Giolì di Angelo Di Giacomo, il re del piennolo del Vesuvio
di Simona Mariarosaria Quirino
Dietro Vesuvio e Monte Somma. Di fronte il mare, ma soprattutto tanto sole, quello che serve ai terreni dell’Azienda Agricola Giolì per produrre i suoi pomodori. A San Giorgio gli uffici, tra San Sebastiano, Massa di Somma ed Ercolano le terre. Angelo Di Giacomo, il proprietario, chiamato da tutti Giolì come la sua azienda, passa le sue giornate nel Vesuviano a coltivare i suoi pomodorini del piennolo, sia gialli che rossi, accompagnato da un clima ideale per il suo lavoro.
Caldo di giorno e fresco di notte perché c’è una forte escursione termica in quell’area. Il sole, il Vesuvio e il clima rendono perfetto il suo piennolo.
Il rosso è turgido e la buccia funge da scrigno che custodisce odori e sapori. Il giallo è un po’ più morbido ma ugualmente vivo e pieno di tutti i caratteri della sua terra. Il primo cresce su un terreno minerale, il secondo su uno sabbioso.
Uno è più salato, l’altro più dolce. Il rosso richiede attenzioni ma rende frutti, il giallo fa un po’ penare perché la resa è inferiore. Entrambi, però, camminano insieme tanto che oramai in cucina le ricette non li separano né nei piatti più elaborati, né sulla pizza dove oramai i pomodorini sono di doppio colore.
Angelo lavora la terra da quando era ragazzino perché il suo è un mestiere di famiglia e risale all’epoca del suo bisnonno la cui casa è ancora di fronte alla sua campagna, come se restasse ancora a guardarlo mentre lavora assieme al suo papà.
“Amo la mia azienda perché mi permette di stare sia a contatto con la natura che con le persone e io ho bisogno di entrambe”, dice. “Dalle 5.30 del mattino lavoro in campagna fino alle 12.30 e poi l’attività prosegue in ufficio e con i clienti”. Il contatto con ristoratori e pizzaioli è diretto perché “parliamo la stessa lingua, quella della fatica”. Angelo, infatti, rifornisce di persona molte delle pizzerie e dei ristoranti più importanti della zona, ma i suoi confini travalicano anche la Regione in quanto il suo mercato di riferimento è nazionale.
Il prodotto è certificato Dop ma “la qualità dei pomodori”, afferma, “è data non solo dal marchio ma anche dall’area e dalla tecnica di coltivazione”. Le sue piantine vengono cimate e non sono molto alte per consentire il riempimento dei frutti. Pomodorini freschi, pacchetelle o passate. Ogni ristoratore vuole il suo pomodoro e Angelo cerca di accontentare tutti. Su oltre due ettari di terreno si svolge il suo lavoro, con la calma e la serenità di chi lavora nella terra ma anche con l’energia di chi ha a che fare quotidianamente con molte persone. La stessa che ha il Vesuvio, calmo in apparenza, ma con il fuoco dentro. Rosso come i pomodori e come la lava. Nella terra di Angelo c’è ancora quella del ’44.
La storia, quindi, lo accompagna ma la sua attività guarda al futuro. “Proattività” è la sua parola d’ordine perché “il successo è fortuna, ma bisogna mettersi in viaggio per raggiungerlo”. Il suo per il momento si chiama Giolì. E lo difende a denti stretti dai pericoli moderni, come la produzione industriale che commissiona la coltivazione dei pomodori, ma poi ne stabilisce i prezzi. Propone, perciò, un presidio Slow Food sia per il rosso sia per il giallo che controlli le rese per ettaro e il rispetto ambientale. Quell’ambiente che ha amato quand’era bambino e che continua ad amare quotidianamente, pomodoro dopo pomodoro.
Azienda Agricola Giolì
di Angelo Di Giacomo
Via Palmiro Togliatti 37
80046 – San Giorgio a Cremano (NA)
Tel.: 081 7714144
Un commento
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