Giappo Capodichino. Un sushi da mangiare al volo
di Ugo Marchionne
Italia-Giappone andata e ritorno. La catena Giappo già da tempo ha toccato gli spazi tra i gate, insistendo stabilmente in quel di Capodichino. La moda del plane food a ben vedere ha contagiato tutti e tutti i trend gastronomici sono ricompresi tra un gate e l’altro. Voglia di un sushi al volo? A Capodichino e’ possibile. L’Aereoporto Internazionale di Napoli in corrispondenza dei gate del primo piano, da anni ospita un punto della catena Giappo che come ho avuto modo di appurare forse si differenzia maggiormente dagli altri per freschezza della materia prima, cura nella presentazione e rispetto di alcuni dettami della tradizione nipponica. Capodichino cabina di pilotaggio anche del nuovo progetto lanciato da Enrico Schettino: Me & Tea. Un corner shop dedicato alla cultura dei Tea dal mondo. Moltissime le profumazioni e le speziature aggiunte alla materia prima verde giapponese, o nera dallo Sri Lanka.
Il mistero di questa lieve differenza rispetto agli altri punti della stessa catena sta nella clientela. Variegata, multietnica, abituata alle diverse cucine dal mondo e sicuramente maggiormente preparata sulla materia nipponica.
Gli avventori da plane food sono interessati ad un pasto che sia veloce, gustoso ma soprattutto pratico. Torna quindi utile rispolverare la cultura del cibo da Izakaya, i pub da dopolavoro del sol levante. Gyoza & Yakitori. Spiedini di pollo laccati da una delicata salsa dolce e Ravioli al vapore di pesce e verdure accompagnati da un brodo lento di soia e zenzero. Cottura espressa. Il punto ospita chiaramente una cucina calda. Ben fatti. Fragranti.
I giapponesi ed i turisti che transitano per Capodichino inoltre rimangono sempre piacevolmente colpiti dal Ramen. Brodo caldo e confortevole. Ricco. Gamberi Rossi cotti in acqua bollente, uovo sodo lievemente marinato in soia e zucchero, capasanta bollita e cipollotto fresco. Servito in controtendenza rispetto alla tradizione, con spaghetti Udon, il nerbo della pasta riesce a donare carattere e spessore ad un piatto francamente impeccabile per la categoria. Presentazione generalmente migliorata rispetto al passato forte di una carta ricca e sicuramente al livello delle controparti a Napoli.
Inaspettatamente sorprendente la Tartare di Tonno Rosso. Superfluo il riso, canonica e sempre vincente l’idea di servirlo con l’avocado maturo in accompagnamento. Generosa. Delicata. Neutralizzata ogni nota sapida invasiva.
Presente come negli altri punti del patron Enrico Schettino il Kaiten, il nastro trasportatore dal quale scegliere i nigiri o i rolls che si desiderano assaggiare. Varia la scelta, corrispondente a seconda del colore, differente in base al prezzo.
Minimal il decoro, ovviamente siamo in una lounge alle partenze, ma nondimeno riesce ad essere funzionale e confortevole. Molte volte prima di scrivere per questo archivio avevo mangiato al punto Giappo di Capodichino e mi aveva sempre sorpreso il suo spessore e la sua qualita’. La risposta sta nella clientela. Questo punto deve affrontare quotidianamente la sfida di essere appetibile al palato di una vasta platea di avventori, pur mantenendosi sia in linea con la proposta della catena, sia differenziandosi dal dilagante e turpe fenomeno della massificazione. Una sfida non facile affrontata con perizia e competenza. i molteplici viaggi in Giappone di Enrico Schettino hanno contribuito a creare un’ innegabile unicum nel panorama della cucina nipponica. Salvo rari casi ben pochi sono i proprietari di ristoranti giapponesi che effettivamente hanno visitato il Giappone e ne conoscono i gusti, i profumi ed i sapori. Il Ramen ne costituisce un chiaro esempio. Fedele.
Aeroporto di Napoli Capodichino
Prezzo 20-50 Euro