Garantito Igp. Majere 2021 Casetta Vallagarina igp, La Cadalora


Majere 2021 Casetta Vallagarina igp, La Cadalora

Majere 2021 Casetta Vallagarina igp, La Cadalora

di Luciano Pignataro

Scoprire un vitigno trentino nel centro storico di Eboli, paese noto al grande pubblico per il libro di Primo Levi. Questa bottiglia ha fatto un viaggio di mille chilometri e si è fermata ad Eboli con Gesù perché ha trovato un oste colto, Carmelo Vignes che nell’antro scavato nella pietra, Vico Rua, raccoglie con gusto rarità da bere e conserva piatti in via di estinzione tipico, a cominciare da una pizza realizzata con semola, salsa cotta di pomodoro e pecorino cilentano irrorato come se nevicasse.
Apriamo questa bottiglia, il vitigno si chiama casetta ed è  una varietàò tipica delle zone collinari della Val Lagarina ad Ala in Trentino e a Dolcé in provincia di Verona.

Questa storica azienda, La cadolora,  ha deciso di vinificarlo in purezza invece di usarlo come uva da taglio curando il vigneto Majere che dà il nome al vino dove il Casetta è presente sin dagli anni ’70. Il toponimo ci riporta ad un altro vitigno, stavolta casertano, il Casavecchia e ci lascia la curiosità di scoprire la ragione di questo nome  che riscalda il cuore. Attenzione, non va confuso con il Lambrusco! Ce lo spiega la Fondazione Slow Food: Questo vitigno deriva dalla domesticazione della Vitis vinifera silvestris, varietà d’uva selvatica nata da un incrocio spontaneo. “Questa varietà a bacca rossa è nota anche col nome di lambrusco a foglia tonda ma nulla ha in comune con le grandi famiglie di uve Lambrusco. Il suo aspetto è caratterizzato da una foglia tonda, da qui anche il nome dialettale foja tonda; il grappolo è conico e di dimensioni medie, con acino medio-grande mentre la buccia è di norma sottile, di colore scuro, quasi un blu-nero, abbastanza resistente ai freddi sebbene molto sensibile alle gelate invernali. Si adatta bene a terreni calcarei e collinari con una buona esposizione e ventilazione, ad altezze che non superino i quattrocento metri di altitudine”.

Majere 2021 Casetta Vallagarina igp, La Cadalora

Majere 2021 Casetta Vallagarina igp, La Cadalora

La Casetta viene lavorata prima in acciaio e poi lasciata per un anno ad affinare in barrique. Il risultato è davvero interessante: non ha grandi profumi ma è molto efficace quando si abbina a piatti robusti. Bevibile grazie a tannini ben risolti, fresca, di buon corpo, assolutamente in forma dopo quattro anni dalla vendemmia, il che lascia supporre una buona longevità, la spendiamo su involtini di trippa di agnello tipici dell’Appennino Meridionale, soffritto di interiora di vitello, stinco di maiale in salsa di cipolle e un bel piatto di trippa con patate. Roba da Aglianico, insomma, anche perché tutti piatti pomodorosi. La Casetta, a dispetto del nome delicato e avvolgente, svolge il suo ruolo in modo perfetto nell’abbinamento con questo cibo e non ci siamo sbagliati perché leggendo la scheda per preparare questo articolo leggiamo che è consigliata proprio con piatti robusti.
Poco meno di 20 euro, l’ennesima conferma di quanto sia ricca la nostra bella Italia. Diversità, inclusione e movimento costituiscono la ricetta che l’ha fatta grande. E niente di meno potrebbe esser e valido in questo pontile piantato in mezzo al Mediterraneo.

www.lacadalora.com

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.