Gucci Osteria Tokyo a Positano per una cena da sogno
di Bruno Sodano
Positano, perla della Costiera Amalfitana, offre a chi la visita un’esperienza indimenticabile. Questo sogno prende forma al Palazzo Murat, una storica struttura situata nel cuore del paese, che offre relax, comodità e una posizione ideale.
Un bel momento memorabile è stata la cena dello chef Antonio Iacoviello dell’Osteria Gucci di Tokyo by Massimo Bottura, in collaborazione con il resident Francesco Comentale del ristorante Al Palazzo, situato all’interno del Palazzo Murat. La splendida sala, immersa nel giardino, è arricchita da personale attento e dedicato a offrire un servizio di alto livello.
Due sono state le serate. Noi abbiamo partecipato alla seconda che si è aperta con il sommelier, partendo da un classico champagne come aperitivo, passando per i vini campani (inclusi quelli del Parco Nazionale del Cilento), fino a toccare la Francia e arrivare al famoso sakè Kinunoaji, la raffinatezza della seta – Shichiken.
La cena inizia con un brodo freddo ricco di profumi costieri e accenti giapponesi, seguito da una crocchetta di gamberi e salmone. Si passa poi a due panbrioche: il primo dello chef Comentale con gelato al pomodoro e crema di mozzarella, e il secondo dello chef Iacoviello da Tokyo, con fake lardo, ovvero calamaro sottile stagionato sei mesi sotto sale.
Chef Iacoviello, stella Michelin a Tokyo, ha saputo unire il pensiero nipponico alle eccellenze di Positano grazie alle sue origini italiane. La tartare di manzo con dashi, limone e katsuobushi ha stupito per la sua sorprendente delizia. Chef Comentale ha presentato un tortello di pasta choux ai gamberi con burro e salsa esotica, mentre il viaggio culinario è proseguito con filetto iberico, fukinoto e insalata di sconcigli.
Prima del dessert, lo chef Iacoviello ha portato in tavola uno dei suoi piatti più apprezzati: lo spaghettino Di Martino con miso di fagioli italiani. La dolcezza della pasta, con la sua struttura tipicamente campana, si fonde con il gusto intenso del fagiolo fermentato, rendendo il piatto unico.
Per il dessert, si è gustata un’arancia bruciata nel suo succo con caviale, seguita da una rivisitazione della classica delizia al limone. Tra macaron e babà, il caco giapponese candito con crema di bufala ha concluso la serata in modo perfetto.