Galateo: è ancora giusto dare a lei il menu senza prezzo?


“Carissimo Mario Iaccarino
sono stata molto bene da voi e ho mangiato meravigliosamente, ma devo dirvi che non tornerò mai più perché mi ritengo offesa dal fatto che al mio ragazzo avete dato il menu con i prezzi e a me, che ho pagato, quelli senza. Lo ritengo lesivo della mia dignità di donna”.

Recita così, parola più parola meno, la mail in inglese inviata al Don Alfonso alla quale non è facile dare una risposta.

Io stesso, vecchio arnese post maschilista, non riesco a dare torto alla cliente americana anche se mai e poi mai accetterei di fare alla ” con romana” con una signora. Men che meno far pagare Lei.

Come uscirsene?
Dare sempre il menu con i prezzi?
Dare il menu con i prezzi a chi ha prenotato? E come fare?
Regolarsi di volta in volta?

Certo che fare il ristoratore è davvero uno dei mestieri più difficili del mondo.

 

28 Commenti

  1. Non capisco dove e’ il problema ed il perche’ far la differenza.
    Se un uomo vuole che la donna sia ospite,ordina senza menu’ e preventivamente si raccomanda.
    Lo stesso vaga per la donna.
    Questo al primo incontro.
    Dopo….. meglio i prezzi per entrambi,si sceglie in piena consapevolezza….

  2. Direi che è bello che ci sia qualcuno che badi ancora a queste cose, in un tempo di tendenziale eclisse della buona educazione e del vero stile, sia nel vivere che nel vestire.

  3. SI,senza se e senza ma…..la parità non significa buttare nel cesso 2000 anni di bon ton e se qualcuna non gradisce,esca con qualcuno che non bada a queste cose,ne troverà molti.Vi racconto un episodio,6 anni fa mi trovavo in un minuscolo bar torinese con appena 5 tavoli,ero seduto e entrarono due ragazze ma essendo tutti i tavoli pieni io offrii di sedersi al mio visto che ero solo e speravo di fare amicizia,loro accettarono ma non mi degnarono di una parola,consumarono parlando come se io non ci fossi.Quando finii andai a pagare e chiesi di pagare anche per loro,la titolare chiese perché lo facessi visto che si erano comportate male con me e io dissi che un Napoletano non fa pagare una donna seduta al suo tavolo,lei ribattè ” e se si offendono?”,replicai”impossibile,erano comunque sedute al mio tavolo quindi per forza di classe e una donna di classe non si offende per un gesto galante”,lei mi strinse la mano dicendo”voi napoletani siete sempre dei signori”.Una delle ragazze avvisata dalla titolare mi corse indietro e mi chiese perché avessi pagato per loro e io dissi perché ero un galantuomo,sorpresa mi chiese come mi chiamassi ma io replicai”siamo stati allo stesso tavolo per 10 minuti e non me l hai chiesto,ora non ha più importanza.E girai le spalle e me ne andai.Lo ricordo ancora come una delle soddisfazioni più belle.

    1. Sicuramente la galanteria innata è qualcosa diversa da quella che si studia, prendendo in considerazione l’episodio esposto ripaga anche!!! Sarò anch’io all’antica, nonostante ho solo 33 anni, ma credo sia giusto che la signora debba avere il menù senza prezzo…… Ma perchè oltreoceano non funziona sempre così? Ho avuto la fortuna di cenare all’ 11 Madison Park e la prassi è stata la stessa eseguita al Don Alfonso in questione, e allora? Parità ok ma scusate non poteva bastare uno scambio dei menù tra commensali senza ridicole (a mio pensiero) polemiche?

  4. Io capisco il senso di premura, approvo un gesto gentile, ma il bon ton mi provoca un po’ di orticaria. A prescindere. E poi, visto che possa esser la donna a pagare non solo ci sta, ma è anche l’eccezione che conferma la regola, questa cosa della segretezza dei prezzi, mi sa di viscido, di piccionamento fasullo, di bavosità tacchinarda, insomma di qualcosa esattamente contraria alla sincerità, alla rilassatezza e al buon gusto. Questo visto da parte dell’uomo, ma temo che se una donna ci conta su tutto questo, faccia inesorabilmente parte di questa finzione da avanspettacolo, più che ammuffita, proprio pesante e quasi volgare. Insomma se accade di avere menu diversi va preso come una sorta di divertimento, una cosa su cui celiare, chè siamo grandi e vaccinati. Basta dire “faccio io”, chiunque lo dica, e riceverà un sorriso e forse uno sguardo sinceramente trasognato.

  5. Questione delicatissima che ogni volta si ripropone coi suoi pro e i suoi contro.

    I tempi son cambiati, è vero, però ciò che contraddistingue da sempre l’accoglienza italiana è la cura dei particolari e l’attenzione alle buone maniere.

    Una mail del genere lascia senza fiato, senza entrare nel merito, alla Miss sarebbe bastato segnalarlo all’atto della prenotazione la volontà di pagare il conto, o magari, come fa una persona intelligente chiederlo durante la cena con una scusa; non sarebbe successo niente. Ma magari chi scrive è la stessa persona che quando va in Francia s’incazza perché non trova i menu tradotti in inglese.

  6. menù con i prezzi per tutti. indipendentemente da chi paga. il mondo è cambiato. e le galanterie non sono più apprezzate. vince sempre la trasparenza che non ha sesso. io per anni ho dato alle Signore il menù senza prezzi e tante volte mi è capitato di sentire le frecciatine più disparate. ora non lo faccio più!!!!!

  7. Continuate a non mettere il prezzo nel menù delle SIGNORE…….ancora esistono per fortuna.

  8. Per una volta, e spero che Fabrizio non si incazzi come con Contursi, sono su posizioni diametralmente opposte. Ho sempre preteso e pretendo tuttora che la mia ospite non abbia il menù con i prezzi. Lo pretendo la prima volta che ci esco e anche l’ultima o la decimolionesima, se e quando si verifica un seguito. E per questo non mi sento ne ” affetto da bavosita’ tacchinarda e nemmeno da viscidismo “. Per non parlare di “Piccionamento fasullo” . E se permetti, Fabrizio, mi sento anche leggermente offeso.

    1. Non nominare il mio nome invano, vecchio tacchino di un Maffi,viscido e bavoso……:-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)

  9. Basta chiedere, così come si fa per l’assaggio del vino, chi tra i commensali è il “titolare”.
    Semplice, no?

  10. Continuo a pensare che il giuoco di ruoli tra uomo e donna, in generale e al ristorante, sia stucchevole. Tuttavia non disdegno la gentilezza, mentre detesto la galanteria. Piccionare è un giuoco che deve durare poco, pena una patetica volgarità, e ogni timido lo sa, Maffi compreso. Per il resto… ci sarà pure un motivo se adesso sono qui a vedere Ghana USA.

  11. Sinceramente sono sempre incuriosita dai prezzi dei piatti (anche perché sono chef) e ho l’abitudine di dare uno sguardo rapido a tutti, più per curiosità che per fare un calcolo di quanto spenderà chi mi ha invitato.
    Vivo fuori dall’Italia da molti anni e quando torno a Napoli a volte mi sorprende la noncuranza delle donne che se ne infischiano altamente dei conti che arrivano a fine pasto e anche del fatto che diano “tanto” per scontato tutte le attenzioni che gli uomini napoletani riservano loro.
    È bello essere invitati a pranzo/cena, ma ritengo sia altrettanto bello invitare qualcuno. È gentilezza e ospitalità, provenga da un uomo o da una donna.
    Personalmente, ciò che davvero apprezzo è quando un uomo paga senza che il conto arrivi al tavolo, quello si che lo trovo carino, e spesso l’ho fatto anch’io, perché in quel modo si evita direttamernte il momento “cocente”. Credo, però, che il sentirsi per forza di cose “differenti” – lasciatemi passare la parola – possa dare fastidio, anche e soprattutto perché la si può arrivare ad intendere come discriminazione sessuale, anche se non nasce su tali basi.
    Mi chiedo come reagirei io: probabilmente chiederei al mio commensale di poter sbirciare anche il suo menù, non si desse il caso che, per non offendere la mia sensibilità femminile, avessero deciso di togliere anche i piatti a base di frattaglie e interiora :D
    Scherzi a parte, credo che avrei gentilmente chiesto al cameriere di poter avere anch’io un menù coi prezzi, ringraziandolo dell’attenzione verso di me con un sorriso, e ringraziandolo con un altro sorriso al momento di ricevere il menù completo.
    Poi la galanteria, scusate, ma si vede in altre cose, non basta certo pagare un conto per essere un galantuomo, quindi tutta la questione mi fa sorridere in maniera alquanto sorniona.
    P.S.: Marco Contursi, grazie per aver raccontato quell’episodio, mi hai fatto sghignazzare di gusto pensando alla faccina di stucco della signorina maleducata. :)

    1. Condividio in pieno il pensiero della signora Rossella, finalmente una donna intelligente

  12. Penso che si debba agire in base alla nazionalita dei clienti e conoscendone la loro cultura. Nei paesi nord europei spesso la donna ha le redini della finanza di casa in mano e quindi anche al rustorante vogliono sapere quanto spendono.

  13. Complimenti a Marco. Comportarsi ancora da Gentiluomo al giorno d’oggi suscita, perfino, commenti negativi!
    E’ quanto dire.
    Sarò moltissimo all’antica ma quando vedo pagare una donna al ristorante l’uomo che accetta il pagamento mi fa una pessima impressione quasi che fosse uno sfruttatore

    1. Carissimo Sanfedista,noi siamo galantuomini purtroppo per molti, fuori tempo.Abbiamo una visione romantica delle donne e della cucina che morirá con noi.PANTA REI…

  14. Io lo riterrei lesivo perché non riesci a capire che non è una questione economica, ma di galanteria.
    Io per un periodo l’ho fatto, ma ho abbandonato dopo che in molte mi chiedevano il menu “giusto” credendo che quello senza prezzi fosse sbagliato.
    Il mondo è finito e prima ce ne renderemo conto e meno soffriremo…

    Yuri Buono
    Wine & Food “Vincanto”

  15. Caro Yuri Buono sei sicuro di esserTi accompagnato a delle VERE Signore? Perché se lo erano dovevano esser abituate al menù senza prezzo che in TUTTI i locali di un certo tono, soprattutto all’estero, viene Loro consegnato.
    Per non rimanere deluso forse sarebbe meglio cambiare compagnie femminili per accorgerTi che, fortunatamente, quel mondo non è affatto finito.

  16. Uno, poco sopra, che esulta per aver incontrato “finalmente” una donna intelligente, quasi che tutte le altre fossero per definizione e invariabilmente cretine. Un altro che qui sopra distingue tra “vere” signore e signore fasulle solo per una imprescindibile abitudine al menu senza prezzo, da signore appunto. Sembra di sentire l’onorevole Razzi: uscite dal film o chiudetevi a chiave nel vostro monducolo finto e dal baciamano subliminalmente razzista.

  17. Ahahah…. no no caro Sanfedista… io mi riferivo al fatto che molte clienti mi chiedevano il menu coi prezzi.
    Quanto al mondo finito mi riferivo alla visione pessimistica di Marco che purtroppo, ahimé, condivido!

    Cari saluti
    Brigante Yuri ;)

  18. Caro Yuri confermi la mia impressione; non erano signore ma mezecazette!
    P. S.
    famme capì: le Tue commensali erano anche Tue clienti?
    Non vorrei malignare sull’oggetto della Tua fornitura (capisceammè)
    P. S. 2
    il “Brigante” fa tanto borbonico. Li chiamarono “briganti” gli invasori piemontesi ed i collaborazionisti locali. In realtà erano eroici patrioti.

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