Gallipoli, Salento. Trattoria La Puritate
di Enrico Malgi
Kallìpolis, “città bella” in greco. Così è identificata dalle origini, adagiata come una sirena su un isolotto e attaccata ad un promontorio che spunta dal mare trasparente dello Ionio salentino. Città ospitale, vacanziera e ricca di storia, che ha visto alternarsi tra le sue mura tanti popoli. Da rimarcare, tra i tanti monumenti, gli splendidi Palazzi rinascimentali e barocchi; il castello Angioino del XIII-XIV secolo collocato all’ingresso della città vecchia e totalmente circondato dal mare; la fontana greco-romana del III secolo a.C. ritenuta la più antica d’Italia; e le graziose e numerose chiese del centro storico. Tra esse spiccano la cattedrale di Sant’Agata e la chiesa di Santa Maria della Purità. La stessa chiesa, inoltre, presta il nome anche all’adiacente trattoria “La Puritate” di Ernesto e Paolo Fedele, incastonata in un contesto panoramico invidiabile, proprio di fronte al mare gallipolino color cobalto.
Così, sempre accompagnato dal mio fido collaboratore Biagio Ciano, in una soleggiata
e calda giornata tipicamente estiva sono stato a pranzo in questa “trattoria”, come si vuole civettuolamente far chiamare, vero gioiello della gastronomia gallipolina. Il locale è accogliente, bene arredato, con servizio curato e preciso ed in più si respira un’atmosfera intima e rilassante.
I coperti sono sessanta divisi tra la sala interna e quella della fresca veranda in legno all’aperto che ammicca compiaciuta la distesa salata. Proprio l’ideale in queste giornate calde, soprattutto a cena, ove se non si prenota con molto anticipo, però, si rischia di rimanere fuori.
S’incomincia subito con un ricco e sostanzioso antipasto di mare fatto di tante sfiziosità: cruditè di gamberi e di tonno; insalata di riso con gamberi, menta e mandorle; alici marinate; cozze al gratin; polpo all’insalata con spicchi di patate; e altro pesce ancora, servito il tutto su fettine di arancia. Solo questo sublime piatto poteva bastare a saziare la nostra fame. Ma bisognava andare avanti per forza e, quindi, sotto con le altre portate. Secondo antipasto: ostriche imperiali crude del golfo di Gallipoli.
Per il primo piatto abbiamo giocato ad eliminazione diretta per arrivare alla finale e ci siamo riusciti! Abbiamo battuto nell’ordine, eliminandoli quindi, linguine alla puritate, alle vongole, al nero di seppia e alla pescatrice e poi pennette in barcaccia e al pomodoro e spaghettini al limone. Il vincitore è stato il piatto di linguine alla palamita, assemblato con pasta, filetto di palamita, pomodoro fresco, olio d’oliva, aglio, sale, peperoncino, fumetto di crostacei, basilico e prezzemolo. Un vero trionfo di sapori che hanno conquistato il nostro palato. La coppa alzata al cielo è stata la giusta ricompensa!
Per secondo abbiamo optato per la pietanza-clou del locale, consigliataci direttamente dal giovane patròn Paolo Fedele: gamberoni al sale, scottati in forno con sale grosso, olio e prezzemolo. Una vera delizia.
A questo punto eravamo veramente sazi e, così, per il finale abbiamo preferito sorbirci un semplice…sorbetto al limone. Per il vino ho scelto una bottiglia di Candido: bianco Vigna Vinera, un blend alloctono quasi paritario di Chardonnay e Sauvignon blanc, che ha magistralmente accompagnato tutto il pranzo.
Trattoria “La Puritate” –
Via Sant’Elia, 18 – Gallipoli (Città Vecchia)
Proprietari: Ernesto Fedele ed il figlio Paolo
Tel. e Fax: 0833/264205 – 347 1797315
Chiusura: il mercoledì solo d’inverno
Ferie: ottobre
Carte di credito: tutte
7 Commenti
I commenti sono chiusi.
Non sono mai stata a Gallipoli (quella italiana, quella turca si’, pellegrinaggio da neozelandese per i caduti della prima guerra), ma vorrei proprio andarci, Grazie per il reportage.
ciao
Alessandra
bella città. Da puritate ci andrò contro tempo. ad agosto gallipoli scoppia. bravo enrico
Tutto molto bello. Un accenno ai prezzi?
Su Osterie Slow oscilla tra 35 e 40, su l’Espresso 45. Vini esclusi
Girando intorno al castello e andando giù a sinistra, sul fianco del porto, c’è un mercatino del pesce con prodotti freschissimi…”chiavatoni” compresi…ma Enrico, a te chettelodicoaffare??? ;-))))
Lello, vedo che anche a te è piaciuta Gallipoli. La parte vecchia sull’isolotto è veramente magnifica. Ci sono tanti ristorantini frequentatissimi e molta movida serale. Il pesce poi che si mangia qui è insuperabile.
Abbracci.
Ristorante fantastico, posizione ottima, personale cortese. Il pesce è sempre fresco e cucinato secondo le classiche ricette gallipoline (da non perdere la rana pescatrice alla gallipolina). E’ aperto tutto l’anno e sempre mantenendo la stessa qualità. I gamberoni al sale sono i migliori di Gallipoli ma il piatto eccezionale è la linguina all’astice. Provate. ;)