Greco di Tufo, dieci etichette da non perdere nei prossimi anni
1-Greco di Tufo 2008 Vittorio docg
Di Meo
Grande coraggio a conservare per dieci anni un Greco di Tufo, tra l’altro di una stagione calda. Eppure questo tipo di millesimi, pensiamo anche al 2003, regala belle soddisfazioni agli appassionati dopo qualche anno. In questo caso oltre alla freschezza infinita che domina il palato, stupisce il naso complesso, ancora agrumato con rimandi di pesca matura, note di pasticceria e sbuffi di idrocarburi che sono tipici dell’evoluzione dei vini bianchi irpini invecchiati. La beva è gradevole, un bianco davvero molto interessate. Da conservare ancora a lungo.
www.dimeo.it
2-Stilema Greco di Tufo 2017
Mastroberardino
L’esecuzione della docg più piccola, ristretta solo a otto comuni, è apparentemente la più facile perché l’uva è molto ben caratterizzata da tratti sulfurei anche sin dai primi mesi, ma anche in questo caso l’enologo Massimo Di Rienzo ha imposto lo Stilema Mastroberardino: a distanza di quattro anni dalla vendemmia il vino appare in perfetto equilibrio, l’acidità agrumata la fa ancora da padrona anche al naso, ma in un contesto appena accennato di note fumé e di frutta gialla, pesca soprattutto. Al palato il Greco rivela tutto il suo carattere ostinato, un rosso travestito, che ne fa un grande bianco gastronomico in grado di accompagnare i piatti più complessi. Strutturati senza problemi.
I vigneti sono a Montefusco, Petruro e ovviamente a Tufo con una resa di 70-80 quintali per ettaro. Dopo la fermentazione il vino sosta per un anno e mezzo sulle fecce in acciaio. Il blend finale prevede il 7 per cento circa di Greco maturato in barrique di secondo passaggio. Poi un anno di bottiglia. Insomma un processo lungo che regala una delle migliori interpretazioni di sempre di questo vitigno.
www.mastroberardino.com
3–Vigna Laure Greco di Tufo Riserva Docg 2019.
Cantine Di Marzo
Soltanto Greco coltivato nella frazione di San Paolo. Nove mesi di affinamento in acciaio ed un anno di elevazione in vetro. Nel bicchiere si esalta un gioioso colore giallo carico quasi dorato com’è nelle corde del Greco di Tufo. Canonico l’esame organolettico di questo vino ben riconoscibile alla vista, all’olfatto ed al gusto, contrassegnato com’è da complessi e varietali profumi di pesca gialla, albicocca, pompelmo, confettura di mela cotogna, agrumi canditi, zenzero, caprifoglio e gelsomino e dotato poi di una gradevolezza speziata di cannella e di chiodi di garofano. Classici gli sbuffi sulfurei e di pietra focaia. In bocca il vino si camuffa da rosso, esibendo una sostenuta ed acclarata acidità, un’ottima struttura di base, una rara potenza ed una raffinatezza inusitata. Approccio palatale elegante, seducente, sapida e minerale, che anticipa un finale decisamente lungo ed appagante. Longevità a lunga scadenza.
www.cantinedimarzo.it
4 Miniere Greco di Tufo 2019 docg
Cantine dell’Angelo
Il bonus assoluto di questa piccola azienda di cinque ettari condotta da Angelo Muto è il fatto che sia concentrata sul Greco di Tufo. Per noi è sinonimo di assoluta qualità intenzionale che spesso si traduce sempre in bicchieri spettacolari. Come questo Miniere 2019. Un vino completo, con questo termine intendiamo una bottiglia capace di interagire per tutto il pranzo, in modo poliedrico. Freschezza, freschezza e ancora soprattutto freschezza per un bianco ricchissimo di energia, che può vantare la corrispondenza fra naso e bocca come poi altri della sua categoria. Un altro elemento che mi fa apprezzare questa riserva è il modo con cui affronta il tempo, crescendo sempre di più e con decisione. Una bella bevuta, promessa di ulteriore evoluzione nei prossimi anni.
www.cantinedellangelo.com
5-Greco di Tufo 2021 docg
D’Aione
Altra azienda che esprime in modo compiuto il territorio di Tufo da un osservatoro privilegiato, la frazione San Paolo. In cantina c’è l’enologo Angelo Valentino che ha ormai una militanza con i vitigni irpini pià che ventennale avendo iniziato da Caggiano nel 1994. Il Greco di D’Aione esprime opulenza, ricchezza, buon equilibrio di frutta e note minerali e sulfuree, un buon allungo finale e tanta verse al palato. Per questi motivi è un bianco operaio, da abbinare soprattutto al cibo, sia quello robusto della tradizione contadina che quello più moderno della cucina d’autore.
www.terredaione.it
6-Greco di Tufo 2021
Torricino
Stefano Di Marzo è da sempre un piccolo grande artigiano del Greco, figlio d’arte perché la famiglia è nel vino da molte generazioni con un ruolo molto importante. I suoi bianchi hanno sempre il pregio di essere al tempo stesso ricchi di personalità ed espressione del territorio. Ecco perché si ricordano sempre. Buono il suo nbase 2016 ma preferiamo segnalare questo cru che viene messo in commercio con un anno di ritardo rispetto alla vendemmia. Gli effetti sono corroboranti e tranquillizzanti: un grande bicchiere di carattere, anche questo con promessa di longevità
www.torricino.it
7-Greco di Tufo 2020 Vigna Breccia docg
Montesole
Sono sempre interessanti i cru messi a punto da Montesole, una cantina che dopo aver comprato per anni le uve ha deciso di investire progressivamente nei vigneti. Questo Greco nasce a Montefusco, in uno dei territori più vocti dove la frutta prende il sopravvento sulla mineralità. Niente pausa, nessuna dolczza: si tratta di una beva fresca, sapida, con un finale piacevolente amaro. Davvero un bianco che si iscrive nella tradizione del nuovo corso di Montesole.
www.montesole.it
8-Greco di Tufo 2021 Vigna Cicogna docg
Benito Ferrara
Un grande classico dell’azienda che da ormai un vent’anni viene identificata con il Greco di Tufo da parte degli appassionati. Mente restiamo in attesa del base ancora in cerca di equilibrio, il famoso cru curato da Gabriella Ferrara si mostra già adesso ampio, imponente, con un naso ben calibrato tra il frutto e le tipiche note di zolfo. Al palato è graffiante, freschissimo, fruttato, scattante con una chiusura degna delle migliori annate: intensa e precisa, invoglia a ripetere subito il sorso. Un vino da spendere su quasi tutta la cucina contemporanea.
www.benitoferrara.it
9-Greco di Tufo 2020 docg
Sertura
E’ partita con il piede giusto questa piccola azienda creata dall’agronomo Giancarlo Barbieri: una impostazione che non ha fretta e che si presenta sul mercato con un anno di ritardo. Agronomo, una vita spesa nelle principali cantine del territorio, Giancarlo coniuga l’esperienza sul campo e la passione di presentarsi con una etichetta propria. Una verticale di tutte le annate, comprese quelle non etichettate che risalgono sino al 2008m,ha dato ottimi risultati. Il Greco di Sertura è tipico, efficace, minerale, ricco di energia e decisamente proiettato a migliorare nel tempo.
www.sertura.it
10-Greco di Tufo 2020
Bambinuto
Tipico il colore giallo paglierino carico Spettro aromatico di tanta buona frutta , come la pesca, la pera, la mela e l’albicocca. Sensazioni o di fiori e vegetali territoriali insieme a rimandi speziati di zenzero e di chiodi di garofano. In sottofondo immancabili le percezioni sulfuree e minerali. In bocca a sorso che fa dell’acidità il suo cavallo di battaglia, in modo tale da sviluppare una fresca e godibile beva. Il sorso evidenzia la morbidezza, l’armonia, la pulizia e l’affascinante appeal. Vino potente, consistente, strutturato, sapido, raffinato e perfettamente in equilibrio. Sensazione palatale agrumata, sontuosa e soprattutto dinamica per un’evoluzione temporale a lunga gittata. Esecuzione perfetta di un vino davvero straordinario, soltanto un filino corto nel retro aroma.
www.cantinabambinuto.com