Garantito IGP |Quando il Prosecco diventa essenziale, Le Vigne di Alice
di Angelo Peretti
Credo che il più bello stand dell’ultimo Vinitaly sia stato quello di Cinzia Canzian e delle sue Vigne di Alice, interamente giocato sul bianco e sul nero, elegantemente essenziale.
Ecco, direi che anche i vini di Cinzia si stanno facendo via via sempre più eleganti ed essenziali. Vini con le bolle, ché Le Vigne di Alice sono in terra di Prosecco, anzi, del Superiore di Valdobbiadene. Vini che, come si usa dire, sono esempio di quanto possa giovare il lavoro in sottrazione, e cioè lo scavare e il togliere nella trama, nel tessuto, mentre c’è chi si ostina tuttora ad aggiungere in quanto a grassezza enologica.
La perfetta esemplificazione di quanto affermo la propone il Doro Nature, un Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut che nell’annata 2016 ha espresso, a mio avviso, una performance d’assoluto rilievo in termini sia di definizione territoriale, sia di fedeltà all’animo conviviale e gaudente dell’identità prosecchista.
Fatto in autoclave, non ha aggiunte di zuccheri, bensì di mosto. “È stato un cambio importante che ha fatto la differenza” mi dice Cinzia, aggiungendo di averne tratta un’ottima risposta dalla clientela, e anch’io m’associo.
Il vino si strabeve, e la morbidezza è quella non già dei residui zuccherini, ma della maturità del frutto, e la mela croccante è la sotto a dirti dell’impronta locale.
Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Doro Nature 2016 le Vigne di Alice
(90/100)
Ma della produzione di Cinzia Canzian m’è di molto piaciuto anche il P.S. Integrale Brut, vendemmia del 2013, che è un “fermentato in bottiglia sui suoi lieviti senza sboccatura” da uve glera.
Appena l’ho assaggiato mi son detto: “Vedi come si fa a produrre un vino da merenda che sia però serio?”
Secco, secchissimo, ha una strepitosa abbinabilità gastronomica, che significa che ha la perfetta capacità di pulire il palato dal boccone che s’è appena masticato e di preparare la bocca al successivo assalto.
L’ho provato con del salmone affumicato con burro e salsa si rafano e, be’, non ha avuto alcun tentennamento.
P.S. Integrale Brut 2013 Le Vigne di Alice
(88/100)
Un commento
I commenti sono chiusi.
Prosecco è la Primavera.A costo di essere banale vorrei ribadire che bevibilita ed eleganza uniti alla sua grande versatilità ne fanno un vino da godere anche a merenda ,ma all’aperto con plaid steso sull’erba come gli anglosassoni insegnano.Inoltre,chi ha fatto dell’accoglienza una filosofia di vita ,non si accontenta solo di fare un grande prodotto ma è naturale che si distingua anche in tutte le manifestazioni legate ad esso come dimostrato a Verona.FM