Granafine, il locale di cui Napoli aveva bisogno per bere bene è al Vomero
di Adele Elisabetta Granieri
Il quartiere delle birre e dei panini da qualche mese si è arricchito di una proposta enogastronomica diversa ed eccellente: un wine bar con cucina che strizza l’occhio al tema delle bollicine, principalmente Champagne, ma con una buona selezione di vini fermi italiani ed esteri.
Granafine nasce dalla passione di tre giovani: Federica Palumbo e i cugini, accomunati dallo stesso nome e cognome, Giuliano Granata. Provenienti da storie professionali diverse tra loro (praticante avvocato lei, commercialista e vigile del fuoco i cugini) e alla prima esperienza imprenditoriale, si sono ritrovati a condurre in prima persona quello che rappresenta il coronamento di un sogno che, senza una buona dose di caparbietà e cocciutaggine, sarebbe rimasto tale.
Il locale è stato creato all’interno di un ex deposito di via Bernini, ristrutturato in stile nord-europeo con arredi di legno riciclato.
La carta dei vini consta attualmente di 120 etichette italiane e internazionali, con un’ottima proposta anche al calice. La cucina, fatta di materie prime stagionali e di qualità, è guidata dal giovane chef Pierpaolo Musto e dall’aiuto cuoco Giovanni Paduano.
Granafine
via Gian Lorenzo Bernini 74/B
80129 – Napoli