Milano, ristorante Asola del Brian & Barry Building – 13/20
di Luca Fontana
A tavola con I Signori
Giugno 2014
Al Taste of Milano incontrammo Matteo Torretta che proponeva un’anteprima della cucina dell’Asola, il nuovissimo ristorante all’ultimo piano del Brian & Barry Building di Milano. La struttura è stata concepita anche in vista dell’Expo 2015, con tanti piani gastronomici (uno dei temi dell’esposizione universale) ed altri settori dedicati all’abbigliamento, al fashion ed al lusso.
Colpiti da un ottimo risotto all’amatriciana, ci eravamo ripromessi di provare l’esperienza completa presso l’Asola. Il ristorante propone una “Cucina Sartoriale”, cucita sul cliente, misurata, con Torretta stesso che la definisce come rotonda e forte, mai scontata e sempre riconoscibile.
I presupposti sono ottimi, la curiosità è tanta. Eccoci quindi al nono piano, per un percorso degustazione definito e cucito sul cliente, o almeno questa è la nostra aspettativa.
Il menù non è diviso alla “Italiana”, ma in stile anglosassone, con un’unica portata principale e altri piatti di contorno, poi, i dessert. Il tutto presentato con un forzato utilizzo dell’inglese.
Iniziamo il percoso con capesante, coulis di pomodoro, carciofo ed olio extravergine di oliva. I cenni acidi ben si mischiano alla capasanta, che però non è tra le migliori. Il carciofo ammorbidisce il piatto, rendendo il nostro “starter” rotondo, un po’ anonimo ma assolutamente non fastidioso.
Linguina di Gragnano “Gerardo di Nola” aglio, olio e peperoncino su fonduta di parmigiano e zenzero. Ecco la portata principale del nostro percorso. La linguina ha una cottura minima, che la rende impegnativa, ben oltre di “al dente”. Interessante il mix di parmigiano e zenzero, il secondo però si scontra un po col peperoncino fresco. Il risultato è un piatto che vuole soddisfare in tutti i modi, risultando un po’ confusionario.
Intermezzo: tar tar di salmone, yogurt e granita alle arance rosse. Un assaggio estremamente interessante, fresco e deciso. Ampiamente promosso. Risulta solo un po ambigua la definizione di “Intermezzo”, soprattutto perchè la portata successiva è il…
…pre-dessert: mango, yogurt ed ananas. Yogurt…ancora?
Gelato alla pera e tortino alla fava di tonka. E’ molto difficile realizzare un buon gelato alla pera, data la delicatezza del frutto. Questa pallina è sicuramente una delle più valide. Il tortino non spicca certo per originalità, ma è piacevole al palato, anche grazie ai fiori di sale aggiunti.
Il percoso proposto dallo chef non ci ha entusiasmati. Tuttavia nemmeno posso portare delle critiche sostanziali alla cucina, che però non definirei sartoriale, ma piuttosto adatta ad una clientela internazionale e per coloro che ricercano piatti rassicuranti in un ambiente “smart”. Da grand hotel di città. Non mi sarei proprio aspettato di trovarla in un ristorante che dovrebbe essere la punta di diamante di un edificio concepito per essere uno dei trainanti commerciali milanesi in vista dell’Expo, e non solo.
Aggiungo che il servizio appare ancora in rodaggio, coi camerieri che chiedono continuamente se desideriamo il caffè o il conto, dopo le linguine, l’Intermezzo, il pre dessert…ritirando i piatti vuoti da sinistra, spostandoci col gomito destro, essendo noi seduti al banco.
Spero che le ottime basi dello chef possano servirgli per spingere la sua cucina, e trainare l’intera struttura ad una più marcata personalità, aiutando coloro che stanno sviluppando un’intera regione per una singola manifestazione (col rischio di creare tante cattedrali nel deserto). Matteo Torretta ed il suo staff hanno grandi potenzialità, contiamo su di loro, perchè Milano tra poco “deve essere pronta”.
La sera, “Surprise Menu” di 5 portate: 90€, con vino in abbinamento
Chef: Matteo Torretta
Maitre: Manuel Pranzo
Ristorante Asola
c/o Brian & Barry Building
Via Durini, 28
Milano
Interessante il piatto unico del pranzo, a 30€, scelto dal mio commensale. Per un pranzo veloce e sfizioso, anche se un po fuori prezzo rispetto all’offerta ed alla concorrenza.