Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto. Fattoria didattica. Come organizzarla e promuoverla
Il manuale per l’universo degli operatori che insegna la campagna a piccoli e grandi
Agraeditrice www.agraeditrice.com
pag. 198, 25 euro
Nato agli inizi del ‘900 nel Nord Europa sulla scia dell’esperienza statunitense del Club delle 4 H, in Italia il fenomeno delle Fattorie didattiche ha attecchito nei primi anni Settanta e rappresenta oggi una realtà importante che si colloca al confine tra città e campagna, scuola e tempo libero, didattica e intrattenimento costituendo un ponte tra il mondo della campagna come realtà economica e modello di vita, e quello della città che in pugno alla Grande Distribuzione ignora o ha dimenticato la corrispondenza tra prodotti e stagioni, tra organismi vegetali e animali e natura.
Un quadro dettagliato di questa realtà variegata e tutto sommato nuova che è una delle facce della multifunzionalità delle moderne aziende agrarie è offerto dal volume “Fattoria didattica. Come organizzarla e promuoverla” pubblicato da Agraeditrice. Un manuale tecnico.
Gli autori, Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto, parlano da addetti ai lavori che hanno maturato una significativa esperienza nel campo della educazione alimentare e della valorizzazione del territorio agli addetti ai lavori, riuscendo, grazie a una scrittura chiara e al ricorso continuo ad esempi e schemi, a proporre una lettura piacevole e ricca di stimoli anche per i semplici curiosi dell’argomento.
Il volume resta senza dubbio uno strumento prezioso per chi ha o lavora in una fattoria didattica e per chi sta pensando di avviarla soprattutto per l’encomiabile sforzo compiuto dagli autori di riversare nelle circa 200 pagine del volume il meglio della loro decennale esperienza nel settore.
Il panorama delle Fattorie didattiche in Italia – raccontano Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto – è articolato ed evidenzia una realtà dinamica ed economicamente interessante che è regolamentata a livello regionale. Ben 15 regioni su 20 hanno istituito un Albo regionale e le relative Carte della qualità. L’indagine condotta degli autori presso le amministrazioni regionali e le associazioni di categoria afferma che in Italia quelle iscritte ad albi pubblici o ad associazioni di categoria sono in tutto 2105. La Campania con le sue 224 aziende è seconda in classifica per numerosità alle spalle della Emilia Romagna, regione pioniera del settore, e precede di poco il Veneto e Piemonte. Nel Sud, è tra le regioni – sostengono gli autori con il sistema di fattorie più avanzato. Esso include, a differenza della gran parte delle regioni che assumono come riferimento le sole aziende agricole e agrituristiche, anche le aziende di trasformazione dell’agroalimentare e i musei della civiltà contadina, avvalendosi così anche del contributo di realtà importanti come l’Istituto Zooprofilattico di Portici e la Città della Scienza.
Dopo un inquadramento storico e normativo del fenomeno, un approfondimento di marketing e comunicazione, a partire dalla terza parte in poi, sentitamente, il libro si arricchisce di una serie di preziosi suggerimenti e consigli per la creazione e gestione della fattoria, spunti che nella quarta arrivano ad articolarsi in esempi pratici su come progettare giochi e laboratori didattici e su come verificarne i risultati. Il tutto rendendo palpabile la conoscenza e la passione, nonché l’encomiabile generosità, con la quale Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto hanno lavorato al volume.
Il successo delle fattorie didattiche diranno con Carlo Hausmann che ha curato la prefazione al volume è per lo più direttamente dipendente dalla capacità che esse avranno di produrre una proposta di qualità e professionale, di differenziarsi, di imporre un proprio calendario destagionalizzato di attività per le scuole e guardare oltre i propri confini più ristretti parlando agli ospiti stranieri.