Guida Fiumicino, 6 indirizzi dove essere felici perchè avete perso l’aereo
di Virginia Di Falco
Se cerchi «Fiumicino» su Google esce fuori prima l’aeroporto e poi il sito del Comune. L’aeroporto internazionale di Roma, con i suoi 40 milioni di passeggeri, è il primo per traffico in Italia e dista circa 30 chilometri dalla capitale. Una distanza che oggi appare come una bazzecola ma che tale sembrò anche agli imperatori Claudio e Traiano che – uno nel 42 e l’altro nel 100 d.c. – tentarono di realizzare il sogno del «porto di Roma».
Meno sogni di onnipotenza e un po’ di lungimiranza politico-amministrativa ci sarebbero voluti, invece, negli ultimi venti anni, per collegare in maniera più intelligente il centro del comune di Fiumicino all’aeroporto Leonardo Da Vinci. Cioè tre chilometri e mezzo. Mai veramente affrontati con un servizio pubblico decente, all’altezza del flusso internazionale di viaggiatori e delle potenzialità turistiche del centro abitato.
Eppure le recenti opere di urbanizzazione del comune di Fiumicino e lo sviluppo di una ristorazione di qualità ne fanno una tappa imperdibile per i viaggiatori più golosi, soprattutto per quelli che vogliono impiegare il tempo di un ritardo aereo (o che l’aereo lo hanno proprio perso) seduti ad una buona tavola, a soli 5 minuti di auto.
Qui di seguito 6 indirizzi fantastici che vi faranno esclamare «Mamma che bello: ho perso l’aereo!»
I ristoranti con la stella Michelin:
PASCUCCI AL PORTICCIOLO Una bella storia d’amore e di mare questa di Gianfranco e Vanessa Pascucci. Piatti che parlano di pesca e passione, con un linguaggio moderno ed immediato.
IL TINO, Trasferitosi poco più di un anno fa da Ostia a Fiumicino, con una formula di apertura che va dalla colazione al pranzo veloce, dalla scuola di cucina fino alla ricercata cena del Tino, che ha confermato qualità, stile e stella Michelin per i piatti di Lele Usai.
I bistrot di mare:
OSTERIA DELL’OROLOGIO La vivacità e l’estro di Marco Claroni in un fuoriporta marinaro da non perdere.
INCANNUCCIATA, una osteria di mare contemporanea, dove trovate i grandi classici ma dove la tecnica c’è e funziona il giusto, senza voli pindarici ma con una mano sicura e garbata che va riconosciuta a tutti i piatti.
La pizza
DA SANCHO, Franco Di Lelio, detto Sancho, con moglie e figli: una famiglia intera al servizio della pizza in teglia tra le migliori della regione. Lavoro, sacrifici e tante belle idee. Imperdibile.
I dolci
PASTICCERIA PATRIZI, da 60 anni attenzione e cura nella selezione delle materie prime, la ricerca sui cioccolati, lo studio e il lavoro sui lieviti. Si va dai pezzi da colazione classici, come i cornetti, da farcire al momento, ai dolci in sfoglia, come l’ungherese aromatizzato alla cannella, fragrante e profumato.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Capisco la pubblicità per queste attività ma ci sono molti altri ristori a Fiumicino non nominati nell articolo.Ma a parte ciò io all inizio frequentato alcuni di questi locali anzi alcuni appena aperti ( io vado a pesca al molo) e mi davano un ottimo servizio e prezzo..ora che hanno il nome non ti conoscono più’ e hanno prezzi per pochi non per chi come me pratica pesca o ci andava al volo facendoli decollare..ora inavvicinabili..ma voglio dire anche che sono di Roma e ancora nelle vie di Roma si trova l’ osteria che ti fa un panino con broccoletti formaggio pomodori e una Coca-Cola a 4€..stando seduti..ovviamente e ti si ricordano questo è importante.
“…e mi davano un ottimo servizio e prezzo..ora che hanno il nome non ti conoscono più’ e hanno prezzi per pochi non per chi come me pratica pesca o ci andava al volo facendoli decollare..ora inavvicinabili…” (Piero12 luglio 2017 – 21:27)
Hai spiegato, con grande semplicità, a cosa serve(anche) il mitico WEB 2.0.
Qual è uno degli scopi del marketing che domina il mitico WEB 2.0.
E come i FOOD BLOG ne siano strumenti.
I CONSUMATORI, i clienti non ne sono ancora consapevoli: la massa è facilmente manipolabile e influenzabile.
Il mitico web 2.0 favorisce il conformismo e l’omologazione.
Ora fino a quando si tratta di automobili, smartphone, abbigliamento ecc…
Ma sul CIBO, che è nutrimento per famiglie e bambini, concorrere all’aumento dei prezzi è poco etico.
L’etica è un optional.(nell’era del web 2.0)