Guida a Taurasi, il cuore del vino rosso in Irpinia


di Alberto Nigro

Il più piccolo borgo della più piccola provincia del mondo è un universo complesso fatto di storia, tradizioni, cultura e tanta, tantissima vita vissuta. Volgendo lo sguardo verso l’Irpinia, ad esempio, e più esattamente verso quella Valle del Calore dove il verde si fa talmente intenso da assumere i toni dello smeraldo, entriamo nel comune di Taurasi. Con i suoi 400 metri d’altezza e poco più di 2mila anime ad abitarlo se ne sta lì, come un pedone sulla scacchiera: immobile, ma pronto all’occorrenza a fare la propria mossa.

Cosa vedere a Taurasi

Ricco di una storia che riaffiora nelle stanze di epoca longobarda del Castello Marchionale, nelle chiese, nelle sale del Museo Archeologico e nei profili dei palazzi nobiliari disseminati qua e là, Taurasi si presenta ai visitatori con un dedalo di strade e vicoli che si incontrano nel centro storico, caratteristico e ben tenuto. Sostare nelle sue piazze, affacciarsi alle terrazze panoramiche e perdersi nelle oasi naturali che lo circondano è un po’ come entrare in un negozio di suggestioni per uscirne con le buste piene.

Dove bere a Taurasi

Antonio Caggiano

Ma se è davvero di storia taurasina che si vuol parlare, allora è impossibile non partire da quella enologica. Già, perché Taurasi dà il nome alla Docg prodotta con uve aglianico che, istituita 30 anni fa, grazie a figure come Antonio Mastroberardino (cui proprio a Taurasi è stata dedicata una piazza), ha subito trovato posto al fianco delle denominazioni legate ai più grandi e prestigiosi rossi italiani. Il vino, dunque, rappresenta uno dei motori principali dell’economia del territorio e, al di là del lavoro che produce attraverso le aziende, alimenta un turismo di appassionati che cresce anno dopo anno.
Sono diversi i cognomi, da Caggiano a Lonardo a Guerriero, per citarne solo alcuni, che hanno contribuito a scrivere pagine fondamentali dell’enologia locale e che ancora oggi sono lì ad indicare la rotta alle nuove generazioni di viticoltori. In tale ambito vanno obbligatoriamente segnalate iniziative come la Fiera Enologica, che si svolge nel mese di agosto richiamando turisti da ogni angolo della regione, e quelle che vengono allestite durante tutto l’anno nell’enoteca regionale, all’interno degli splendidi locali del Castello Marchionale.
Alla produzione di vino si affianca quella di olio Dop «Irpinia Colline dell’Ufita» e quella della ciliegia Maiatica, ma estremamente ricca è in generale l’offerta di piatti tipici. Tra i principali c’è il soffritto di maiale (e pochi mesi fa proprio Taurasi ha ospitato la XIV edizione della Disfida del Soffritto promossa dalla condotta Slow Food «Irpinia Colline dell’Ufita e Taurasi»), ma non si può non far riferimento ai classici fusilli al ragù e ai mugliatielli, involtini di interiora apprezzati sia nella versione cotta nel sugo che al forno con le patate, ma c’è chi non rinuncia all’antica preparazione sotto la cenere.

Trattandosi di un piccolo comune non è sicuramente attrezzato per ospitare un turismo di massa, tant’è che non ci sono alberghi, ma è possibile alloggiare presso i numerosi B&B sorti in particolare nel centro storico grazie alla recente riqualificazione di diversi ruderi: oggi sul territorio comunale sono disponibili circa 70 posti letto. Se si è alla ricerca di cibo tradizionale o di un buon calice di vino, invece, è possibile fare tappa presso le aziende vitivinicole o presso uno dei tre agriturismi del paese: Il Rifugio del Barone, l’Agriturismo Taurasi e il Salae Domini di Caggiano.

Strutture ricettive, anche di pregio, però, si trovano a pochissimi chilometri di distanza, in molti comuni limitrofi. Tra questi c’è sicuramente Mirabella Eclano, famoso per la sua area archeologica di epoca romana (Aeclanum), dove sorge l’elegante Radici Resort targato Mastroberardino. Sempre a Mirabella, inoltre, gli enoappassionati possono puntare dritto verso l’azienda Quintodecimo del professore Luigi Moio per un’esperienza a 360 gradi nel mondo del vino. E poi c’è il comune di Lapio, che insieme a quello di Montefalcione rientra nel territorio di due DOCG, Taurasi e Fiano di Avellino, pronto ad incantare i visitatori con i suoi nettari e le sue strutture storiche (davvero notevole l’antico Palazzo Filangieri!).

Altro centro nelle immediate vicinanze di Taurasi è Sant’Angelo all’Esca che, immerso in una natura rigogliosa, ospita, tra le altre, la storica azienda Tenute Cavalier Pepe, mentre ad una quindicina di chilometri di distanza, viaggiando verso Ovest, si raggiunge il caratteristico e ospitale borgo di Montemiletto.

Vi siete incuriositi? SI, bene, perchè c’è ancora tanto altro da scoprire.

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