Guida I Ristoranti Espresso 2016: Bottura, i migliori e le promozioni in cinque punti
I RISTORANTI D’ITALIA DE L’ESPRESSO 2016
38° edizione
In edicola, in libreria, per smartphone e tablet, iOS e Android
da venerdì 9 ottobre 2015
Presentata alla Stazione Leopolda di Firenze la Guida I Ristoranti d’Italia de L’Espresso 2016, 38° edizione.
34 ristoranti al vertice con “tre cappelli” (27 l’anno scorso), con un punteggio fra 18 e 20/20.
1. Per la prima volta nella storia della Guida un ristorante ottiene il punteggio di 20/20: l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena.
2.Sale a 19,75 Enrico Crippa del Duomo ad Alba
3. Nessuna promozione a 19,5/20, dove si confermano La Pergola (Heinz Beck) di Roma, Le Calandre (Massimiliano Alajmo) di Rubano, Casadonna-Reale (Niko Romito) di Castel di Sangro.
4.Nessuna promozione a 19/20, dove si confermano Combal.Zero (Davide Scabin) di Rivoli Torinese, Uliassi di Senigallia, Villa Crespi (Antonino Cannavacciuolo) di Orta San Giulio, Vissani di Baschi.
5.Promossi a 18,5/20 Agli Amici (Emanuele Scarello) di Udine e Taverna Estia (Francesco Sposito) di Brusciano. Confermati a 18,5/20: Antica Corona Reale (Giampiero Vivalda) di Cervere, Dal Pescatore (Santini) di Canneto sull’ Oglio, Duomo (Ciccio Sultano) di Ragusa- Ibla, Enoteca Pinchiorri di Firenze, Enrico Bartolini di Cavenago Brianza, St. Hubertus (Norbert Niederkofler) di Badia, La Madia (Pino Cuttaia) di Licata, La Peca (Portinari) di Lonigo, Madonnina del Pescatore (Moreno Cedroni) di Senigallia, Osteria del Povero Diavolo (Pier Giorgio Parini) di Torriana.
6.Sono promossi a 18/20 Acquerello (Fagnano Olona), Del Cambio (Torino), Il Palagio dell’ Hotel Four Seasons (Firenze), La Trota (Rivodutri), Lido 84 (Gardone Riviera), Lorenzo (Forte dei Marmi), Ristorante Berton (Milano). Esordisce a 18/20 Casa Perbellini (Verona). Sono confermati a 18/20 Colline Ciociare (Acuto), Cracco (Milano), Da Vittorio (Brusaporto), Laite (Sappada), Torre del Saracino (Vico Equense).
Oltre 2.700 locali recensiti, con quasi 400 novità
576 pagine
Euro 22,00 in edicola e in libreria
Euro 7,99 in versione digitale per smartphone e tablet, iOS e Android
Direttore: Enzo Vizzari
“Il futuro che stiamo vivendo”, l’introduzione del Direttore Enzo Vizzari
Se anche solo una decina d’anni fa qualcuno si fosse spinto a profetizzare lo stato di grazia e di crescita costante con cui la cucina italiana arriva al 2016, lo si sarebbe preso per visionario o
per provocatore. Si partiva da buoni presupposti, eppure sembrava lecito dubitare che un’altra generazione dorata di cuochi come quelli della Nuova Cucina Italiana (i Bottura, i Crippa, gli Alajmo, gli Uliassi, gli Scabin…) si sarebbe mai ripresentata. Da allora molto è cambiato, e si è superata tra l’altro una violenta crisi che ha inciso pesantemente sulla ristorazione a tutti i livelli. L’Italia però sa tirare fuori il proprio meglio nei contesti più sfavorevoli e oggi la nostra enogastronomia vive una sorta di nuovo “risorgimento”, godendo di un vento benevolo che premia il made in Italy autentico. I vini italiani di qualità sono sempre più apprezzati e meglio venduti in tutto il mondo, così come si coglie un po’ ovunque all’estero un concreto interesse per la nostra cucina d’avanguardia e non solo per quella tradizionale “da trattoria”. Quella che vince, anche grazie all’affermazione di un eccezionale testimonial come Massimo Bottura, è una cucina tanto identitaria, cioè italiana e riconoscibile, quanto finalmente moderna. Ne sono interpreti sia i numeri uno di ieri, che resistono al vertice senza dare segni di cedimento, sia una fresca ondata di cuochi che sono stati capaci di metabolizzare in tempi stretti le lezioni dei propri maestri, e ora s’affacciano a riscuotere i riconoscimenti che meritano. Si chiamano Baronetto, Camanini, Mollica, Salmoiraghi, Scarello, Sposito, giusto per citare quelli in prima linea, e ancora Cogo, Costardi, Dal Degan, Iannotti, Milone e il giovanissimo Luca Abbruzzino… La crescita sta coinvolgendo ogni realtà da Nord a Sud, ma è il Piemonte che la guida, meritandosi oggi la palma di “regione più buona d’Italia”, non soltanto per livello e numero di grandi ristoranti, quanto per l’affidabilità della fascia mediana e di quella ancora più umile. Fra tante mode e tendenze del gusto più o meno effimere, infine, ci è sembrato fosse il caso di fare il punto su un settore vitale che attraversa un momento decisivo di evoluzione, quello delle pizzerie. La pizza – sia essa “napoletana”, “romana” o “gourmet” – è un’altra eccellenza nostrana che ha saputo conquistare il rispetto anche dei palati più esigenti. Da questa considerazione è nata l’idea di realizzare l’inserto dedicato alle migliori pizzerie d’Italia. Anche per questa trentottesima edizione della Guida abbiamo viaggiato, assaggiato e cercato di raccontare, impegnandoci per regalare la fotografia più fedele possibile di un’Italia che si rinnova di giorno in giorno sulla via delle grandi esperienze a tavola.
Buona lettura e buon appetito.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Solo per comunicare che il Ristorante I Sette Consoli di Orvieto, che non compare nel riepilogo dei 15/20 e che sulla pagina di riepilogo dell’ Umbria ha 14,5/20, nella pagina interna ha il punteggio di 15/20 con un Cappello……
mi rincresce sinceramente ma la guida espresso 2016 non ha mai ricevuto la mia stima e apprezzamento sottolineo che il ristorante vecchia trattoria da tonino a Campobasso segnalato dalla guida ha chiuso da circa due mesi- la guida michelin non ha eguali