Pizze e pizz’ini a Palazzo Vialdo, Giò il pizzino da Gianfranco Iervolino
di Dora Sorrentino
E’ partito alla grande il ciclo di serate a Palazzo Vialdo, struttura guidata da Vincenzo Di Prisco, con il pizzaiolo di casa Gianfranco Iervolino. Il primo appuntamento di “A qualcuno piace…Vialdo”, organizzato da Laura Gambacorta e Giustino Catalano, ha visto la partecipazione di Giuseppe Giordano, in arte Giò Il Pizz’ino, originario di Tramonti ma nato ad Alessandria, dove conduce la sua pizzeria Piedigrotta 2 Express.
Pizze e pizz’ini per gli ospiti abbinati ai vini Falanghina del Sannio Dop Solopaca Spumante Brut di Cantina di Solopaca e Falanghina del Sannio Dop Taburno delle Cantine Iannella. Per chi non conoscesse il Pizz’ino, è un brevetto di Giordano nato in un momento particolare della vita del pizzaiolo, una pizza cotta in un ruoto senza fondo su pietra in forno intorno ai 380 – 390° per alcuni minuti, un nuovo modo di fare pizza, un coronamento che mette insieme due sistemi di cottura differenti. Si è partiti con il pizz’ino con provola, carciofo violetto di Castellammare e ricotta di pecora, sapori delicati e piacevoli.
La novità lanciata da Gianfranco Iervolino si chiama Margherita sott’ e ncopp’, una pizza letteralmente capovolta, dove il disco di pasta copre tutti gli ingredienti della margherita classica, filetto di pomodoro San Marzano e fior di latte, preservandone in questo modo gli aromi e mantenendo gli ingredienti ben umidi.
Il secondo pizz’ino è stato realizzato con provola, scarola saltata con uva passa e pinoli e salsiccia di nero casertano.
La serata si è conclusa con la pizza di Iervolino, “Da Marzamemi a Torre del Greco solo andata”, una marinara con aglio, olive e buzzonaglia di tonno proveniente appunto da Marzamemi.
Per intenderci, la buzzonaglia è costituita da filetti messi sott’olio, ricavati dalla parte più interna del pesce, dove la carne è più scura e viene considerata erroneamente meno nobile. Giusto un vizio a fine pasto, graffette zuccherate di Gianfranco.
Un commento
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Complimenti al mio grande amico e maestro Gianfranco.
Ad majora