A Secondigliano Il Pizzicagnolo salumeria e cucina dai primi del ‘900
di Marina Alaimo
Il piacere per il buon cibo a Napoli è cosa seria da almeno trecento anni. Difficilmente un napoletano mangia “arrangiato”, mal che vada si salva nei numerosissimi punti vendita del cibo da strada, vero e proprio cult partenopeo, o in pizzeria o ancora nelle salumerie con cucina. Queste ultime sono andate un po’ diminuendo, anche se di recente qualcuno in città cerca di rilanciare queste attività dall’atmosfera piacevolmente retrò. Al corso Secondigliano la famiglia Battiniello porta avanti questa tradizione da almeno quattro generazioni. Sono partiti alla fine dell’800 a Capodichino dove avevano un terreno agricolo con punto vendita e piccola offerta di piatti del giorno.
Nel 1928, a causa dell’avanzata edilizia della città, i fratelli Battiniello si trasferiscono a Secondigliano in una masseria dove aprono ‘O Furn’ viecchje, il vecchio forno nel quale tutti i giorni si preparava il pane, qualche pizza e casatiello.
La zona all’epoca aveva ancora una identità agricola diffusa, poi persa del tutto, e qui la famiglia allevava mucche rifornendo di latte fresco gli abitanti della zona, insieme a frutta e verdura. Verrebbe da dire “tiemp’ bell’ ‘e na vota. Anche qui l’incalzare della cementificazione ha sottratto spazio all’agricoltura abbattendo la masseria con o furn viecchje per dare forma al corso Secondigliano e alle tante costruzioni che nel tempo si sono susseguite. Così nel 1966 ,nei locali ricevuti in cambio del terreno e della masseria, si inaugura Il Pizzicagnolo, salumeria e cucina dove si propongono soprattutto i prodotti propri dai terreni agricoli ad Avezzano e Chiaiano e la mozzarella di bufala del proprio caseificio a Secondigliano.
Insomma i Battiniello sono dei professionisti del gusto secondo le tradizioni gastronomiche napoletane e da circa cento anni sono un punto di riferimento importante per i palati del quartiere Secondigliano. Nel tempo Il Pizzicagnolo è diventato un punto vendita sempre più ricco di prodotti e di proposte gastronomiche.
Oggi Pasquale ed il figlio Andrea continuano a vendere ortaggi e verdure dei propri terreni e questo tipo di offerta è stata incrementata con altri prodotti.
Ad ora di pranzo il grande banco salumeria si arricchisce di numerosi piatti tipici della cucina napoletana da portare via, ma anche da mangiare sul posto accompagnandoli con un bicchiere di vino.
Un primo costa quattro euro, con secondo sei euro con bicchiere di vino. L’offerta è molto ampia e la scelta quindi diventa difficile. Polpette al sugo, trippa al pomodoro, totani e patate, coniglio ripieno, cotolette, salsicce e friarielli, pasta e patate, le tante minestre di legumi, frittata di maccheroni, e poi pizze nel ruoto e pizze ripiene, peperoncini verdi con pomodorino, caprese per chi vuole andare leggero.
Molto richiesta è la mozzarella prodotta nel caseificio di proprietà alle spalle del Pizzicagnolo. Il locale è sempre molto frequentato perché gli abitanti del quartiere sanno ormai da tempo che questo locale è un luogo sicuro dove poter comprare con fiducia e dove le opportunità di scelta per il palato sono numerose. E poi qui ci si può trattenere a parlare dei fatti del quartiere essendo questo ormai un esercizio storico. Si può anche parlare di cibo, confrontarsi sulle ricette e si sa che i napoletani sono dei buongustai che volta e gira finiscono sempre per parlare di mangiare.
Il Pizzicagnolo è in corso Secondigliano 247 Napoli.