Garantito IGP | Rosso di Montepulciano 2019 Crociani
di Roberto Giuliani
Rosso di Montepulciano dieci anni dopo. Sì, perché era il 21 luglio del 2016 quando per Garantito IGP scrissi del 2009, sottolineandone le capacità d’invecchiamento.
Mi sembrava giusto tornare a farlo per il 2019, perché Susanna Crociani è una garanzia, con le dovute differenze non ho mai trovato un’annata fiacca, poco stimolante, sottotono, segno di quanta attenzione ci mette già in vigna; poi la selezione delle uve, disponendo di vigne in posizioni leggermente diverse, hai maggiore possibilità di scelta, indirizzandole al Rosso o al Nobile in base a quello che vuoi ottenere.
Dal punto di vista generale a Montepulciano si può parlare di un’annata di qualità più che buona, qualcuno ad aprile ha dovuto fare i conti con la tignoletta, mentre ha avuto problemi di attacchi fungini; nelle prime due settimane le temperature sono state sempre inferiori alla media, superando di poco lo zero termico della vite (10° C), rallentando il periodo di germogliamento. Le piogge sono state frequenti per buona parte del mese e per quella iniziale di maggio. Tra fine maggio e inizio giugno le temperature sono salite velocemente, accelerando i processi vegetativi delle piante. A metà giugno le temperature erano decisamente aumentate, favorendo una rapida fioritura; durante questo processo si è assistito ad alcuni fenomeni di colatura e acinellatura, non di rado i germogli hanno generato due grappoli invece di uno, ma essendo mediamente spargoli non ci sono stati rischi particolari. L’assenza di piogge per tutto il mese di giugno e parte di luglio ha frenato l’attività vegetativa, che si è ripresa dopo le piogge del 28-29 luglio, evitando stress idrici. Poi di nuovo caldo intenso (sopra la media) e il 23 e 24 agosto pioggia rigenerante.
Le temperature di settembre sono tornate nella media, ma le piogge concentrate tra il 22 e i 24 e quelle successive dei primi di ottobre hanno concentrato in un lasso di tempo abbastanza breve la fase di raccolta delle uve. Un’opportuna riduzione dei carichi produttivi ha consentito di salvaguardare la qualità.
Al netto di tutto questo i profumi inebrianti del Rosso di Montepulciano 2019 di Susanna Crociani mi confortano, Antonio Albanese nella sua nota parodia del sommelier direbbe “sa di vino”, pare scontato ma non lo è affatto, il sentore cosiddetto vinoso è sempre meno frequente, come se fosse un limite, invece non c’è niente di meglio di questa premessa alla succosità, alla piacevolezza, all’estasi del frutto. Qui è espresso benissimo e lo ritrovo in un sorso carnoso, fresco e deliziosamente dolce, non per residuo zuccherino ma per la perfetta maturità del prugnolo gentile, il tannino è fine, setoso, non morde, si sente in positivo l’annata calda, segno che è stata ben gestita, tanto che la gradazione si ferma a 13,5 e tutto è avvolto in una felina eleganza. Ennesima dimostrazione che la Cantina Crociani è una sicurezza.