La Melannurca Campana Igp, un frutto da 110 e lode!
di Antonella D’Avanzo
La mela annurca, unica nel suo genere per la sua genuinità e per le sue proprietà organolettiche, rappresenta un fiore all’occhiello della produzione ortofrutticola campana.
Il territorio casertano produce quantità e qualità, come ha sempre fatto. Una qualità, dovuta alla fertilità dei nostri suoli e alle competenze dei nostri agricoltori, a volte poco conosciuta perché manca un’efficace campagna di informazione e comunicazione per la valorizzazione e la promozione.
Un frutto straordinario e di grande pregio che non può essere clonato e trasferito altrove e, dove, il suo metodo di coltivazione è rimasto immutato. A differenza degli altri tipi di mele, che dopo la raccolta vengono destinate direttamente al consumo, necessita di un passaggio intermedio denominato “arrossamento”, processo di maturazione a terra che avviene in apposite strutture chiamate melai, dove è posta su materiale vegetale, paglia e trucioli, e rimane per un tempo che varia dai 10 ai 15 giorni.
Questa meravigliosa mela ha ricevuto il riconoscimento di “Melannurca Campana ad Indicazione Geografica Protetta Igp”, con Regolamento (CE) n. 417/2006. La costituzione del Consorzio di Tutela della Melannurca Campana risale al 28 ottobre 2005, dove hanno aderito imprenditori agricoli, confezionatori e rappresentanti del prodotto controllato e certificato, al fine di reprimere abusi ed irregolarità sull’uso della denominazione.
Nel silenzio dei melai in mezzo ad un profumo inebriante incontriamo Gennaro Granata, trentenne imprenditore agricolo
delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa, che produce l’annurca Igp, ci racconta la sua scelta di vita, l’impegno quotidiano, le rinunce e le soddisfazioni. Le sue parole d’ordine? Formazione, aggiornamento, innovazione, tradizione. E qualità.
Inoltre, ci parla delle caratteristiche del prodotto certificato:
– Il frutto. È medio-piccolo, di forma appiattita-rotondeggiante con picciolo corto e debole;
– La buccia. Liscia, cerosa, mediamente rugginosa nella cavità peduncolare, è di colore giallo-verde, con striature di rosso su circa il 60-70% della superficie a completa maturazione. Dopo l’arrossamento a terra, la percentuale di sovraccolore raggiunge circa il 90%;
– I marchi. Il prodotto si presenta con il marchio del Consorzio di Tutela e il marchio IGP di colore giallo-blu rilasciato dall’Unione Europea;
– Il cassettino. Riconoscibile, dove sono in evidenza i due marchi;
– La polpa. È bianca, compatta, succosa e croccante;
– Il prezzo. Un chilo di mele al consumatore costa, mediamente, da 1,50 a 3 euro. Varia in base al calibro del frutto;
– Proprietà nutraceutiche. Ha elevate proprietà diuretiche, rafforzate dal notevole tenore di acqua; è ricca di vitamine, minerali e di polifenoli, dove questi ultimi hanno spiccata azione antiossidante e il suo elevato contenuto di fibre esercita un ruolo importante per il buon funzionamento del transito intestinale. Risulta particolarmente consigliata nell’alimentazione dei bambini e degli anziani, ed è spesso indicata nelle diete ai malati, specie ai diabetici per l’eccezionale rapporto acidi/zuccheri;
– Il mercato. La troviamo in grande quantità in Campania e basso Lazio, mentre, ha un mercato di nicchia in tutta Italia con la grande distribuzione.
In cucina, si presta molto bene nella preparazione di dolci, di piatti a base di carne, in particolare il maiale, e si sposa anche bene con la pasta.
Questa è una delle meraviglie che il Creatore ci ha donato. Amiamo la nostra terra e mangiamo la mela annurca, una produzione d’eccellenza soggetta a controlli intensi e capillari, vera, pulita, onesta e genuina.
Foto di Antonella D’Avanzo
Azienda agricola Gennaro Granata
Via Centimolo, 1
Caianello Ce
Tel. 0823.922878
8 Commenti
I commenti sono chiusi.
Buonasera sono antonio e da oltre 40 anni vivo nel Novarese ma sono originario del Nolano e conosco la mela annurca.L’anno scorso sono stato al paese nativo a meta ottobre e ho comprato l’annurca del consorzio per l’esattezza la rossa ma molte mele avevano perso la croccantezza ed i semi avevano un inizio di germogliazione.da cosa e dovuto?
Salve signor Tony,
proviamo a vedere se qualche produttore ci sa dire qualcosa.
Saluti
Antonella D’avanzo
Gentilissima Antonella,dalla mia personale esperienza sarà difficile che un produttore possa dare una risposta,in quanto penso che le mele acquistate per nuovo raccolto provengano dal raccolto dell’anno precedente.Il giudizio è personale.Saluti
Premesso che conosco anch’io la tipologia quelle di alta collina sono state sempre più croccanti di quelle di pianura oggi secondo me penalizzate in tal senso dalle alte temperature estive .Piacevole consumarlo fresco ma versatile anche in cucina oltre che in pasticceria pare,da studi scientifici seri ,che faccia bene anche alla salute:una mela al giorno……Coohesion.com
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Home » Blog » Fitoterapia e rimedi naturali » Mela annurca: proprietà e benefici
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mela annurca colesterolo capelli
03
Lug
Mela annurca: proprietà e benefici
Fitoterapia e rimedi naturali
Proprietà, studi scientifici e aneddoti sulla varietà di mela che fa bene al colesterolo e rafforza i capelli.
Un piccolo e dolce scrigno di benessere naturale, la mela annurca – o Melannurca – è uno degli alimenti più amati del sud Italia, soprattutto in Campania, sua terra di provenienza. Ricca di vitamine, minerali e fibre, questa speciale varietà di mela è oggetto di molteplici studi universitari per le sue speciali proprietà organolettiche. Studi che hanno dimostrato gli effetti virtuosi dell’estratto di mela annurca sui livelli di colesterolo e sulla salute dei capelli, ma non solo.
Sono tante le cose da scoprire su questo frutto, dal particolare processo di maturazione che lo rende unico nel suo genere alle zone geografiche dove viene coltivato, passando per gli studi scientifici che l’hanno legittimato come un vero e proprio alleato naturale del benessere. Su questa pagina troverete le seguenti informazioni:
Ottimo frutto dalle notevoli proprietà’ benefiche e nutrienti superiori a tutte le altre tipologie di mele.
Personalmente preferisco quelle con minor colorazione rossa in quanto più croccanti e di gusto più interessante che richiama il sapore di numerosi altri frutti.
Si prestano a svariate preparazioni in cucina ottime nello strudel dove non necessitano di zucchero.
E’ prodotto anche un digestivo l’Annurchino che pero’ non si trova facilmente in commercio.
Carpe Diem
In che rapporto è con la terra dei fuochi ?
Non più delle Melinda con l’inquinamento della Pianura padana
Eviterei quelle appunto della Terra dei Fuochi, che la notte subiscono una bella irrorazione di diossina. Le Melinda vengono dalla Romania, è cosa risaputa. Se ti va bene dal Trentino. Quindi con la Pianura Padana c’azzeccano poco.