece ci sono stato sabato sera, e penso esattamente l’opposto. E’ il bello delle differenze di palato :-)
Un genio assoluto ed emozioni a raffica
Certo che c’è una ragione, ed è la solita: c’è chi ci arriva e chi no. Come con tutte le cose.
Giovanni
Soprattutto non condivido, ma direi non concepisco, l’assenza fra i primi posti di Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI) guidato con grande maestria dai fratelli Trovato.
molte valutazioni sono davvero incomprensibili
al primo momento mi appaiono incomprensibili certe botte di calore, per non parlare di quelle ghiacciate. ma mi riservo un giudizio piu’ completo osservando i voti dati alla cucina.
comunque dino’ ,il mio cane gourmet non ci voleva credere : don alfonso piu’ di bottura !. è ancora in giardino che si rotola dalle risate .
90 Lorenzo
Grande ! Miglior ristorante della Toscana (insieme a Pinchiorri , ma si spende meno della metà e a Caino)
ma come può lorenzo essere alla pari dell’enoteca pinchiorri? ma stiamo scherzando!!!
Lorenzo Grandissimo sono d’ accordo!!!!!
Angiolina,Luna Rossa,la Sangiovesa………grandi tavole ad un prezzo accessibile. Buona idea quella di premiare anche le trattorie. :-D
dino’ si è parzialmente calmato , ma solo parzialmente.
la cucina di bottura è a 55 ( che resta un obbrobrio , come valutazione ), quella di iaccarino a 52 .
La perdita di Bolasco si fa sentire pesantemente, è completamente sballata e inaffidabile, non la compro da qualche anno e penso che ora non la comprero’ mai piu, soldi buttati via!
[…] Rosso dai primi anni novanta, con Giancarlo Perrotta cura la Guida ai Ristoranti d’Italia (qui l’edizione […]
Dopo questa alluvione di punteggi e classifiche ho capito una sola cosa: il consumatore e l’appassionato devono fare la media comparata perché ognuno segue la sua scuola, spesso in contrapposizione con altri. Il Caso di Don Alfonso è eclatante: per Vizzari è nel grupp in Campania e scompare a livello nazionale, per l’Ais e Gambero è tra i primi.
Forse le gui servono più per capire dove andare quando si è in una città non conosciuta. In fondo era questo lo spirito originario. O no?
Io credo che le guide servano a dare una idea dei piatti e del costo anche perchè è impossibile riassumere un menù di un anno intero in poche righe.Non sono vangeli e c’è sempre la soggettività di chi la fa.Senza troppe polemiche,uno si fa una idea e poi la prova di persona se vuole.Soprattutto per quelli famosi di cui si sa già tutto,vale solo il fatto se uno vuole andarci o meno.Diversamente come dice Luigi,nelle città dove non si conosce un locale la guida serve per orientarsi nella scelta.QUESTA E’ LA VERA UTILITA’.
Ma infatti, Marco siamo noi, piccola nicchia, che su questi blog e forum discutiamo all’infinito dei 20-30 locali top
Gli altri, i fruitori veri delle guide, si interessano di più agli altri 2500 ristoranti recensiti
Ho avuto il piacere di cenare da Beck,Vissani,Gennaro Esposito(omonimo) e Don Alfonso e tanti altri, ma devo dire che Don Alfonso è di gran lunga superiore.
VIVA LA CUCINA ITALIANA
Vorrebberofarci credere che 5 dei 6 migliori ristorantid’italia stiano veramente a centro sud? L’affermazione si commenta da sola ma sarebbe interessante che la gente del sud si esprimesse su questo argomento .
Domanda: siete convinti che 5 dei 6 migliori ristoranti d’italia stiano da Baschi in giù o si tratta di una mossa editoriale per vendere guide laggiù dove magari l’interesse è normalmente più basso?
Non so se è una mossa editoriale. Io penso di no. Credo più che altro sia una linea editoriale, e un certo tipo di impostazione e di gusto dei curatori, che porta a prediligere alcuni ristoranti del centro sud
Sicuramente è una linea più classica che cerebrale, ho l’impressione che i due curatori puntino su locali solidi e ben consolidati nel corso degli anni. Anche il caso di Lorenzo a Forte dei Marmi va in questa direzione.
Però dico anche: meno manle che le guide non sono uguali, altrimenti sai che palle!
Lo abbiamo già visto con il vino dove per alcuni anni abbiamo assistito quasi a fotocopie
Concordo con te, meno male che ci sono differenze.
Che poi sono differenze che a noi fissati o addetti ai lavori possono sembrare abissali. Ma nella realtà, guardate con la giusta prospettiva sono differenze minime. Il quadro complessivo della migliore cucina italiana in realtà è abbastanza uniforme nella valutazione delle varie guide. Cambiano i vertici assoluti, ci sono punti in più e punti in meno. Ma i migliori 50 ristoranti d’Italia (su decine di migliaia) sono per tutti gli stessi
Durante il lungo viaggio di ritorno mi son letto questa Guida proprio per bene e devo dire che mi piace.
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Mi piace anche per le tre forchette ridate a Lorenzo.
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Mi piace perchè pone l’accento sulla cucina del sud che altri (leggi Passionegourmet) sicuramente sottostimano e forse snobbano.
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Mi piace perchè c’è una grande mobilità e leggendola ci si rende conto di quante nuove entrate ci siano, specialmente ai bassi punteggi.
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Mi piace perchè chi difende Cracco senza aver letto la recensione del Gambero forse non capisce il perchè di tale retrocessione mentre è descritta e giustificata fin nei minimi particolari.
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Mi piace perchè in 9 edizioni dove compare la mia Osteria mi han dato l’Oscar Qualità/Prezzo “solo” 7 volte e perchè fu proprio Perrotta a scoprirmi quasi nove anni addietro, quando sconosciuto a tutti lui mi recensì pochi mesi dopo l’apertura.
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In ogni caso anche io penso che noi utenti non abbiamo bisogno di Guide fotocopia, l’una delle altre. Penso che sguardi, opinioni e sensibilità diverse debbano essere sempre le benvenute.
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Penso anche che la fantomatica crisi delle Guide cartacee sia una immensa stronzata messa in giro ad arte, da chi, da tale auspicabile crisi, forse tratterebbe vantaggio.
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Ciao
Luciano, quindi una linea “meno cerebrale” favorisce il centro-sud?
Giovanni
E’ certamente una estremizzazione ( e non son molto sicuro che mi piaccia) ma forse si potrebbe dire che l’Espresso, come ha affermato Vizzari nella presentazione, cerca di cogliere il movimento, il percorso, la tendenza della cucina italiana, al contrario il Gambero dà una visione più rassicurante, meno dinamica, ma non per questo meno interessante: un punto di vista orientato maggiormente verso il cliente piuttosto che verso la cucina.
Solo così mi spiego il punteggio di Bottura e Uliassi, l’esclusione del Canto, delle Tamerici di Ameglia e chissà quanti altri casi di diversa opinione.
Resto molto contento del riconoscimento a Lorenzo e anche di quello per rapporto qualità/prezzo per Luciano Vignadelmar. ;-)
No caro Fabrizio, stavolta dissento da te: il riconoscimento a Vigna del Mar è una pagina nera della critica gastronomica italiana:-)))
Ti sbagli, Luciano . Nero e’ gia’ un colore.io direi pagina buia:-)
Posso dire la mia ???
:-(
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Concordo con te anche su questo:-D
E ntanto mentre noi discutiamo, il Maffi si sta strafocando alla faccia nostra :-D
Forse si strozza …………
;-)
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Fra le varie differenze Pino Cuttaia mette tutti D’accordo?
ciao lido