Guida Michelin 2011. L’Italia è immobile. Le Tre stelle restano sei. Ecco il quadro completo in ogni regione con tutte le nuove entrate


Lo staff della Guida Michelin Italia (foto Viaggiatore Gourmet)

Come previsto, e a dispetto del rincorrersi di voci al Nord come al Sud, per la Guida Michelin diretta da Fausto Arrighi in Italia quest’anno non è cambiato nulla ai vertici

Valle d’Aosta
1 stella nuova

Le Petite Restaurant a Cogne, La Cassolette a La Salle

Liguria
1 stella nuova

The Cook a Nervi

Piemonte
3 stelle

Al Sorriso di Soriso
2 stelle
Duomo ad Alba, Antica Corona reale da renzo a Cervere, Villa Crespi a Orta san Giulio, Combal Zero a Rivoli, Piccolo Lago a Verbania
1 stella nuova
Locanda del Pilone ad Alba, Villa d’Amelia a Benevello, Pier Busetti al Castello di Covone a Govone, Al Castello di Grinzane di Cavour, Il Baluardo a Mondovì

Lombardia
3 stelle
Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio
2 stelle
Miramonti l’altro a Concesio, Cracco, Sadler, Il Luogo di Aimo e Nadia e Trussardi alla Scala a Milano
1 stella nuova
Due colombe a Costa Franca, La locanda del notaio a Pellio d’Intelvi

Veneto
3 stelle
Le Calandre a Rubano
2 stelle
Met a Venezia, La Peca a Lonigo, Perbellini a Isola Rizza, Il Desco a Verona
1 stella nuova
Il Capriolo a Vodo Calore, La Locanda di Piero a Montecchio Precalcino, La Casa degli Spiriti a Costernano

Trentino Alto Adige
2 stelle
St Hubertus a Badia, Trenkerstube a Tirolo, Jasin a Chiusa (nuovo)
1 stella nuova
Locanda Margon

Emilia Romagna
2 stelle

San Domenico a Imola, La Frasca a Cervia, Osteria Francescana a Modena, Rigoletto a Reggiolo
1 stella nuova
La Capanna di Eraclio a Codigoro, Strada Facendo a Modena, Antica Corte pallavicina a Polesine Parmense, Il Povero Diavolo a Torriana

Umbria

1 stella nuova
Il Postale a Perugia

Toscana
3 stelle
Enoteca Pinchiorri
2 stelle
Caino a Montemerano, Il Pellicano a Porto Ercole, Bracali a Massa Marittima (Nuovo)
1 stella nuova
Bistrot a Forte dei Marmi, Enoteca Henri a Viareggio

 

Lazio

3 stelle
La Pergola dell’Hilton a Roma
2 stelle
Il Pagliaccio a Roma
1 stella nuova
Convivio Troiani, Giuda Ballerino, All’oro a Roma, Enoteca La Torre a Viterbo.

Abruzzo
1 nuova stella

Villa Maiella a Guardiagrele

Campania
2 stelle
Il Mosaico dell’Hotel Manzi a Ischia, Taverna del Capitano a Marina del Cantone  Don Alfonso a Sant’Agata sui Due Golfii, Torre del Saracino a Vico Equense, Rossellinis a Palazzo Sasso
1 stella nuovi
L’Olivo del Capri Palace, La Cantinella a Napoli, Il papavero a Eboli

Sicilia
2 stelle
La Madia a Ragusa, Duomo a Ragusa
1 stella nuova
Bye Nye Blues a Palermo/Mondello

La Lombardia risulta la regione più ricca di stelle con 52 ristoranti, segue il Piemonte, seconda per numero di esercizi 37, ma prima per numero di novità ( 6 nuovi ristoranti).
La provincia più stellata d’Italia risulta essere Bolzano con 15 ristoranti, seconda Cuneo che eguaglia numericamente la prima posizione ma con un mix differente; terza Napoli, con 14 stellati

Qui l’articolo pubblicato sul sito del Mattino

51 Commenti

  1. Bolzano la più stellata?non si direbbe…….. a dire il vero pensando alla grande cucina Bolzano non mi viene in mente anche perchè lontana dal mare……Napoli invece …….

    1. la cucina grande è solo “marinara”o qualità, cura e servizio possono essere anche patrimonio “montano”?

      1. assolutamente sì.Tuttavia io associo la grande cucina a paesi vicini al mare per vari motivi ad esempio per la facilità con cui si raggiungono,per la facilità nel trovare il pesce fresco,per il fatto di essere vicino a città grandi mentre bolzano non lo è.Ma niente toglie che ci possano essere grandi ristoranti dovunque,solo che nel mio immaginario non credevo fosse Bolzano la provincia piu stellata d’italia.

        1. Bolzano la provincia più stellata d’Italia? Mi sembra che sia Napoli con 12 stelle ..
          o 10 se effettivamente il Don Alfonso fosse a Sant’Agata dei Goti come risulta più su :-)))

  2. Ma per la regione Basilicata e Calabria , devo comprare la Guida Michelin Albania o Tunisia ?

    1. se è per le scelte fatte potevamo aspettare ancora un po’ di tempo… e meno male che che i rumors che davano due stelle ad uno dei già stellati si sono rivelati infondati.

        1. io non ce la faccio aldo, in tutta onestà . non me la sento di tentare un approccio logico. forse si puo’ provare con la psicanalisi. o magari con altro.

        2. Sulla presunta seconda stella ero alquanto scettico.
          Del mio asettico commento di prima Giancarlo, come al solito ha colto lo spirito. Aldo…apriamo una tavola rotonda o a breve ci rechiamo su quella tavola a provare?

          1. Io non vengo: da aggregato alla colonna ligure, mi dissocio dai gastrocompagni toscani. Dicono però che c’è un tot di gnocca (Michelin sensibile all’argomento? Rossa per russi?) al che se ne potrebbe riparlare. Ma difficilmente, molto difficilmente. Peso.
            Invece, colleghi toscani, a che punto è della vicenda Gionata Rossi e Il meglio di Jo ?

          2. una tavola rotonda non serve. vi basta un tavolino per due :-)
            io non sono affatto curioso: già stato l’inverno scorso due volte e mi è bastato. tra l’altro in inverno non c’è traccia di gnocche russe e tantomeno nostrali, come dicono qui.

  3. Congratulazione ai grandi Peppino ed Angela Tinari di Villa Maiella..stella meritatissima. L’Abruzzo cresce e crescerà ancora. Speriamo nella prossima edizione La Bandiera di Marcello Spadone.

    1. Vigna, non ce ne sono di nuove. Anzi c’è la cattiva notizia che l’hanno tolta alla Strega di Palagianello

      1. che però, nonostante io li abbia bacchettati abbondantemente, perdono solo causa trasferimento, quindi potremmo ritrovarla agilmente l’anno prossimo. Invece quella che non è stata (mi pare) recuperata è quella dell’Arsenale che l’anno scorso pareva esser stata soppressa per un errore di comunicazione, Boh chi ci capisce qualcosa è bravo. Io no.

      2. Michele Caramia e Vito Netti sono persone magnifiche ed eccellenti professionisti; anche per aver caparbiamente investito così tante energie economiche e professionali in una landa semi desolata qual’è quella di Palagianello, lontano da tutto e da tutti.
        .
        Nel nuovo locale sapranno sicuramente ripartire di slancio.
        .
        Ciao

  4. Sono sempre più convinto che conti di più l’ arredamento che la cucina . Una banalità straripante , assaggini , zuppette , tranci nun ve regghe più

  5. A onor del vero la motivazione riguardo la Strega è quella del trasferimento del locale.
    Quindi voglio leggerla come una sospensione del giudizio, aggiungendo un grandissimo in bocca al lupo a Michele Caramia e a Vito Netti.

  6. Una curiosità: c’è pure fra i nuovi stellati “La locanda del notaio” a Pellio Intelvi (CO), praticamente in Svizzera.. http://www.lalocandadelnotaio.com/it_index.asp

    Sarà mica che il notaio Tumbiolo, zitto zitto, ha intrapreso anche l’attività ristorativa ? :-))

    P.S. fra l’altro lo chef che ha preso la stella è pure andato via..

      1. 3 stelle michelin a Tenuta Montelaura……..la caprese con crema di cioccolato all’arancia già le merita tutte.Per conferirle aspetto però di assaggiare la minestra maritata,piatto sacro dove più di uno chef è caduto……..

  7. Per Calabria e Basilicata il direttore ha dichiarato
    che dal punto di vista enogastronomico non sono mai esistite ….
    Caro Frank io da una parte me ne compiaccio!!
    D’altronde scusa ma noi con Bolzano cosa ci abbiamo a che fare?

    1. La calabria e la Basilicata sono ricche quanto il Piemonte, credo anzi molto di più visto il terra/mare. il punto è che non avendo turismo non hanno potuto sviluppare numerosi ristoranti come è avvenuto in campania e Sicilia. E quando sul territorio ci sono solo pochi riferimenti è più difficile emergere, a differenza di quanto in genere si pensa al Sud in tutti i campi, non solo in quello gastronomico

      1. Probabilmente le due regioni nn emergono , ma qualche eccellenza c’è…. Probabilmente , se le cose continueranno così …. Gente come Roberto Ceraudo ,Peppe Misuriello e molti altri … Saranno costretti a chiudere , perché fare cucina d’ eccellenza da noi significa arrivare a stento a fine mese , essere in competizione con le pizzerie , passare serate intere a guardare sale vuote …. Probabilmente il direttore della Michelin guarda altri interessi …. Io personalmente posso dormire tranquillo , perché non abbiamo la stella ma valiamo quanto i 272 stellati , ogn’uno di noi fa sacrifici , orari terribili , ferie mai fatte …. Non la metto neppure sul piano regionale , ma credo che ci siano delle grosse lacune e faccio dei nomi a mente di quelli che avrei voluto vedere stellati e non mi spiego : Viviana Varese , Nicola Cavallaro , Fossaceca , Marianna Vitale , incredibilmente Lo Priore !!!!!! Domenico Cilenti, Michele Rotondo x la Puglia … Vito Netti punito al momento dell’investimento … E Gionata Rossi … E tuttiquelli come me che fanno tanto nel culo x far da mangiare a 35€ … Ma a Milano …. In lombardia

      2. molto d’accordo, le stele si accendono dove c’è un firmamento dove possano brillare.

  8. Non sapevo che Don Alfonso si fosse trasferito da Sant’Agata sui Due Golfi a Sant’Agata dei Goti. E la Taverna del Capitano non è a Nerano, ma a Marina del Cantone.

  9. Un’edizione decisamente sottotono, tanto da evitare di parlarne, come già qualcuno ha fatto alla presentazione. Continuerà solo il trend discendente delle vendite.

  10. Ringrazio Leo e Lello, ma vorrei rassicurarli sul fatto che non intendo intraprendere alcuna attività eno gastronomica.
    Al momento preferisco ancora stare da questa parte della barricata.

  11. ….e quando “gli stellanti” ti chiedono qundo si paga nel tuo ristorante e sentono 35.000 bibite escluse per un menu deguatazione di 8 portate, ti guardano dall’alto in basso come per dire “che miseria”, senza capire o far finta di non capire che siamo bravi quanto altri, ed uscire fuori dalle nostre terre vuol dire sacrificio sicuramente ma tanto, tanto studio. …e quando ti chiedono ma che ci fai li in mezzo alle montagne, isolato, vienei qui che ti fai i soldi…mi rattristano ancora di piu….ma quando penso che li ho “costretti” a darmi i tre gamberi mi felicito e divento orgoglioso della mia cucina, della mia terra, del mio mondo.

  12. D’accordo con Giulia, non assegnare la stella a Roberto Ceraudo è secondo me un macroscopico errore. Ma poi, tutto sommato, a me poco importa. Continuerò lo stesso ad andare da Roberto e a consigliarlo con piacere a chiunque mi chieda della ristorazione calabrese. E sono più che certo di dare il migliore dei consigli, sia per la cucina, sia per il luogo dove si trova, e soprattutto per la persona.
    Fregatene Roberto, anche se comprendo il tuo eventuale disappunto.

  13. Gentili Signori credo che ci sia una discrepanza, sul riepilogo delle 2 stelle in Toscana manca nell’elenco Arnolfo a Colle di Val d’Elsa

  14. caro pigma
    ma la seconda stella aI QUATTRO PASSI chi gli e la assegnata i suo lettori’
    sul mattino stamattina non si capiva niete panico in campania pensavo che questa sera sul suo blog per lo meno avrebbe chiesto scusa alla famiglia merlino.
    che penso sia stata investita di telefonata, per fortuna avevo il comunicato ufficiale della michelin altrimenti ci avrei cascato anche io. stia attento la prossima volta.

    1. Purtroppo si è trattato di un errore di comunicazione con l’ufficio grafico esterno di Milano, infatti nel mio articolo non c’è traccia e una notizia del genere avrebbe avuto ben altro rilievo nella titolazione
      Lo consideriamo un augurio per il bravo Tonino? Massì, penso che siano ben altre le cose per cui in Campania ci possa essere panico in questo momento

  15. Secondo me ragazzi,di sta guida Michelin non se ne puo’ più !!!!!!! ma vi sembra logico che io debba andare a pagare una cifra,solo perché su di un foglio di carta ci sia scritto 1 o 2 o 3 stelle,quando ingiro per l’Italia ci sono realtà che mi offrono qualità,prodotto,servizio allo stesso livello di uno stellato,ma solo perché si trovano in un luogo sfogato non se li fila nessuno!!!!!!!
    be’ la mia riflessione che Michelin con il suo trend discendente ad un ristorante fa solo male,poi con sta crisi………….
    Un abbraccio a tutti

  16. Forse la Michelin e più incrisi di tutti ,perciò a volte nn assegna le stelle
    Per la professionalità del ristorante ma a chi ad Arrighi alla fine della cena gli riempi la macchina di babà mozzarelle ,e…… e vero …sig Arrighi quel babà come era!!!!!! RagaZzi continuate a seguire la vostra strada e non andate dietro le stelle….

  17. Michelin dio Guia
    Il dio “ Guida” è un dio strano e contorto, formato da tanti piccoli uomini con “gusti e consistenze” molto diversi, parametri strani, che mi allontanano da ciò che la mia anima mi detta.
    L’accoglienza, l’innammorare il cliente che diventerà tuo amico, portare la tua carta al tavolo e far scegliere in tutta libertà, economica e di gusto, ciò che si vuol mangiare , perché a intuito con la sensibilità dettata dall’esperienza, capisci che non si è propensi a sperimentare, allora lasci libertà di scelta e dalla cucina mandi delle piccole coccole inattese, che rendono felice e meravigliato l’avventore anche molto scettico, affezionandolo per sempre.
    Molti, che dal dio Guida, sono stati innalzati verso l’olimpo, hanno dimenticato cosa vuol dire fare ristorazione: sedere al proprio tavolo 100 persone che ordinano a la carte e far mangiar tutti ad altissimi livelli di qualità, di tempi e di accoglienza questo è per me Ristorare.
    Oggi se ti azzardi ad andare anche da un giovane chef che ha avuto un piccolo premio o solo perché una guida lo ha definito una giovane promessa, e sei in più di 4, e molte volte siete solo quei 4, t’impone un menu “degustazione” (mi viene da piangere), e ti presenta un conto che supera di gran lunga le 110,00 euro a pax con un ricarico sui vini (che non è una creazione dello chef ma da accompagnamento ai suoi piatti) passatemi il termine, disonorevole per tutta la categoria e per chi il vino lo produce.
    (Esagero) Mi sembra, a volte, di entrare in dei lager:
    Esempio: C = cliente PC = Patron Chef
    C. siamo in 10,
    PC. dobbiamo chiudere il ristorante e cucinare solo per voi,
    C. menu a la carte,
    PC. No assolutamente …sa i tempi
    C. non mangio tartufo e foie-gras
    PC. non si mandano portate sostitutive … sa i tempi
    PC. NO,No, No …sa i tempi. I ristoranti dei No, tutto è d’impiccio e di urto alla sensibilità di questi “ragazzini” viziati da una comparsata su gambero rosso channel o dalla carezzina sui capelli del dio Guida.
    Questi sono gli esempi (da me esasperati) di alcuni,spero pochi, ristoratori, sfiorati dall’alito (pesante) del dio Guida, e allora succede l’irreparabile, i clienti si allontanano, molti chiudono, grandi chef vanno via perché ossessionati dall’essere copiati e non riconosciuti, e nello stesso tempo prolificano locali alternativi: LA FRANCESCHETTA, L’ORA DI ……, Pizzeria Perb…ini, Il calandrino, il clandestino e tutti gl’ino che consentono di guadagnare e di vivere, perché il lusso è per pochi e non per tutti, ed oggi….. è il lusso che si cerca??
    DIAMO QUELLO CHE VORREMMO TROVARE, questa è l’unica ricetta vincente per ristorare coloro i quali vorranno onorarci di sedere alle nostre tavole, paghiamoci il giusto e continuiamo a divertirci in cucina sperimentando, tradizionando o semplicemente cucinando ciò che la nostra ricca e meravigliosa terra ci offre rispettando la materia prima e chi viene a gustarla.
    “E se, in fondo, il lavoro trova il suo senso per noi stessi, attraversando la soddisfazione di chi si siede al nostro tavolo .……” siamo già in paradiso, solo che lo abbiamo dimenticato.

    Vi aspetto in questa superba terra di Calabria per innamorarvi dei miei luoghi

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