Succo di melagrana, ecco come si combattono i radicali liberi. E non solo….
di Sara Cordara*
Ottobre è il mese della melagrana e non si discute. La melagrana è il frutto a forma sferica del melograno e, questa volta vi spiegherò come si prepara il suo succo e perché i nutrizionisti consigliano di assumerlo. Acquistate i frutti maturi, di colore rosso vivo e sfumature gialle, senza macchie e spaccature (conservateli in frigo per una settimana al massimo). Tagliate il frutto a metà (magari indossando dei guanti) e spremetelo in uno spremiagrumi, come si fa per il succo d’arancia, successivamente filtratelo con un colino (attenzione a non macchiare gli abiti, in quanto le macchie del succo di melagrana non sono per niente facili da rimuovere). Passarlo al colino è importante per chi soffre di stati infiammatori come colite e diverticolite, in modo che non rimangano nel succo i semini. Possono restare tracce della pellicina gialla interna, di sapore leggermente amarognolo, non gettatela in quanto è preziosa dal punto di vista nutrizionale.
Quando consumarlo?
Personalmente consumo il succo di melagrana quasi tutti i giorni dell’anno in cui riesco a reperire il frutto (considerate anche che i mesi di maturazione cambiano dal nord al sud Italia). Bevetelo la mattina a digiuno e distanziandolo dalla colazione di circa quaranta minuti.
Dopo un mese si avvertono sensibilmente gli effetti benefici.
Perché berlo?
Riporto l’elenco degli effetti riscontrati dagli studi scientifici:
– è un ottimo antibatterico contro lo Streptococcus Mutans,
il batterio che causa la carie ed è indicato per l’igiene orale e l’eliminazione della placca;
– se passate su denti e gengive la parte interna del frutto prevenite la piorrea;
– Riduce i problemi di disfunzione erettile (una sorta di viagra naturale): secondo uno studio pilota pubblicato sull’International Journal of Impotence Research, la spremuta di melagrana ha effetti benefici sulla disfunzione erettile;
– è un valido supporto durante la menopausa: le sostanze estrogeniche contenute nella melagrana riducono l’emicrania, la depressione, la ritenzione di liquidi, favoriscono il mantenimento dell’elasticità cutanea;
– i polifenoli contenuti contrastano i processi infiammatori e le allergie;
– riduce il colesterolo cattivo (LDL) e aumenta quello buono (HDL).
Quanto succo consumare?
Innanzitutto,
consiglio di bere il succo di melagrana appena preparato, non fate passare troppo tempo in modo da trarne il maggior beneficio possibile e, comunque, consumatelo entro la giornata. Se desiderate, aggiungete un po’ di succo di limone per evitare che cambi colore diventando nero e quindi che si ossidi.
Curiosando in letteratura è possibile rinvenire che la quantità suggerita è di un bicchiere da 250 ml, la dose capace di fornire circa il 50% della dose giornaliera raccomandata (RDA) per un adulto, di vitamine A, C ed E e il 13% RDA di potassio. Il succo di melagrana apporta fino al 100% della RDA di acido folico, il cui ruolo è fondamentale per prevenire patologie gravi nel bambino (disturbo del tubo neurale e la spina bifida). Perciò ne è assolutamente consigliato un consumo a tutte le donne che vogliono preparare una gravidanza.
Quelli venduti in bottiglia sono ugualmente efficaci?
Sul mercato sono presenti estratti in pillole/capsule e succhi venduti in bottiglia disponibili tutto l’anno. Non li boccio in maniera assoluta, nonostante non siano proprio economici, ma leggete sempre le composizioni di questi preparati, facendo attenzione che non ci sia presenza di zucchero o altre sostanze aggiunte e che la percentuale di succo puro non risulti inferiore al 90%.
E le marmellate di melagrana?
Preferisco se consumate il frutto così come la natura ce lo porge, in quanto la gelatina e la marmellata di melagrana, pur avendo ottime proprietà nutrizionali, perdono molto delle caratteristiche curative in quanto subiscono una lunga cottura.
Come per tutte le cose, non esagerate!
Un bicchiere di succo di melagrana contiene tanto zucchero quanto ne contiene una bibita analcolica. Per questo è sconsigliato il suo consumo ai diabetici e a chi segue diete ipocaloriche.
Anche chi soffre di diarree frequenti deve berlo con moderazione. Ma anche se 100 grammi di polpa contengono solo 63 calorie, non è bene eccedere in quanto in seguito a un sovradosaggio ci sono stati casi di insonnia e aumento delle palpitazioni cardiache. Inoltre, l’assunzione di questo frutto inibisce l’azione dei farmaci antiaritmici.
Qui quattro ricette pubblicate su questo blog.
*Nutrizionista – specialista in scienza dell’alimentazione