Greco di Tufo 2008 docg
Sarà bene però chiarirci cosa intendiamo per buona annata quando parliamo dei vini bianchi. Molto semplice: devono essere ben dotati di acidità e struttura. La prima serve quando si usano in abbinamento sui cibi, e sappiamo come sia sempre più indispensabile adesso che si tende, anche nei piatti, alla morbidezza. Il concetto del limone sulla frittura per capirci.
Ce ne accorgiamo dalla salivazione che procura il sorso. La seconda regala quel senso di appagamento che i non intenditori attribuiscono all’alcol. La misuriamo con la percezione della lingua, quando più sentiamo il vino che la avvolge tanto più la struttura è significativa. I bicchieri delle annate piovose come la 2002 hanno poco corpo, quelli delle annate calde come la 2003 poca acidità. Bene la 2008, un po’ come la 2001 per i bianchi e la 1999 per i rossi, si presenta con le carte in regola per regalarci buone emozioni, ma soprattutto, avendo struttura e acidità, ossia un buono scheletro, è destinata a durare nel tempo, come sempre accade ai vini bianchi campani nutriti dal suolo vulcanico.
Dunque chi ha progettato vini di elevamento, non necessariamente in barrique, magari con la semplice selezione dei migliori grappoli di una partita, avrà sicuramente soddisfazione. La conferma dal Greco di Tufo di Donna Chiara, la nuova azienda irpina della famiglia Petitto, ben conosciuti per la loro capacità imprenditoriale nel campi industriale, impegnata dal 2007 con la cantina a Montefalcione, siamo a quota 400 metri, dalla quale si gode la vista dei vigneti. I bianchi sono firmati da Angelo Valentino, affermato enologo irpino, a bottega da Moio nei primi tempi eroici di Caggiano, poi al lavoro nella sua azienda Macchialupa e con i Pentri nel Sannio tanto per citare due realtà significative.
Il Greco di Tufo 2008 di Donna Chiara andrà bevuto almeno tra due o tre anni, il consiglio è di farne scorta. Oppure, se proprio non resistete, unitelo a piatti strutturati e di carattere, con il risotto fave e Carmasciano di Casa del Nonno 13. Con ricette impegnative il Greco esalta la sua potenza infinita.
Così parlò Plinio il Vecchio.