Cosa accade a Radici del Sud e il perché del successo della IX edizione
Appena conclusa la nona edizione di Radici del Sud, appassionante occasione di studio e confronto sui temi salienti riguardo al patrimonio ampelografico del mezzogiorno
Finalizzate al profondo coinvolgimento della platea internazionale accorsa con entusiasmo quest’anno a Radici, le numerose attività in scaletta nei sette giorni dedicati ai vini autoctoni del Sud hanno offerto la preziosa opportunità alle aziende produttrici di farsi conoscere ed esprimere compiutamente ogni loro prerogativa saliente e la qualità dei vini realizzati. Gli incontri btob che si sono tenuti nell’arco di cinque sessioni ad hoc sono stati partecipati da settanta Cantine e circa 12 compratori provenienti da Giappone, Svizzera, Lituania, Olanda, Ungheria, Russia, USA, UK, Colombia e Brasile oltre che dall’Italia, che si sono proficuamente interfacciati nel clima sereno offerto da Masseria Caselli, che ha egregiamente ospitato la manifestazione, e assicurato dal fluido svolgimento delle attività. Anche il tasting alla cieca dei quasi quattrocento campioni di vino che si sono confrontati nel concorso che ha decretato le produzioni più convincenti, si è svolto durante le tre giornate ad esso dedicate in modo da consentire alle giurie preposte a esprimere i verdetti di valutare agevolmente ogni vino e di poter al contempo apprezzare l’ampiezza del patrimonio ampelografico autoctono delle nostre regioni del Sud.
La giornata conclusiva in cui ha aperto i battenti il terzo Salone del Vino da Vitigno Autoctono ha registrato l’affluenza di un migliaio di visitatori tra operatori di settore e pubblico di appassionati. Oltre alla possibilità di degustare i vini partecipanti a Radici 2014,il Salone ha dato modo a quanti sono intervenuti di conoscere più a fondo attraverso gli stand allestiti da circa cento diverse aziende anche la produzione locale vitivinicola più rappresentativa.
Ed è stato un successo la cena a buffet preparata dai setti talenti riuniti per l’evento, chef di comprovata abilità che non si sono smentiti neanche in questa occasione. Antonio Scalera(La Bul/Bari), Angelo Sabatelli (Monopoli), Giovanni Luzzi (Le Giare/Bari), Giueppe Ciavarelli (La Claque/Molfetta), Paolo Ortesta e Salvatore Amato (La Cuccagna/Crispiano), Franco Laterza(Masseria Caaselli/Carovigno) con la massima disinvoltura sono riusciti in modo eccellente a provvedere al ristoro dei circa cinquecento ospiti della serata.
A libera disposizione dei commensali l’abbinamento ai vari piatti delle oltre trecentonovanta etichette presenti a Radici 2014. Di particolare interesse è stato il convegno “L’economia vitivinicola del Sud al tempo della crisi” dove sono state affrontate le complesse tematiche inerenti al posizionamento dei vini da vitigno autoctono meridionali sui mercati internazionali, l’opportunità di potenziare la loro riconoscibilità attraverso la valorizzazione dei territori nelle loro diverse sfaccettature e sono state valutate strategie di penetrazione e consolidamento delle posizioni acquisite sui mercati da condividersi da parte delle Cantine produttrici.
Sono intervenuti con qualificate analisi e pertinenti suggerimenti specialisti di settore ed esperti quali Ole Udsen insieme ad altri colleghi giornalisti e wine buyer, i presidenti di Assoenologi, oltre che produttori, Massimiliano Apollonio e Roberto Di Meo, Sebastiano De Corato, presidente del Movimento Turismo del vino e anch’egli produttore, il giornalista e wine-blogger Luciano Pignataro, Maurizio Gily, presidente della Giuria nazionale Francesco Muci e infine l’assessore regionale Fabrizio Nardoni, coordinatore degli assessorati regionali alle politiche agricole.
Un caloroso ringraziamento da parte dell’organizzazione dell’evento va a quanti hanno reso possibile lo svolgimento della manifestazione, da le varie figure professionali nonché a l’assessorato alle risorse agroalimentari, a Pugliapromozione, alla Provincia di Bari e alle 173 cantine aderenti alla IX edizione.
Radici Wines
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