Gaurum 2007 Piedirosso Sannio doc
TORRE GAIA
Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Al Sud molti vini sono straordinari nonostante il nome: il richiamo ai greci e ai romani è sicuramente giustificato dal fatto che quello è stato davvero il periodo d’oro del Mezzogiorno, mai più superato, ma spesso non facilita la memorizzazione nel consumatore comune, effeto in cui i toscani sono maestri. Al di là di questa digressione, Tommaso Farina me lo ha fatto notare con il Grayasusi, l’altro Tommaso, Luongo dell’Ais di Napoli, lo ha rilevato con questo rosso, possiamo dirci più che soddisfatti di questa prima uscita del Piedirosso che, assieme alla Coda di Volpe, completa la linea di Torre Gaia, un piccolo grande gigante del Sannio con una filiera completata che porta dalla vigna alla tavola, compresa la foresteria con splendide stanze, sala convegni, bottaia storica, nell’ex complesso Perlingieri. Se il Kerres è stato una conferma, il Gaurum ci ha convinto per la sua bevibilità, la sua frutta croccante, la morbidezza dell’ingresso sostenuta dalla acidità costante ma non esuberante come avviene con l’Aglianico all’inizio. Dobbiamo dire che con il 2007 dovremo abituarci a convivere fra vini molto fruttati, concentrati loro malgrado dal caldo di giugno e da quello della seconda metà di agosto accompagnato in molti casi dalla siccità prolungata. Sono dunque tutti rossi già pronti per la maggior parte, ai quali non attene una lunga vita. Vedremo con l’Aglianico delle zone fredde se la musica è diversa, come del resto è parzialmente accaduto nel 2003. Attenzione, diversa in orizzontale, cioé ad altre aree della stessa annata, ché discutendo in verticale la differenza si nota e come. Con questo Piedirosso Torre Gaia conferma la sua vocazione, affermata soprattutto con i bianchi sempre carichi di riconoscimenti nei concorsi, verso vini di buona beva, tipici e a buon costo. Ottimo il rapporto tra la frutta e il legno, ben dosato con discrezione ma al tempo stesso capace di rendere leggermente più complesso il bicchiere senza stravolgerlo e appiattirlo. Direi dunque di farne una buona scorta e godervelo nei prossimi due anni quando siete in compagnia, magari su un pollo alla basca con i peperoni, durante un party con tanti amici.
Sede a Dugenta, via Bosco Cupo 1. Tel. 0824.978172. www.torre-gaia.com Enologo: Alberto Cecere. Ettari: 113 di cui 80 vitati. Bottiglie prodotte: 600.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, sangiovese, montepulciano, merlot, falanghina, asprinio, fiano, greco, coda di volpe.