Gragnano 2007 Penisola Sorrentina doc Iovine
Uva: piedirosso, aglianico, sciascinoso
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Pochi vini come il Gragnano hanno la capacità di socializzare e creare subito un clima di allegria a tavola. Sarà per questo che, come è capitato con il 2006, ho scelto anche il 2007 di Iovine per festeggiare con amici veri e di lungo corso qualcosa di intimo, stavolta il compleanno di Giovanna Voria dell’agriturismo Corbella di Cicerale al termine della serata di presentazione delle Ricette del Cilento. Dopo l’incredibile bagno di folla, i 250 bicchieri finiti a tre quarti di serata, Giovanna e Donatella di Chiusulelle svacantite, quello del vino a Fabbrica dei Sapori ove si è dimostrato per l’ennesima volta delle grandi possibilità del rosso frizzante con alcune pizze, soprattutto quella cilentana con la salsa e quella con il pomodoro San Marzano, ma bene anche sulla classica margherita per non dire del calzone con i broccoli. Mi è venuto in mente il tema lanciato da Tommaso Farina (www.tommasofarina.it) sul rapporto fra pizza e birra e di come questo rosso frizzante sia la risposta più centrata elaborata dall’antica tradizione popolare cittadina anche se adesso il grasso più usato è l’olio e non la sugna. Ma, quel che più conta, è che il sorso in amicizia del 2007 di Aniello, enologo di scuola Moio in quel di Pimonte, siamo a ridosso di Gragnano, conferma la grande annata che ci aspetta sui rossi di invecchiamento. L’interpretazione è quella classica, forse un po’ di fruttato in più rispetto al marker fissato all’inizio degli anni ’90 da Grotta del Sole poi divenuto punto di riferimento per tutte le aziende che hanno riqualificato questa storico vino. Un naso dunque inteso e allegro, confermato dalla beva appena appena frizzantina, con una struttura di tutto rispetto nonostante la presenza di piedirosso e sciascinoso. L’immediato impatto riflette il naso, ha un tocco dolce, poi c’è al lavoro il frizzantino lievemente sgrassante, efficace e discreto, poi la chiusura asciutta e ben lunga. Il Gragnano è il vino di stagione, e fa molto bene Aniello a cacciarlo dalla cantina proprio in questo periodo, quando spira ancora l’ultimo soffio d’inverno e sui Monti Lattari si celebra, non ad uso dei turisti, il rito contadino dell’uccisione del maiale. In città lo possiamo bere sulla pizza, oppure portarne una buona scorta per le soppressate della Pasquetta, rilassandoci e divertendosi. Già perché questo è un bicchiere di rito collettivo, come la pizza del resto. Espressione della solarità vesuviana.
Sede a Pimonte, via Nazionale, 23. Tel. 081.8792123, fax 081.8749043. [email protected] Enologo:Aniello Iovine. Ettari, 3 di proprietà. Bottiglie prodotte: 100.000.Vitigni: piedirosso, aglianico, sciascinoso, falanghina e greco.