L’associazione cuochi Seml (Stabiese Equana Monti Lattari) trionfa al “Memorial Gian Carlo Erba”. Il merito? È dei giovani
Mercoledì 22 aprile scorso, presso l’Istituto alberghiero “Cavalcanti” di Napoli, due giovani soci del sodalizio presieduto da Antonio Cascone sono stati molto apprezzati dalla giuria nelle rispettive categorie.
Vincenzo Federico e Salvatore Somma hanno conquistato entrambi il podio per le elaborazioni create con un occhio attento al territorio e alle tecniche di cottura. Oro per Vincenzo (categoria professionisti) e bronzo per Salvatore (categoria allievi).
Un risultato da guinness dei primati per uno dei concorsi di cucina più importanti dell’ambiente.
Conosciamo meglio i due campioni che, nonostante la giovane età, sono già dei veterani dei fornelli e di ambiti riconoscimenti.
Vincenzo Federico è stato premiato per il piatto “Il baccalà…… e la nuvola di seppia con bufala”. Ha appena 25 anni, ma da poco ha incominciato a lavorare a “Tenuta Leone” a Calvanico con il “maestro” Antonio Tecchia. Ha compiuto i suoi studi all’Ipseoa “De Gennaro” di Vico Equense con il poliedrico e instancabile prof Luigi Malafronte, tesoriere dell’associazione “Seml”, sempre pronto a motivare i suoi uomini per partecipare a gare di settore.
Il 26 marzo scorso è stato uno “Chef al buio” nella serata degustazione svoltasi presso il ristorante “Il Bagatto” di Pagani durante la quale ha ricevuto il “Ritratto di Territorio – Award Food” (sez. junior), il riconoscimento che il blog della giornalista enogastronomica Nunzia Gargano tributa a chi si distingue in ambito enogastronomico.
E il caso ha voluto che anche per Salvatore Somma, terzo classificato al “Premio Erba”, sia giunto nel marzo scorso lo stesso riconoscimento. “Carciofo di Schito in casseruola, imbottito con pesce bandiera e cipollotto nocerino su salsa di provola affumicata”, questa la pietanza elaborata dal giovane studente dell’Ipseoa “R. Viviani” presso la sede coordinata di Agerola.
Solo 17 anni, Salvatore può essere davvero definito una promessa del settore che sicuramente non deluderà le aspettative. Il suo asso nella manica? Forse, più di uno. L’abnegazione al lavoro per imparare una professione magica dove la costanza, l’impegno e la fantasia sono gli ingredienti per proseguire, da un lato; dall’altro, c’è il suo “maestro”, Aniello Somma, docente di Enogastronomia e consulente di settore, perfezionista e appassionato che segue i suoi ragazzi come fa un padre con i figli.
Al di là del concorso, momento del genere sono iniezioni di ottimismo che contribuiscono ad accendere i riflettori sulle potenzialità che la nostra regione può ancora esprimere.