Relais Blu a Massa Lubrense, Roberto Allocca e la cucina del Sole
Relais Blu
Via Roncato, 60, Località Termini
Tel. 081.8789552
www.relaisblu.com
Aperto la sera, chiuso il lunedì
Ferie, da novembre a marzo
Costo: dai 70 ai 100 euro
Uno dei regali più belli che potete fare a voi stessi o alla persona che amate (negli ultimi vent’anni le due cose sono sempre più sovrapponibili) è godervi un tramonto sul terrazzino del Relais Blu di fronte Capri, con il Sole che si nasconde dietro il Monte Epomeo di Ischia e la quiete spegne ogni ansia di fronte ad uno spettacolo che l’uomo non potrà mai replicare.
Non è dunque assolutamente facile per qualsiasi cuoco del mondo poter competere con questa meraviglia, riportare l’attenzione su quello che c’è nel piatto dopo aver vissuto l’infinito.
Roberto Allocca, alla terza stagione dopo esperienze al Don Alfonso, a Palazzo Sasso con Pino Lavarra e con Paolo Barrale al Marennà ci prova con umiltà e professionalità. Una professionalità non teatrale, non urlata, ma operosa.
La linea scelta da Allocca è quella della essenzialità, piatti centrati su un prodotto con altri due o tre a fare da supporto, senza barocchismi. Ed è attraverso questa impostazione, confortata dalla buona qualità della materia prima, che è possibile fare una bella esperienza al gourmet, uno dei pochi sempre aperti e che completano un menu con i grandi classici napoletani che ogni turista vuole trovare quando viene in Penisola.
Il Benvenuto è un vero e proprio inno agli amanti dello stile vegetale, imperdibile e salivante oltre che sano.
Ci è piaciuta particolarmente la linea dei primi piatti, semplici, con buoni lampi mediterranei, ricchi di gusto e soprattutto molto ben costruiti.
I Fagottini sono un po’ ecumenici, ma saporiti, i cappellacci invece sono segnati da una grande intensità di sapore con un brodo che rivela ottima scuola, da bere a secchiate.
Ben eseguito anche il riso con i piselli, ancora una volta non possiamo non notare la perfezione tecnica e cromatica nella gestione dei colori che è sempre molto importante.
Da routienier lo spaghetto alla Nerano, giustamente in carta così come dovrebbe essere ovunque.
Chiatto e spudorato il piatto con la genovese, sapientemente mossa dalla acidità del formaggio.
Ora passiamo agli altri piatti. Il carciofo con il foie gras mi fa salivare appena lo rivedo. Si tratta di due cibi che mi fanno impazzire e i tannini dei carciofi hanno assorbito alla grande il fegato liquido.
Un piatto di gola davvero grande e ben eseguito.
Molto buono anche il polpo
Di buona scuola i piatti di carne.
Assolutamente centrati i dolci, mai stucchevoli e quasi salati che non appesantiscono il pasto. Di buona scuola, ancora una volta dobbiamo usare questo termine, l’esecuzione del soufflé in un ardito gioco di caldo e freddo.
Le foto sono di Giustino Catalano
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3 Commenti
I commenti sono chiusi.
cosa c’è dietro uno stellato?a volte quando si parla di uno chef stellato,vuoi per l’invidia (sempre presente in questo settore)vuoi per la presunzione di chi commenta ,(non è mai semplice trovare chi tra colleghi loda le gesta altrui)c’è sempre qualcuno che storce il naso,fa dei commenti del tipo chissà come ha fatto, oppure è pagando che si arriva li, e via discorrendo…mi sento di dire che nel caso di roberto allocca e credetemi anche se sono leggermente di parte essendone stato il suo docente di cucina( cosa che nel bagaglio professionale di uno chef conta poco)dopo averlo avuto come mio commis, agli inizi del suo percorso lavorativo,egli ha spiccato il volo,ore intere a chiedere consigli nelle rare occasioni quelle delle festività quando passava a trovarmi, l’ora delle scelte era sempre complicata, restare nel gourmet o andare in qualche albergo per guadagnare di più? questo è il dilemma che ci ha accompagnato per anni! ebbene chi la dura la vince, anni di sacrifici di duro lavoro, di vera gavetta,hanno portato roberto ade essere quello che è diventato adesso!per me che sono anche il suo padrino è una soddisfazione unica, in bocca al lupo roberto, porta sempre in alto il tuo vessillo te lo sei meritato in pieno e nessuno ti ha regalato niente!
Bellissima testimonianza,echi antichi dei rapporti tra maestro e allievo basato su reciproco paritetico rispetto.
Il Maestro conta sempre anche se poi ci si evolve da soli. Il Maestro è colui che ti forgia. All’occasione è uno dei nostri giovani talenti. Nei suoi piatti c’è un pensiero e una logica. Sempre.